07Mar

AGENTI ANTIOSSIDANTI E ANTINEOPLASIA

Cosa cerchiamo realmente nel cibo? Non sono le calorie, né il volume o la massa. È, infatti, la nutrizione: micronutrienti che includono vitamine, minerali, antiossidanti e sostanze fitochimiche. Questi sono i componenti in base ai quali il cibo può essere valutato e, quindi, è possibile prendere una decisione obiettiva se vale la pena mangiarlo o meno”. – Brendan Brazier

QUALI ASSUMERE

  • CURCUMA: non esitate a metterla dappertutto. E’ uno dei più potenti complementi anticancro.
  • TÈ VERDE: i tè verdi sono tutti, senza distinzione, ricchi di epigallocatechina-3-gallato e sono eccellenti soprattutto, pare, se associati alle foglie di papaya essiccate.
  • VINO: in piccole quantità, due o tre bicchieri al giorno in media. È ricco di resveratrolo.
  • SELENIO: è uno dei rari complementi di cui sia stata dimostrata l’efficacia nella prevenzione dei tumori. (Si trova nell’aglio, broccoli, cavolo, cetrioli, cereali (specie se integrali), cipolle, funghi, sedano. Fonti animali: carne (agnello, anatra, maiale, pollo), formaggi stagionati, pesce (crostacei, frutti di mare, sardine, tonno), tuorlo d’uovo.)
  • POMODORI: soprattutto preparati industrialmente, come nelle salse o nel succo di pomodoro. Contengono il licopene, che è veramente molto efficace contro i tumori, soprattutto nell’uomo.
  • FIBRE ALIMENTARI: sono molto importanti, innanzitutto come prebiotici e poi perché, non digerite, accelerano il transito intestinale e quindi diminuiscono il tempo di contatto tra le mucosa intestinale e i prodotti potenzialmente cancerogeni contenuti negli alimenti. Poco tollerate da chi soffre di colon irritabile.
  • AGLIO E LA CIPOLLA: sono interessanti agenti anticancro. Inoltre sono presenti in abbondanza nella famosa dieta mediterranea. Aggiungeteli ogni volta che potete.
  • QUERCETINA: si trova soprattutto nei capperi, nel levistico, nel cacao e nel peperoncino piccante, ed è un eccellente agente preventivo, soprattutto nei fumatori.
  • ESERCIZIO FISICO: abbiamo visto il suo ruolo primario nella riduzione del rischio di recidiva dei tumori. Interviene direttamente anche nel quadro di un dispendio energetico allo scopo di conservare un indice di massa corporea soddisfacente.

QUALI EVITARE

  • TABACCO: Non dimenticate che da solo è responsabile dello sviluppo di circa il 30% di tutti i tumori.
  • ECCESSO DI PESCE SPADA, TONNO ROSSO, HALIBUT E SALMONE: contengono davvero troppi metalli pesanti ed elementi tossici per essere mangiati spesso. Evitate almeno di consumarli quotidianamente.
  • ECCESSO DI LATTE E DI LATTICINI FERMENTATI (FORMAGGI, YOGURT): sopratutto gli uomini non dovrebbero mangiarne troppi dopo i cinquant’anni.
  • BETA-CAROTENE: si trova in un gran numero di integratori alimentari venduti sia in farmaci sia su Internet. Fate attenzione: se fumate, oppure se avete fumato, evitate questo prodotto che è assolutamente nocivo per la vostra salute. Fate attenzione anche se avete l’abitudine di esagerare nelle quantità di frutta e verdura che ne siano ricche.
  • VITAMINA E: c’è stato un tempo in cui era raccomandata. In realtà gli uomini dovrebbero fare davvero molta attenzione, perché oggi è dimostrato che aumenta il rischio di alcuni tumori. Si trova in numerosi cocktail di vitamine venduti sia in farmacia sia su Internet. Ancora una volta evitate di giocare all’apprendista stregone.
  • ECCESSO DI SUPERALCOLICI: una volta ogni tanto probabilmente non fanno molto male, ma ingurgitati regolarmente possono comportare un aumento di alcuni tumori. Non superate mai i 30g di etanolo al giorno di media.
  • SOVRAPPESO: attenzione, non lo potete più ignorare. Proprio come la sedentarietà, aumenta il rischio di sviluppo di tumore, sia nell’uomo sia nella donna; va combattuto fin dall’infanzia.
  • ARSENICO NELLE BEVANDE, I NITRITI E I NITRATI NELL’ACQUA E IN ALCUNI INSACCATI INDUSTRIALI: da evitare sistematicamente. Sono altamente cancerogeni. Chiedete agli enti competenti se sono presenti nell’acqua del vostro rubinetto, leggete le etichette degli insaccati industriali da evitate questi tre agenti, tutti altamente cancerogeni sia nell’uomo sia nella donna.
  • SANGUE CONTENUTO NELLA CARNE: non esitate a eliminare il sangue della carne, per esempio lavandola prima di cucinarla. Se avete voglia di concedervi un sanguinaccio o una bistecca di manzo con tutto il suo sugo, dopo prendete una compressa di fosfato di calcio. Alcuni ricercatori francesi sembrano affermare che questo ridurrebbe l’effetto potenzialmente cancerogeno dell’emoglobina contenuta nel sangue che avete ingerito.
  • SOSTANZE GRASSE RICCHE DI ACIDI GRASSI POLINSATURI: soprattutto l’olio di colza, di perilla e di semi di canapa. Sembra che siano potenzialmente pericolosi in rapporto al rischio di tumori, soprattutto a temperature molto alte.
  • GRIGLIATE E COTTURA CON IL WOK: per quest’ultima, soprattutto se si utilizzano gli oli che abbiamo appena citato. Il contatto di qualunque cibo con la fiamma  (≥500° C) produce sostanze particolarmente nocive. Soprattutto nelle preparazioni con il wok, a causa della forma stessa dell’utensile, si raggiungono temperature di cottura davvero troppo elevate, che producono sostanze cancerogene. 

