15Feb

Lascia che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”. – Ippocrate

DI QUALI CIBI SI NUTRONO LE NEOPLASIE?

Cominciamo subito col dire che è indispensabile sapere di quali cibi si nutrono le neoplasie. Sono fondamentalmente quegli alimenti che contengono zucchero e/o fattori di crescita. È sempre importante evitare cibi che danneggiano il sistema immunitario, che come vedremo sono quei cereali che contengono glutine in quantità spropositata, la caseina (proteina del latte) e cibi molto acidi.

I pazienti oncologici dovranno necessariamente eliminare tutti quei cibi che contengono queste sostanze, mentre le persone sane, che comunque vogliono fare prevenzione, dovranno almeno cercare di ridurne il consumo.

Vediamo nello specifico quali sono questi alimenti.

LO ZUCCHERO

Le cellule tumorali sono ghiottissime di zucchero, tant’è che ne consumano 20 volte di più rispetto alle cellule normali! Infatti quando si fa una PET (Positron Emission Tomography) per diagnosticare se il paziente ha o non ha un tumore, viene iniettato nell’organismo uno zucchero radio marcato, questo zucchero ha la funzione di “tracciante”, cioè ne viene controllato il percorso dall’apparecchiatura elettronica, così da capire come e dove si distribuisce nell’organismo. Se ci sono cellule tumorali, questo zucchero verrà rapidamente assimilato andandosi ad accumulare nelle cellule malate.

Per zucchero non si intende solo il comune zucchero bianco (saccarosio), sicuramente anche quello va eliminato, ma lo zucchero è presente anche in tantissimi altri cibi che mangiamo quotidianamente, come biscotti, pane, pasta, riso, brioches, fette biscottate, bevande, frutta ecc.

Non va meglio con lo zucchero di canna e lo stesso dicasi per gli altri dolcificanti, naturali o di sintesi, come il miele, il fruttosio liquido, lo sciroppo d’acero e tutti i vari edulcoranti utilizzati al posto dello zucchero per dolcificare caramelle, gomme da masticare, cibi, bevande per sportivi, ecc. Ancora peggio è lo sciroppo di glucosio, considerato al pari di un veleno, che lo troviamo davvero in ogni dove: merendine, yogurt, biscotti, fette biscottate, panettoni, torroni, frutta secca, ecc.

Bisogna controllare sempre le etichette!

LA FRUTTA ZUCCHERINA

Anche la frutta è ricca di zucchero (non è vero che contiene solo fruttosio, contiene anche tanto saccarosio), per cui non è immune al discorso appena fatto per gli altri dolcificanti. Inoltre l’eccessivo uso di fruttosio è ancora peggio del saccarosio, in quanto per essere metabolizzato richiede più energia, non sfruttando l’insulina come mediatore, e se non viene immediatamente consumato (per esempio tramite dell’attività sportiva), viene stoccato nel fegato sotto forma di glicogeno e poi trigliceridi. Per cui un eccessivo consumo di frutta può benissimo essere una delle cause della steatosi epatica ovvero il famoso “fegato grasso“. Quindi il consumo di frutta va ridotto, si consiglia di mangiare al massimo due-tre frutti al giorno e preferibilmente la mattina o entro le 17. Infatti mangiare la frutta la sera significa andare a dormire con picchi glicemici alti.

Assolutamente da evitare la frutta dopo i pasti. Infatti la frutta consumata dopo i pasti, specie dopo aver mangiato un piatto di carboidrati (come pasta, riso, miglio, mais, ecc.), viene digerita nel tenue. Il tempo che permane nello stomaco va in putrefazione, creando inoltre una forte acidosi. L’acidosi è un altro di quei fattori che va evitato in caso di neoplasia. Per lo stesso motivo vanno evitate le macedonie, ovvero l’abbinamento di due o più frutti di tipo diverso.

ALIMENTI AD ALTO INDICE GLICEMICO

Inoltre attenzione a tutti quei cibi ad alto indice glicemico, ovvero ricchi di amidi, che altro non sono che zuccheri complessi. Al di là dei cereali che contengono glutine, come il frumento, e che andrebbero totalmente eliminati, i cibi ad alto indice glicemico possono essere consumati durante la prima parte della giornata, cioè a colazione o all’ora di pranzo, quando il metabolismo è più veloce e l’organismo riesce a metabolizzarli meglio.

