La curcuma sembra essere in grado di riattivare il meccanismo di autodistruzione all’interno delle cellule tumorali.” – Dr. Michael Greger
CURCUMA LA SPEZIA ORIENTALE DALLE MOLTEPLICI PROPRIETÀ
La curcuma viene dal rizoma della pianta Curcuma Longa e In India è conosciuta ed utilizzata da almeno 5’000 anni, come medicina, spezia e anche colorante.
Già nel 600 a.C. la curcuma veniva menzionata in un trattato di medicina Assira, e nel primo secolo d.C. il medico Dioscòride la classificò fra le piante dotate di virtù terapeutiche.
Sprezzantemente chiamata “zafferano dei poveri”, oggi la curcuma è considerata l’oro dell’India. Regala salute a chi ne fa un uso quotidiano e la sua reputazione a livello scientifico è sempre più emergente essendo tra i più potenti strumenti di cura di origine naturale.
La spezia che si ricava dalla curcuma, di un bel colore giallo dorato, contiene centinaia di componenti; tuttavia l’attenzione degli studiosi si è concentrata su uno in particolare: la curcumina.
Altri componenti della curcuma sono rappresentati da potassio, vitamina C e per il 26% da amido. Molto importante anche la presenza di olii eterici in grado di stimolare l’appetito e quelli amari che sono in grado di stimolare la formazione di enzimi digestivi.
Ma qual è il punto di maggior criticità nella farmacocinetica della curcuma? L’assorbimento senza dubbio. Gran parte della curcuma somministrata per bocca infatti, passa nel tubo gastroenterico (nell’uomo, come nel ratto, come nel cane) e va direttamente nelle feci, essendo assorbita solo in parte. Alcuni ricercatori hanno dimostrato come l’assorbimento e quindi la biodisponibilità della curcumina vengono aumentate esponenzialmente se assieme viene somministrata della piperina (principio attivo del comune pepe nero). I dati indicano come aggiungendo circa 20mg/kg di piperina, il tempo di assorbimento della curcumina si dimezzi, variando alcuni altri parametri della farmacocinetica e arrivando ad aumentare la biodisponibilità nel ratto di 154%, mentre nell’uomo del 2000%!
PROPRIETÀ CURATIVE E BENEFICHE DELLA CURCUMA
In base a recenti studi è risultato che la curcumina potrebbe essere utile a contrastare l’insorgere di almeno otto tumori: colon (in primis), bocca, polmoni, fegato, pelle, reni, mammelle e leucemia.
La curcuma viene impiegata nella medicina tradizionale indiana e in quella cinese come disintossicante dell’organismo, in particolare del fegato e come antinfiammatorio. Queste proprietà salutari che vengono attribuite alla curcuma dalla tradizione popolare sono le stesse che oggi vengono confermate dalla medicina ufficiale, anche alla luce dei numerosissimi studi e scoperte che la scienza attuale ha ufficialmente confermato.
La cosa che ha “catturato” l’attenzione degli studiosi è il fatto che nei paesi asiatici e in particolare in India, dove il consumo di curcuma è altissimo, l’incidenza dei tumori è molto bassa.
Molto interessanti le proprietà antiossidanti della curcumina che sono in grado di trasformare i radicali liberi in sostanze inoffensive per il nostro organismo oltre naturalmente a rallentare l’invecchiamento del nostro patrimonio cellulare. Molto valida anche l’azione cicatrizzante della curcumina.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “Cancer Research”, la curcuma avrebbe un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel trattamento del tumore alla prostata e all’intestino.
Si è inoltre constatato che l’effetto della curcumina è ancora più evidente quando associato ad un isotiocianato presente in verdure come il cavolo, i broccoli o il cavolo rapa.
La polvere di curcuma è l’ingrediente che dà il colore caratteristico al curry; il sapore è molto volatile mentre, al contrario, il colore si mantiene inalterato nel tempo. Per questo motivo è una sostanza che viene largamente impiegata nel ramo alimentare come colorante, il suo codice è E 100; alimenti come il formaggio, yogurt, mostarda, brodi vari in scatola e altri ancora vengono spesso colorati con derivati della curcuma.
Le potenti qualità antinfiammatorie, antisettiche, antitumorali della curcuma la rendono un bene prezioso ad ogni età.
