Se la tua colonna vertebrale è inflessibile e rigida a 30 anni, sei vecchio; se è completamente flessibile a 60, sei giovane. Pertanto cura la tua colonna vertebrale mantenendola mobile: è di fondamentale importanza. Hai solo una colonna vertebrale: abbine cura”. – Joseph Pilates
LA COLONNA VERTEBRALE
Premessa: questa pagina tratta di un modello eziologico che spiega le cause psichiche delle cosiddette malattie.
Per seguire questo approccio è fondamentale avere dimestichezza con la funzione biologica dei tessuti coinvolti e sapere riconoscere le fasi del processo.
Il mal di schiena, la sciatica, l’ernia discale, la scoliosi, come tutte le condizioni che interessano i tessuti muscolari, cartilaginei e ossei, sono processi condotti dall’innervazione della sostanza bianca, secondo lo schema embrionale del mesoderma recente.
Muscoli, cartilagini e ossa in Fase Attiva fanno necrosi e/o atrofia (senza sintomi), mentre in PCL gonfiano con edemi di riparazione (con sintomi e dolori) e proliferazione cellulare (con eccedenza).
La colonna vertebrale attraversa tutto il busto con funzione di sostegno, ma in base al movimento a cui è preposto, ogni gruppo di vertebre si attiva per affrontare gli ostacoli inaspettati della vita.
Ecco allora che per le cervicali la percezione biologica che attiva la reazione fisiologica è “non sentirsi all’altezza“. Il dolore e i sintomi in quell’area si presentano quindi 1 o massimo 2 ore dopo la precisa percezione di “finalmente c’è l’ho fatta, sono stato all’altezza” in un atto materiale, concreto. Nel caso di sintomi cronici ci si trova, come sempre, in un loop di recidive che mantengono la condizione per lunghi periodi.
L’area della vertebra D1, con muscoli e cartilagini attigui, entra in fase attiva per un sentito di “dover abbassare la testa“. I dolori compaiono quindi dopo “essere riusciti a rialzare la testa“.
L’area delle vertebre D2 e D3 si attiva per il “non riuscire a portare un peso sulla groppa“, sono le vertebre su cui poggia il giogo. I sintomi si manifestano dunque in seguito a “sono riuscito a liberarmi di questo peso da portare“, ovvero ci si è liberati con un atto concreto anche apparentemente piccolo, così i tessuti che erano sotto stress possono iniziare a ripararsi.
L’area delle vertebre dalla D4 alla D8 si attiva con una percezione di “mi sento chiuso dentro“, senza libertà per la mia esistenza (stesso sentito cui fa riferimento frontalmente lo sterno). Un improvviso dolore in quella zona è una soluzione (1-2 ore prima) di “ho ripreso il mio diritto di esistere“. Sintomi cronici o condizioni molto accentuate sono, lo ricordo, situazioni che perdurano in routine continue in cui si è in qualche modo incastrati.
L’area delle vertebre dalla D10 alla L2 corrisponde alla “groppa“, e la reazione in fase attiva avviene quando “qualcuno mi salta in groppa, mi sottomette“. I sintomi compaiono proprio nel momento in cui “non riuscivo a sgropparmi di dosso quella persona, adesso ce l’ho fatta“.
L’area delle vertebre dalla L3 alla L5 fino al Sacro risponde al non sentirsi valido come interlocutore, non ascoltato. Una percezione che si inserisce nel ruolo che una persona ha all’interno della società (lavoro, famiglia): sono le vertebre che permettono alla bestia di ergersi sulle sue zampe posteriori, ergersi di fronte al branco.
Mentre la L4 riguarda una svalutazione più prettamente nel ruolo sessuale “non sentirsi validi come partner sessuale“, la L5/S1 riguarda un “non sentirsi valido come interlocutore“, “non avere voce in capitolo“, per esempio: “non mi ascolta mai, la mia parola non conta niente“.
Un mal di schiena lombare improvviso appare dunque quando “finalmente ho avuto voce in capitolo, sono stato ascoltato“.
L’area del coccige ha a che fare con un sentirsi sottomesso, “non essere riuscito a evitare di prenderla in quel posto“.