Tra gli alimenti ad alto indice glicemico e senza glutine, troviamo ad esempio il riso bianco e il mais. Il mais in scatola andrebbe totalmente evitato, dato che contiene muffe e funghi potenzialmente tossici. Per quanto riguarda il riso è meglio evitare il riso bianco e puntare dritti su qualità di riso integrale, il cui indice glicemico è nettamente inferiore. Poi ci sono anche altri cereali meno conosciuti, ma comunque molto validi, come la quinoa, l’amaranto, il grano saraceno, il miglio, il sorgo, ecc.

In ogni caso i cereali, integrali, o non integrali, non vanno MAI consumati a cena. Durante il pasto serale si consiglia invece di mangiare proteine (pesce, uova) e tante verdure (che contengono zuccheri a bassissimo indice glicemico). 

Consumare cibi a basso indice glicemico significa anche ridurre al minimo la produzione di insulina. L’insulina è quell’ormone prodotto dal pancreas che ha il compito di abbassare la glicemia portando il glucosio all’interno delle cellule. Essendo l’insulina anche un importante fattore di crescita, evitare picchi insulinici nei pazienti oncologici, è un altro degli imperativi della dieta anti-neoplasia.

Inoltre mangiare troppi zuccheri porta a disbiosi che a sua volta porta alla decarbossilazione delle proteine con produzione di istamina, cadaverina, putrescina e spermidina. 

Gli enzimi Dao, Mao, Pao, sono in genere in grado di distruggere queste ammine endogene tossiche. Ma in caso di troppa disbiosi questi enzimi vengono distrutti e si ha la sindrome da sgocciolamento intestinale (un disordine della mucosa intestinale che è più porosa nel normale) e intolleranza alimentare. 

CIBI CHE CONTENGONO FATTORI DI CRESCITA

fattori di crescita sono delle particolari proteine, ormoni o altre sostanze che, come dice la parola stessa, favoriscono la crescita e la proliferazione cellulare. E questo, purtroppo, vale sia per le cellule sane, che per le cellule tumorali. Per cui i pazienti oncologici devono assolutamente evitare i cibi che contengono fattori di crescita, mentre le persone sane dovrebbero comunque moderarne il consumo.

Vediamo quali sono questi alimenti.

LATTE E DERIVATI 

Il latte animale e in particolare il latte vaccino, contiene tutta una serie di sostanze che lo rendono totalmente inadatto all’organismo umano, specialmente dopo i 10 anni di età. Dopo questa età perdiamo gradualmente la capacità di digerire il lattosio, cioè lo zucchero del latte. Tant’è che in Europa solo il 25% delle persone adulte sono capaci di digerire bene il latte (e in Asia meno del 10%).

Ma il lattosio rappresenta solo la punta dell’iceberg dei problemi derivanti dal latte.

Il latte che beviamo oggi è ben diverso da quello che avevano a disposizione i nostri nonni 60-70 anni fa. Le povere mucche da latte sono state costrette a passare dalla loro naturale produzione di 20 litri giornalieri a una cinquantina ed oltre e per fare ciò vengono imbottite di ormoni della crescita, antibiotici e cereali, per cui il prodotto finale non è altro che una bomba esplosiva di fattori di crescita. Infatti il latte contiene gli ormoni della crescita (IGF1), che servono a far crescere i vitellini allattati, questi all’interno del nostro organismo, oltre a favorire la crescita e la proliferazione cellulare (anche di quelle malate!), vanno ad interferire con il normale equilibrio ormonale dell’essere umano. Per cui questi ormoni possono provocare patologie o tumori ormono-sensibili, come il tumore del seno, dell’ovaio, della prostata e della tiroide.

Infine, c’è il problema della caseina. La caseina è una proteina che si forma durante il processo di pastorizzazione del latte. Si deve sapere che la caseina ha un effetto tipo “colla” (infatti la si usa per attaccare le etichette alle bottiglie e per dipingere i mobili antichi) all’interno delle pareti intestinali e questa colla è uno dei principali fattori responsabili dell’infiammazione e della permeabilità intestinale, definita anche “sindrome dell’intestino gocciolante”, nome che rende bene l’idea di ciò che accade. Infatti, quando l’intestino è permeabile, le sue pareti non riescono a trattenere antigeni alimentari, tossine, metalli pesanti e patogeni, che hanno così libero accesso nel circolo sanguigno.

Dulcis in fundo è assolutamente falsa la diffusa credenza che mangiare formaggio e altri derivati del latte faccia bene alle ossa e aiuti a prevenire l’osteoporosi perché contiene calcio. Bisogna far presente che, cavoli, broccoli, cime di rapa, fagioli di soia, fichi, arance, sardine, fagioli e mandorle contengono più calcio di quello presente nel latte!