PRATICATE ATTIVITÀ FISICA

Muovetevi, camminate, impegnatevi nelle vostre occupazioni quotidiane o scegliete attività più dispendiose.

  • ACQUAGYM: una ginnastica acquatica molto efficace, particolarmente raccomandata in caso di sovrappeso. Eccellente anche per le articolazioni.
  • TREKKING: camminare in gruppo in un ambiente sereno è un ottimo modo per praticare un’attività fisica moderata senza rendervene conto.
  • STRETCHING POSTURALE: ideale se soffrite di tensioni muscolari o se avete bisogno di rilassarvi.
  • PILATES: un metodo eccellente per riappropriarvi dei vostri muscoli profondi e ritrovare un buon schema posturale.
  • TAI-CHI E QI-GONG: fluidità, equilibrio, concentrazione, ritmate da una respirazione profonda; sono discipline orientali molto rilassanti.
  • POWER YOGA: uno yoga molto fisico che fa scomparire ogni tensione, fisica e psicologica.

07Mar

MONTESSORI E STEINER: DUE METODI A CONFRONTO

La scuola è quell’esilio in cui l’adulto tiene il bambino fin quando è capace di vivere nel mondo degli adulti senza dar fastidio”. – Maria Montessori

METODO MONTESSORI E STEINER

Questi due personaggi, praticamente contemporanei, hanno lasciato un’impronta importante nel campo della pedagogia. I loro metodi vengono spesso contrapposti, discussi, fraintesi. Ricevo molte mail con richieste di informazioni in materia.

Maria Montessori (1870-1952) fu medico, pedagogista, filosofa, educatrice. Presso la clinica psichiatrica dell’università “La Sapienza” (Roma) le fu affidato il recupero dei bambini considerati “deficienti”. Proprio per loro elaborò i materiali che sono tuttora alla base del suo metodo di insegnamento.

Rudolf Steiner (1861-1925) fu filosofo, pedagogista, esoterista. Nel 1919 il proprietario della fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria gli affidò la direzione di una scuola destinata ad istruire i figli dei suoi operai. La scuola Waldorf prende il nome proprio da questa fabbrica.

I metodi Waldorf e Montessori hanno in comune molto più di quanto si possa pensare. Ecco alcuni esempi:

  • Entrambi si accostano al bambino con il massimo rispetto. Vedono in lui un potenziale immenso e credono nella pedagogia come mezzo per migliorare la società di domani.
  • Entrambi ritengono che il bambino debba poter godere della massima libertà, seppur con visioni differenti.
  • L’arte ha un ruolo importante nelle scuole steineriane come in quelle montessoriane.
  • Entrambi giudicano i voti inutili e dannosi.
  • Entrambi propongono un ambiente a misura di bambino.
  • Nella scuola dell’infanzia non vengono proposte attività studiate a tavolino,  ma si riproduce la vita casalinga.

LE PRINCIPALI DIFFERENZE

METODO STEINERIANO:

Il metodo Waldorf mira innanzitutto a nutrire l’animo dell’essere umano, in modo da renderlo libero. L’apprendimento passa in secondo piano. Rudolf Steiner attribuisce una grande importanza all’immaginazione.

L’apprendimento della lettura e della scrittura viene proposto solo dopo i sette anni. Fino ad allora Steiner pensava che il bambino fosse ancora ancorato ad un’altra dimensione, quella pre-natale.