La cosiddetta “sciatica” è dovuta nella maggioranza dei casi (analogamente al comune mal di testa), alla compressione dei nervi sciatici da parte degli edemi di riparazione (PCL) dei tessuti nell’area lombo-sacrale, compressione che produce il dolore percepito lungo la gamba, spesso non statico ma come punti dolorosi che si spostano, in base al modo in cui il nervo viene compresso. Se invece il dolore viene percepito su tutta la lunghezza del nervo, è probabile che si tratti di nevralgia, ovvero infiammazione ectodermica del nervo stesso che si manifesta in soluzione PCL di conflitti di separazione.
La comune ernia al disco a livello L5/S1 spesso accompagnata da compressioni al nervo sciatico, è quindi il risultato di lunghi periodi di recidive, situazioni-gabbia all’interno del proprio ambiente (lavoro, famiglia…) in cui ci si sente di “non essere un valido interlocutore, non essere ascoltato, non avere voce in capitolo“.
Come tutti i programmi biologici del neo-encefalo, anche i sintomi della colonna vertebrale seguono le leggi di lateralità, per rapporto a mamma o papà.
La scoliosi (come tutti gli altri spostamenti della spina dorsale) è quindi il risultato di un lungo permanere dell’organismo, durante lo sviluppo, in una posizione in cui le vertebre, le cartilagini o i muscoli necessitano di mantenersi in fase attiva con necrosi e atrofia, in modo più o meno accentuato, in base alle percezioni biologiche che abbiamo elencato sopra.
Siccome il processo avviene, secondo lateralità, su un lato più che sull’altro, muscoli e vertebre si sviluppano in modo diverso creando la curva scoliotica. Di solito la curva ad S denuncia una conflittualità in una area nello scheletro e la curva successiva è la conseguenza compensatoria della prima.
IL DOLORE
Per quanto riguarda il dolore, questo è dovuto:
- Rispetto alle ossa, allo stiramento del periostio innervato dalla corteccia cerebrale;
- Allo schiacciamento meccanico dei nervi per i gonfiori;
- Nei muscoli per diretta conseguenza della trazione degli edemi nei tessuti.
Questo almeno all’inizio, e in una curva bifasica teorica.
Il problema dei tessuti neo-mesodermici è che, successivamente, il conflitto può diventare locale, cioè è lo stesso dolore a creare attenzione e svalutazione, producendo recidive nella zona e spesso prolungando la convalescenza (un approfondimento sui conflitti locali nella monografia LE RECIDIVE).
Da non dimenticare poi il contributo che può portare il “conflitto del profugo” che, aumentando il volume degli edemi nel corpo, aumenta a dismisura anche i dolori.
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Testo tratto dall’articolo di Mauro Sartorio, Fondatore di 5LB Magazine, autore del libro “Noi Siamo Il Nostro Corpo”, vice-presidente di Salute Attiva Onlus, si occupa di sviluppo dell’attenzione corporea.
Un modo di procedere che adotta il grado di dettaglio acquisito dalla Formazione Professionale 5LB, che in sé non è la dimostrazione di qualcosa (non in questo contesto) ma fornisce strumenti precisi per permettere a chiunque di verificare questi fenomeni di persona. Per i principianti sarà necessario leggere almeno la nostra introduzione alle 5 Leggi Biologiche.
Per un dettagliato approfondimento della eziologia 5LB è consigliato lo studio del libro Noi Siamo Il Nostro Corpo, di cui questo testo è un estratto.
La colonna vertebrale ha due estremità. L’inizio è il centro sessuale, la fine il sahasrara, il settimo centro in cima alla testa. L’inizio della spina dorsale è collegato alla Terra, e il sesso rappresenta la cosa più terrena in te. Dal primo centro della tua spina dorsale sei in contatto con la natura, con quella che il Shankya ha definito prakriti, la Terra, il materiale. Dall’ultimo centro, o secondo polo, il sahasrara, situato nella testa, sei in contatto con il divino. Questi sono i due poli della tua esistenza”. – Osho Rajineesh