Per tutte queste ragioni il latte, nonché tutti i suoi derivati (burro, formaggi, panna, gelati, creme, ecc.) vanno tassativamente eliminati dalla dieta del paziente oncologico. 

Quanto detto finora vale anche per lo yogurt! Anzi, oltre alle problematiche finora elencate per il latte, lo yogurt ha dalla sua anche un’elevatissima acidità. SOLO IL PARMIGIANO CON STAGIONATURA A 24 MESI PUO’ ESSERE MANGIATO!

COSA CENTRA L’ACIDITÀ COL CANCRO?

È ormai noto alla comunità scientifica che le cellule tumorali si sviluppano e proliferano in un ambiente molto acido. Quando si parla di acidità non si parla di quella del sangue (il cui pH può variare solo entro limiti piuttosto ristretti, ovvero tra 7.35 e 7.45), ma dell’acidità dei tessuti connettivi. Acidità che è strettamente correlata a ciò che mangiamo e che è facilmente misurabile con il pH delle urine, tramite delle semplici cartine tornasole. Ricordo che un valore pari a 6.5 è neutro, maggiore di 6.5 è basico, se invece il valore è inferiore parliamo di una sostanza acida.

ARANCE, MANDARINI E MANDARANCI

Le arance, insieme a mandarini e mandaranci, sono ricchissime di poliammine, sostanze con attività stimolante della crescita e della proliferazione cellulare, comprese le cellule tumorali. Inoltre sono frutti molto acidi e come abbiamo appena visto l’acidità è uno dei fattori che favorisce lo sviluppo delle cellule malate.

SOLANACEE

Tra la lista dei cibi da ridurre troviamo anche gli ortaggi della famiglia delle solanacee, che sono il peperone, la melanzana e le patate. Anche questi alimenti contengono poliammine, ovvero dei fattori di crescita cellulari. Il consumo va quindi ridotto (scegliendo i prodotti solo quando sono di stagione!). Soprattutto vanno mangiati molto cotti perché l’alta temperatura elimina la solanina (sostanza tossica).

Va fatta eccezione dei pomodori che contengono licopene, molecola capace di bloccare i geni impazziti in grado di innescare la mutazione cancerogena: l’unico neo è che i pomodori possono generare reazioni allergiche, probabilmente ciò è dovuto ad un abuso di pesticidi con cui la pianta viene trattata, per cui è consigliabile non mangiare mai ortaggi o frutti fuori stagione.

LA CARNE

Se ne consiglia un consumo ridotto. Non perché faccia male in sé, ma è la carne di questi ultimi anni che fa male perché ricca di farmaci e fattori di crescita, inoculati all’animale per farli crescere in fretta. Se si riesce a comperare carne biologica, se ne consiglia il consumo anche 2-3 volte a settimana.

Molta attenzione va poi posta nella scelta del tipo e della qualità della carne. Decisamente da evitare il pollo, allevati in batterie e pieni zeppi di ormoni della crescita e di antibiotici. Come carne bianca è decisamente meglio il tacchino, meno soggetto a “manipolazione” e ovviamente pollame cresciuto libero.

Per la carne rossa si consiglia di evitare la cottura alla griglia, dato che la combustione dei grassi che avviene durante questo tipo di cottura, genera delle nitrosamine, tossine cancerogene. 

IL GLUTINE

Oltre al latte e ai derivati del latte, di cui abbiamo già abbondantemente parlato, una delle sostanze che più di tutte è responsabile della permeabilità intestinale e dell’abbassamento delle difese immunitarie, è il glutine.

Il glutine è una componente proteica presente nel frumento e in alcune varietà di cereali quali avena, farro, spelta, triticale, orzo e segale. Si tratta di una sostanza naturale che il nostro sistema digerente è in grado di tollerare in dosaggi minimi. Tuttavia, la redditività dei grani antichi era troppo bassa per quelle che sono le richieste moderne, per cui l’industria alimentare ha agito sui geni di questi grani, modificandoli. La modifica genetica ha prodotto delle spighe più produttive, più resistenti e con un contenuto di glutine più che triplicato, passando dal 6% al 22%!

