02Mar

È più facile costruire bambini forti che riparare uomini rotti”. – Frederick Douglass

10 REGOLE DI “EDUCAZIONE ALIMENTARE” PER I PROPRI FIGLI

1) IL CIBO NON VA USATO  NE’ COME PREMIO NE’ COME PUNIZIONE

Mai usare il cibo per punire (il fatidico “a letto senza cena”),  o premiare  (“se fai il bravo ti do una caramella“).

2) VIA DAL FRIGO LE TENTAZIONI

Svuotare dispensa e frigo da patatine, merendine, succhi, cioccolata. Via libera a frutta fresca, yogurt (meglio vegetale), tè, fette biscottate (meglio integrali o gluten free).

3) UN MOMENTO PER CHIACCHIERARE

Il pasto sia una pausa per parlare (se invece si guarda la tv non ci si accorge di quanto e cosa si mangia).

4) MANGIARE PIANO A SAZIETÀ

Evitare che il bimbo mangi troppo in fretta, così facendo non si sazierà mai e dopo una merendina ne vorrà un’altra.

5) PIATTI FATTI IN CASA E SEMPLICI

Preferire cibi fatti in casa a quelli confezionati ed eliminare i piatti elaborati e con troppi condimenti.

6) FIN DA PICCOLI TANTA VERDURA

Riabilitare le verdure, crude o cotte; riempiono lo stomaco e rallentano l’assimilazione delle sostanze ingerite.

7) LA TELEVISIONE, CHE NOIA

Ridurre il tempo dedicato alla televisione e al computer a favore di attività più dinamiche e sociali.

8) MUOVERSI IL PIÙ POSSIBILE

Spronare il bambino a camminare, fare sport e salire le scale, invece di prendere l’ascensore.

9) MODERARE LE QUANTITÀ

Gradualmente ridurre le quantità di cibo nel piatto e i fuori pasto. E utile ridurre le dimensioni del piatto.

10) NON DIMENTICARE LA BILANCIA

Sottoporre regolarmente il ragazzo in sovrappeso al controllo di peso/altezza.

PERCHÈ È BENE LIMITARE IL SALE NEL BAMBINO

È noto che un’alimentazione troppo ricca di sale non è salutare, potendo determinare, a lungo termine, l’insorgenza di problemi di salute, in particolare di ipertensione arteriosa. Ma non solo. L’eccesso di sale introdotto con la dieta costringe il rene ad un “iperlavoro” e finisce per intaccare la percezione del gusto dei cibi, facendo ingiustamente apparire le pietanze poco salate come “meno gustose”.

Per tutti questi motivi è fondamentale limitare l’introduzione di sale con la dieta. E questo prezioso consiglio vale per gli adulti quanto per i bambini, che dovrebbero essere abituati fin da piccoli a non eccedere con l’introito di sale con l’alimentazione.

Per prima cosa è assolutamente da evitare l’introduzione troppo precoce del sale nella dieta dei più piccoli: al momento dello svezzamento non è indicato aggiungere sale durante la preparazione delle pappe e tale pratica dovrebbe essere evitata almeno fino al compimento del primo anno di vita e preferibilmente anche oltre.

Successivamente, quando l’alimentazione del bambino sarà la medesima dei genitori, è tutta la famiglia che dovrebbe impegnarsi a ridurre l’introito sodico: non aggiungere ulteriore sale ai cibi pronti e serviti nel piatto, preferire il consumo di pane senza sale a quello di focacce, crackers, grissini e altri prodotti da formo generalmente molto salati. Così come è da limitare il consumo di insaccati, snacks e patatine in busta: alimenti troppo salati oltre che troppo ricchi in grassi e nutrizionalmente non adeguati. Via libera invece a frutta e verdura.

Durante la preparazione dei cibi è importante limitare al minimo indispensabile l’utilizzo del sale: il sapore può essere esaltato con l’utilizzo di spezie o erbe aromatiche, che possono essere impiegate in sostituzione del sale.

Le cotture al cartoccio o al vapore, che consentono agli alimenti di cuocere con i loro stessi succhi, andrebbero preferite poiché anch’esse consentono di conferire naturalmente gusto alle preparazioni limitando il ricorso all’aggiunta di sale. Per insaporire un piatto di verdura, preferire l’utilizzo di un filo d’olio extravergine d’oliva. Per l’idratazione, scegliere le acque oligominerali, povere di sodio.

Tutti questi piccoli accorgimenti, da adottare nella vita quotidiana, rappresentano utili strumenti per raggiungere l’obiettivo di limitare l’introito sodico dei bambini, che troppo spesso assumono quantità di sale già eccessive per un soggetto adulto: a giovarne sarà la salute e la capacità di apprezzare il vero sapore delle materie prime utilizzate nella preparazione dei cibi.

(Gianvincenzo Zuccotti)

SETTE REGOLE D’ORO PER EDUCARE I BAMBINI

1) Dategli meno. Hanno troppo, non c’è dubbio. Il consumismo fa scomparire il desiderio e apre le porte alla noia.

2) Quella che conta è l’intensità, non la quantità di tempo passato con i bambini. I primi venti minuti del rientro a casa dal lavoro sono fondamentali. Devono essere dedicati al colloquio e alle coccole. E non certo a chiedere dei compiti o dei risultati.

3) I giochi più educativi sono quelli che passano attraverso la fantasia della madre e le mani del padre: bastano due pezzi di legno, ma i genitori ormai non sanno più inventare.

4) Dai tre ai cinque anni è bene avviare i bimbi ai lavoretti a casa, assieme ai genitori. È utile che sappiano stirare con un piccolo ferro o attaccare un bottone.

5) Sport. Prima di tutto deve essere lui a desiderarlo. Meglio se lo fa in gruppo, facendo capire che agonismo significa emergere con fatica e non diventare campioni. Ottime due o tre ore di palestra alla settimana. Poca competizione, grande beneficio fisico.

6) Va incoraggiata la cultura artistica abituandoli al bello. Teatro, musica, arti visive creano il desiderio di migliorare. I soldi spesi per la cultura sono quelli che rendono di più.

7) Ultimo suggerimento: ho una mia teoria e forse mi prenderanno in giro. La chiamo: la donna a tre quarti del tempo. Le donne che lavorano, la maggioranza, a fine giornata pensano già ai figli, alla spesa, agli impegni di casa e rendono poco. Non sarebbe meglio lasciarle uscire mezz’ora prima? I figli, tornando da scuola, le avrebbero a casa meno stressate e più disponibili. Più che di corsi, è di questo che i bimbi hanno bisogno.

(Giovanni Bollea, Neuropsichiatra infantile)

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