I giocattoli proposti sono grezzi, rudimentali, e si prestano ad essere utilizzati in modi diversi. Lo scopo è quello di stimolare la creatività.

L’arredamento è a misura di bambino. I piccoli possono spostare i mobili, arrampicarvisi e trasformarli, con la loro immaginazione, in ciò che preferiscono.

I bambini seguono un ritmo (giornaliero, settimanale, annuale) regolare. Guidati dall’insegnante, trovano sicurezza nelle loro abitudini.

L’insegnante ha una grande responsabilità. È per i bambini fonte di ispirazione e modello di comportamento. E’ necessario che la sua sia una vera e propria vocazione.

Nelle scuole Waldorf l’arte e i lavori manuali hanno un ruolo di primaria importanza. Dalla pittura alla scultura, alla musica. Dalla maglia al cucito, alla fabbricazione della carta, alla lavorazione del legno e del metallo, gli studenti acquisiscono numerosissime abilità che forniranno un importante bagaglio personale.

Le scuole Waldorf sono contrarie all’uso della televisione, del computer e di altri strumenti tecnologici in genere da parte dei bambini. Danno invece molta importanza al gioco all’aperto. Adeguatamente vestiti, i bambini vanno a giocare fuori qualunque sia la condizione climatica e la temperatura, anche sotto la pioggia o la neve.

CASE DEI BAMBINI MONTESSORIANE:

Lettere e numeri vengono introdotti attraverso il materiale didattico, fin dai tre anni. In genere il bambino, spinto dal proprio interesse, impara a leggere e scrivere intorno ai quattro-cinque anni.

L’insegnante ha un ruolo di guida, di facilitatore. Permette al bambino di accedere a ciò che gli interessa.

Il materiale ideato da Maria Montessori permette ad ogni bambino di acquisire una determinata abilità, di esercitarla e poi passare ad altro in completa autonomia. Tutti i materiali montessoriani permettono l’autocorrezione dell’errore. Non è necessario il voto o l’intervento dell’insegnante perché il bambino si renda conto di aver sbagliato e provi a correggersi.

A differenza dei materiali steineriani, che possono (anzi, idealmente dovrebbero) essere utilizzati in ogni modo possibile, i materiali montessoriani vengono presentati all’allievo dall’insegnante e devono essere utilizzati esclusivamente per lo scopo al quale sono destinati.

Il bambino è libero di scegliere quale attività svolgere in qualsiasi momento.

Anche qui l’arredamento è a misura di bambino, per permettere a i piccini di spostare tavoli e sedie a loro piacimento. Non vedrete però, in una scuola montessoriana, bambini in piedi sul tavolo o sedie accatastate come nelle scuole Waldorf.

Pur incoraggiando la creatività, il metodo montessori mira a tenere il bambino “con i piedi per terra”. Essendo egli incapace di distinguere tra realtà e finzione, la Montessori ritiene opportuno non confondergli le idee.

Maria Montessori definisce la mente del bambino come “mente assorbente”, non solo in grado, ma desiderosa di immagazzinare una gran quantità di insegnamenti con il minimo sforzo. Il segreto, secondo lei, è cogliere i momenti “sensibili” e saperli sfruttare al meglio.

CRITICHE MOSSE AI DUE METODI PEDAGOGICI

WALDORF:

Le scuole steineriane sono spesso guardate con sospetto. C’è chi pensa si tratti di una setta, chi di una religione. Ovviamente, niente di tutto questo. In effetti Rudolf Steiner ha trattato molti temi ed elaborato teorie sugli argomenti più vasti, occultismo e religione compresi. Ma questi non vengono certo insegnati ai bambini nelle scuole.

C’è poi chi ritiene che i bambini che frequentano le scuole Waldorf non vivano nel “mondo reale”. In effetti la giornata nelle scuole steineriane è scandita dal racconto di fiabe. Esattamente come nelle nostre case o come in qualsiasi altra scuola.

C’è chi pensa che un bambino che crede nelle favole non sarà in grado, una volta cresciuto, di affrontare la realtà. Io credo invece che un bambino felice sarà un adulto libero ed equilibrato, perfettamente capace di far fronte alle difficoltà.

MONTESSORI:

Secondo Maria Montessori il bambino deve essere lasciato il più possibile libero. Queste sue parole vengono spesso male interpretate, e si immaginano orde di bambini indisciplinati in nome della libertà. In realtà la Montessori mira all’apprendimento dell’autodisciplina. Entrando in una classe di bambini dai tre ai sei anni sarete stupiti dal silenzio e dall’ordine che vi regnano.

C’è chi invece non apprezza l’uso rigido dei materiali, che devono essere utilizzati unicamente nel modo indicato e chi il fatto che i bambini svolgano attività prevalentemente individuali a scapito, si pensa, della socializzazione.