Se da una parte il glutine agevola enormemente i processi produttivi, dal punto di vista della salute umana, abbiamo a poco a poco assistito a un vero e proprio disastro! Al di là della crescita esponenziale del numero dei celiaci, il glutine, in queste quantità, non è tollerabile da nessuno! Il glutine addormenta il sistema immunitario, disinnescando il nostro sistema di difesa e rendendoci facile preda delle peggiori aggressioni e aumentando tantissimo il rischio di contrarre un tumore o delle patologie di natura autoimmune.

Tra l’altro ci sono anche importanti studi che collegano il consumo di glutine a patologie degenerative come il morbo di Alzheimer, sclerosi a placche e il morbo di Parkinson. Quindi si consiglia a tutti, indipendentemente dal proprio stato di salute, di evitare totalmente i prodotti a base di farina bianca 00 nonché i finti prodotti integrali (in realtà prodotti con della farina bianca a cui viene aggiunta della crusca, così da modificarne la colorazione). 

COME SOSTITUIRE IL FRUMENTO?

Le persone non celiache e che non hanno problemi gravi possono consumare saltuariamente (quindi non tutti i giorni) cereali con piccole percentuali di glutine, come i grani antichi (Saragolla, Tumminia, Senatore Cappelli, ecc.), l’avena, il farro, ecc. O ancora meglio passare direttamente ai cereali senza glutine, come il riso, il miglio, il mais, il sorgo, la quinoa, l’amaranto e il grano saraceno.

Chi invece combatte con un tumore, o delle patologie autoimmuni, dovrebbe assolutamente limitare o eliminare tutti i cereali che contengono glutine, anche se in percentuali molto basse.

LA NUOVA PIRAMIDE ALIMENTARE

La vecchia piramide alimentare, alla cui base erano presenti i carboidrati (pasta, pane, pizza, ecc.) va completamente stravolta.

1 – VERDURA

La verdura rappresenta la base della piramide. Ciò vuol dire che ne dovremmo mangiare in quantità e varietà molto ma molto maggiori rispetto a come siamo abituati. Si parla di almeno quattro porzioni al giorno! Attenzione non 4 porzioni di frutta e verdura, ma 1/2 di frutta e 4 di verdura. La verdura infatti, al contrario della frutta, non contiene zuccheri, o ne contiene in quantità molto ridotta. La verdura va considerata un vero e proprio farmaco naturale, in grado di alcalinizzare i tessuti connettivi e di ridurre l’impatto glicemico degli altri cibi, il che significa prevenire un numero impressionante di malattie. Inoltre, contiene vitamine, sali minerali, enzimi, polifenoli e altre sostanze con azione antiossidante, antitumorale ed antinfiammatoria.

In particolare, si consiglia di mangiare molte verdure della famiglia delle crucifere, che contengono solforato, una sostanza con spiccate proprietà antitumorali, specialmente nei confronti dei tumori del seno.

Le verdure che appartengono alla famiglia delle crucifere sono: i broccoli, i cavoli, i cavolfiori, la verza, i cavolini di Bruxelles, la rucola, le rape, i ravanelli e la rucola, ottimi anche per chi soffre di problemi di memoria.

Oltre a mangiare molte verdure, tante volte al giorno, è anche importante variare e scegliere i prodotti in base alla stagionalità e alla qualità, preferendo ovviamente prodotti Italiani, biologici e magari a chilometro zero.

2 – LEGUMI

legumi vengono al secondo posto, eppure noi italiani ne mangiamo pochissimi! 

Rappresentano un’ottima fonte di proteine vegetali, carboidrati e fibre, hanno un bassissimo indice glicemico (specialmente i legumi freschi) e possono essere consumati sia a pranzo che a cena, magari accompagnati da pesce e verdure o uova e verdure.

I legumi vanno bene sia freschi che secchi che surgelati. I surgelati sono comodi, perché basta scongelarli, dargli una scaldata e sono praticamente già pronti all’uso, quindi se non abbiamo voglia di cucinarli, si può benissimo optare per dei legumi surgelati.

Ricordo che i legumi sono: i ceci, le lenticchie, i piselli, i fagioli, le fave, i lupini, la soia e le cicerchie.

La soia VA EVITATA in quanto riserva molte sgradevoli sorprese: il suo alto contenuto in genisteina (estrogeni vegetali) ha permesso, in fitoterapia, un largo uso di queste molecole in tutta la sfera endocrina femminile e nella menopausa. QUINDI MANOVRARE CON CURA.