12 POTENTI BENEFICI DELLA CURCUMA:
ANTINFIAMMATORIO:
Risulta essere eccellente contro ogni tipo di infiammazione. L’infiammazione può essere la causa di molte malattie, tra cui colon irritabile, disbiosi intestinale, pancreatite, artrite e malattie neurodegenerative. (Fonte)
PROTEGGE IL CERVELLO:
È dimostrato essere in grado di aumentare la capacità cognitiva e contrastare disturbi come la demenza e l’Alzheimer. Questi disturbi sono legati a bassi livelli di fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF), e la curcumina è in grado di aumentare i livelli di BDNF nel cervello. (Fonte)
RIDUCE IL RISCHIO DI CANCRO:
La curcumina ha la capacità di combattere diversi tipi di cancro. E’ dimostrato che è efficace contro la leucemia e linfomi, tumori gastrointestinali, tumori genito-urinari, il cancro al seno, cancro ovarico, della testa e del collo carcinoma a cellule squamose, il cancro ai polmoni, il melanoma, tumori neurologici. (Fonte)
MIGLIORA LA DIGESTIONE:
La curcuma può essere utilizzata per contribuire a trattare una varietà di problemi digestivi, tra cui l’infiammazione del tubo digerente e la riduzione di gas e gonfiore. Ne basta un pò tutti i giorni può aiutare con quasi tutte le condizioni digestive. (Fonte)
RAFFORZA IL CUORE:
È dimostrato essere in grado di ridurre il colesterolo cattivo (LDL), rimuovere accumuli di placca nelle arterie, e prevenire la coagulazione del sangue. (Fonte)
UTILE IN CASO DI ARTRITE REUMATOIDE:
La curcumina è nota per possedere proprietà anti-artritiche. Uno studio è stato eseguito su un gruppo di 45 persone. Coloro che hanno assunto la curcumina nel loro regime quotidiano ha avuto il più alto miglioramento dei sintomi dell’artrite.(Fonte)
MIGLIORA L’UMORE:
Uno studio ha coinvolto 60 volontari con la diagnosi di disturbo depressivo maggiore (MDD) e sono stati divisi in diversi gruppi per valutare l’effetto della curcumina rispetto alla fluoxetina (Prozac). Il risultato è stato che la curcuma non è soltanto efficace come il Prozac nella gestione della depressione, ma non porta con sé tutti gli effetti collaterali pericolosi che i farmaci anti-depressivi hanno. Secondo il documento, “Questo studio fornisce prima evidenza clinica che la curcumina può essere utilizzata come metodo efficace e sicuro per il trattamento in pazienti con MDD.” (Fonte)
ANTI-OSSIDANTE:
Numerosi studi hanno dimostrato le potenzialità di alcuni curcuminoidi di contrastare i radicali liberi presenti nell’organismo
RIPARAZIONE DELLE FERITE:
La curcuma veniva applicata sulle ferite per accelerarne il processo di guarigione sia nella medicina tradizionale umana che veterinaria. In effetti, la curcumina ha mostrato di possedere capacità di indurre una precoce riepitalizzazione, accelerando il processo di guarigione di ferite persino in situazioni difficili come quelle di pazienti diabetici. Fra l’altro la curcuma presenta anche una potente attività antimicrobica nei confronti sia di alcuni ceppi di batteri che di funghi patogeni, motivo per cui può essere particolarmente utile nella cura di ferite infette.
EPATOPROTETTORE:
Molti studi hanno provato come la curcuma protegga il fegato da un numero elevato di sostanze dannose, fra cui come abbiamo visto anche le aflatossine, in grado di indurre mutazioni cancerose. La curcuma ha inoltre effetto coleretico e colagogo, cioè aumenta la secrezione di bile e ne favorisce il suo afflusso all’intestino. Se questo è certamente interessante per patologie strettamente epatiche o digestive, dove avrà un generale effetto disintossicante, la curcuma è però sconsigliata per tutte quelle patologie che provocano un’ostruzione dei condotti biliari.
DISTURBI DELL’OCCHIO E DELLA VISTA:
Già la medicina tradizionale indicava l’uso della curcuma per il trattamento di diverse affezioni dell’occhio. La ricerca moderna ha dimostrato in effetti come questa radice possa essere utile per prevenire la formazione di cataratta cui vanno soggetti sopratutto gli anziani. Inoltre, la curcuma presente in prodotti commerciali come gocce oculari ha dimostrato di essere di aiuto in corso di malattie infettive, infiammatorie e degenerative dell’occhio. Presa per bocca inoltre sembra possa migliorare anche la condizione di pazienti affetti da uveite cronica di varia origine.
EFFETTO IPOGLICEMIZZANTE:
Diversi studi hanno provato l’efficacia della curcuma nel trattamento del diabete, specialmente quando vi siano delle resistenze all’insulina (come nel caso di soggetti obesi). I curcuminoidi e sesquiterpeni presenti negli estratti di Curcuma longa sono infatti capaci di abbassare i livelli di glucosio, nonché di diminuire le complicazioni generate dal diabete mellito.
COME UTILIZZARLA
Per un uso salutistico è sufficiente riuscire ad integrarla nella nostra dieta quotidiana. Un paio di cucchiaini da caffè al giorno sono la dose ideale; si può aggiungere a fine cottura di molti alimenti ma si può anche aggiungere a vari tipi di yogurt o farne una salsa. E’ importante ricordare che la curcuma va assunta insieme al pepe nero o al tè verde per facilitarne l’assorbimento. Non solo. Anche l’abbinamento a qualche grasso, tipo olio d’oliva, burro, o quant’altro, facilita l’assorbimento della curcuma.