3 – UOVA

Anche le uova vengono rivalutate tantissimo nella nuova piramide. Non fanno male, anzi! Contengono albumina, una proteina importantissima che contribuisce ad assorbire i liquidi, riducendo il gonfiore e gli edemi. Non sono le uova ad alzare il colesterolo, ma sono i carboidrati e gli zuccheri! 

SI POSSONO MANGIARE SINO A 6 UOVA A SETTIMANA!

4 – PESCE

Il pesce rappresenta un altro alimento importante della piramide. Non solo si può, ma si deve mangiare, perché contiene omega-3, un acido grasso che contribuisce a migliorare la funzionalità cardiaca e cerebrale, a ridurre le infiammazioni e a migliorare l’elasticità delle membrane cellulari.

E per quanto riguarda la questione dei metalli pesanti? Si consiglia di scegliere pesci italiani e di piccola taglia, come lo sgombro, le acciughe, il merluzzo, le aringhe, ecc. Infatti, i pesci che accumulano metalli pesanti sono i pesci grandi che vivono più a lungo degli altri. Vivendo più a lungo hanno più probabilità di assorbire i metalli pesanti presenti nel mare. Però, ogni tanto, si può tranquillamente mangiare anche del tonno, del pesce spada o del salmone, magari preferendo salmone selvaggio (cioè non di allevamento). Si consiglia di mangiare pesce anche quattro volte alla settimana.

5 – CEREALI

Il problema di fondo è che noi Italiani mangiamo tantissimi cereali e con troppa ripetitività, partendo dalla brioche o dai biscotti della prima colazione, passando poi per la pasta del pranzo, il panino pomeridiano e il pane a cena.

Fermo restando che il frumento (per lo meno quello moderno) va eliminato, anche il consumo degli altri cereali va diminuito.

Quando mangiarli? A colazione e/o a pranzo.

Quali scegliere? Cibi senza glutine e possibilmente integrali. Non scegliere prodotti “artefatti” come quelli che si trovano nei banconi delle farmacie. Acquista prodotti semplici in purezza, come i cibi in chicchi (riso, quinoa, miglio, ecc.) o le paste che contengono un solo ingrediente! Abbi cura di controllare sempre le etichette per capire cosa c’è dentro quel prodotto. Scegliere 2-3 volte a settimana e a pranzo: Riso brillato, Riso integrale, Riso Basmati, Riso Venere, Pasta di grano saraceno, Couscous, Orzo, Farro, Quinoa, Amaranto, Miglio, Teff, Avena e Grano saraceno.

4 – CARNE

Molto poca carne esclusivamente biologica (pollo, tacchino, faraona, coniglio), con particolare attenzione a quella rossa che è ricca di grasso e purine difficili da digerire; un suo abuso può alzare il livello in circolo dell’acido urico.

6 – FRUTTA SECCA

Nella piramide non è riportata, ma anche la frutta secca gioca un ruolo importante nella dieta. Questa ha il vantaggio di non contenere zuccheri (quindi impatto glicemico minimo) e di contenere invece molti grassi monoinsaturi e polinsaturi, come i famosi omega-3 (soprattutto semi di lino, semi di canapa e noci), oltre che tante vitamine e sali minerali.

7 – CURCUMA

Si tratta di una spezia di colore giallo, ricavata dal rizoma della pianta curcuma longa, molto utilizzata in Oriente (specialmente in India) e un po’ meno qui da noi.

Dal momento che la curcuma gode di spiccate proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e soprattutto antitumorali, si consiglia a tutti un cucchiaino al giorno. Si può mescolare con delle zuppe, con il brodo di cottura delle verdure, o dei legumi, oppure si può usare per condire il risotto, per esempio al posto del nostro zafferano. Purtroppo da sola viene assimilata molto poco dal nostro organismo avendo una bassa biodisponibilità, ma studi scientifici hanno dimostrato che i benefici della curcuma possono essere aumentati fino a 20 volte se assunta in abbinamento con il pepe nero. La piperina contenuta nel pepe nero favorisce infatti l’assorbimento della curcumina: ne basta un pizzico, circa il 3% rispetto alla quantità di curcuma.

8 – LIMONE 

Il limone è un altro nostro prezioso alleato. A differenza delle arance e dei mandarini, questo agrume, all’interno del nostro organismo, si comporta come un potente alcalinizzante. Ha inoltre proprietà diuretiche e depurative e se aggiunto alla carne, al pesce, o alle verdure (tipo gli spinaci), aumenta esponenzialmente l’assorbimento del ferro contenuto in questi alimenti.

IL SALE 

Il sale da cucina (cloruro di sodio) e il sale dei dadi (glutammato di sodio) sono ricchi in una molecola molto pericolosa che è il sodio, capace di procurare ritenzione idrica, affaticamento cardiaco e ipertensione. Purtroppo solo da pochi anni il sale è troppo presente sulle nostre tavole, una volta era una spezia rara tant’è che con essa venivano pagati i soldati (da cui il termine salario). L’abuso di sale è sempre negativo e purtroppo è molto facile abusarne perché di sale ce n’è molto anche quando non lo vediamo, il sale infatti è presente in tutti i cibi inscatolati o conservati, nei succhi di frutta, nelle caramelle, nei salumi, nei biscotti, nel pane e così via. Superare dunque la soglia di pericolo è facilissimo. 

Consigliabile dunque salare meno possibile. L’eccesso di sale favorirebbe alcuni tipi di tumore (stomaco e pancreas). Il cloruro di sodio (il sale da cucina) viene consumato sempre in dosi fin troppo elevate. Infatti non bisogna considerare solo quello della saliera, ma considerare che determinate categorie di alimenti ne sono piene già di loro. Il sodio è praticamente contenuto in tutti i cibi, tranne che nella frutta. Il fabbisogno giornaliero di sodio è di 500mg. Ogni grammo di sale da cucina contiene circa 400 mg di sodio. 

Da qui si può capire quanto abuso di sale facciamo! Lo avreste mai detto che il pane costituisce una delle maggiori fonti per l’introduzione di sale? Altre fonti di sale sono i salumi, i formaggi, tutti i cibi in scatola, i dadi per brodo, le salse e perfino i dolci, sono ricchi di sale!

Il sale rosa dell’Himalaya rappresenta un’alternativa in cucina al sale tradizionale, ma è noto anche per le sue molteplici proprietà benefiche. Nel sale rosa dell’Himalaya sono presenti tantissimi minerali e almeno un’ottantina di altre sostanze ad esempio l’Ossido di Ferro, che è il responsabile dell’affascinante colorazione. Questo sale contiene anche Litio, Magnesio, Potassio e Calcio, sostanze notoriamente benefiche per l’organismo. Rispetto al sale bianco tradizionale, dunque, il sale rosa è naturalmente più ricco di elementi salutari mentre la concentrazione di Sodio è percentualmente distribuita in maniera diversa. Infine, essendo naturalmente ricco di iodio, il sale himalayano non necessita di aggiunte artificiali, come talvolta avviene per il sale bianco tradizionale. La presenza di tutti gli oligo-elementi sopraelencati e l’assenza di trattamenti chimici sbiancanti rendono quindi questo tipo di sale molto apprezzato e responsabile di numerosi benefici per l’organismo.

METODI DI COTTURA 

Importante è anche il modo con il quale i cibi vengono cucinati; un solo esempio: friggere delle patate con del buon olio di oliva vuol dire portare ad un’altissima temperatura un vegetale che non ha con sé nessun grasso capace di trasformarsi in pericolose molecole; se invece friggiamo delle uova, del pesce o della carne, noi portiamo ad altissime temperature alimenti ricchi in grassi che idrogenandosi, possono divenire molecole pericolose. 

Usiamo dunque metodi di cottura leggeri. 

I MIGLIORI METODI DI COTTURA:
  • AL VAPORE
  • BOLLITURA
  • STUFATI
  • COTTURA AL FORNO
PEGGIORI METODI DI COTTURA:
  • FRITTURA: libera acroleina
  • COTTURA ALLA BRACE: libera benizopirene, molecola altamente cancerogena
  • PENTOLA A PRESSIONE: l’alta temperatura cui l’alimento è sottoposto distrugge la vitamina C

SETTE REGOLE DA NON DIMENTICARE 

1. Mantenere un peso corretto (un eccesso ponderale favorisce alcuni tipi di tumore) 

2. Mantenere una dieta molto varia secondo i consigli indicati sopra 

3. Mangiare molta verdura e poca frutta 

4. Mangiare molti legumi e cereali integrali, con poco glutine o meglio ancora senza

5. Limitare il consumo di alcol 

6. Limitare il consumo di sale 

7. Abolire il fumo

Noi siamo quello che mangiamo”. – Ludwig Feuerbach

2 Replies to “ALIMENTAZIONE E MALATTIA – COME PREVENIRE”

  1. Molto utile! Grazie!

  2. Gioia Di Tonto 2 anni ago

    Complimenti 👏👏👏👏molto utile e chiaro

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