27Dic

SENOLITICI, COME INVERTIRE LA CURVA DELLA VECCHIAIA

il cibo può guarire e rinnovare. Il cibo può essere la tua medicina anti-invecchiamento”. – Deepak Chopra

SENESCENZA CELLULARE

Le cellule (purtroppo) invecchiano, in quanto tutte le cellule hanno una durata limitata. Quando una cellula giunge alla fine della vita, procede alla sua autodistruzione, in modo da non ingombrare inutilmente l’organismo. Questo processo naturale è chiamato apoptosi.

Tuttavia, accade che alcune cellule alla fine della loro vita non entrino nella fase di morte cellulare. Queste cellule, denominate senescenti o senili, continuano a vagare all’interno dell’organismo. All’inizio le nostre difese immunitarie riescono ad eliminarle, ma nel tempo le cellule senescenti finiscono per accumularsi e sopraffare il sistema immunitario, che diventa incapace di sbarazzarsene.

Questo accumulo di cellule senescenti all’interno dell’organismo finisce per causare molti danni: intossicazione delle cellule vicine, secrezione di molecole infiammatorie e accumulo dannoso all’interno dei tessuti e degli organi.

La perdita di elasticità, di spessore e di luminosità della pelle, ad esempio, è in gran parte causata dalle cellule senescenti che si accumulano nel corso del tempo. Pertanto, molti ricercatori ritengono che la senescenza cellulare svolgerebbe un ruolo chiave nell’invecchiamento e in tutti i disturbi legati all’età.

Questa infiammazione cronica sistemica che producono le cellule senescenti, compromette la capacità rigenerativa delle cellule staminali e aumenta di conseguenza il rischio di sviluppare diverse patologie età-correlate.

La normale senescenza cellulare è correlata anche a:

  • accorciamento dei telomeri;
  • danni al DNA;
  • glicemia alta e glicazione proteica;
  • aumento delle specie reattive dell’ossigeno (stress ossidativo);
  • aggregazione proteica, favorita dall’iperglicemia e dallo stress ossidativo.

Questi eventi dipendono soprattutto da fattori interni all’organismo, tuttavia, possono essere accelerati o rallentati da fattori ambientali (dieta sbagliata, attività fisica, stress, inquinamento, fumo, esposizione solare, ecc.).

COSA SONO I SENOLITICI

Un senolitico (letteralmente distruttore della senescenza) è una molecola, naturale o sintetica, in grado di indurre selettivamente la morte delle cellule invecchiate (inducendo una apoptosi selettiva). Grazie a queste proprietà, i senolitici possono migliorare la salute negli esseri umani ritardando, prevenendo, alleviando o invertendo le malattie legate all’età.

Gli agenti senolitici possono prendere di mira le cellule senescenti attraverso approcci genetici o farmacologici.

COME PULIRE L’ORGANISMO DALLE CELLULE SENESCENTI?

Innanzitutto è necessario adottare uno stile di vita ragionevole:

  • seguire una dieta equilibrata e varia;
  • dormire a sufficienza;
  • praticare regolarmente attività fisica.

Tutti questi suggerimenti, semplici ma funzionali, aiuteranno a migliorare la tua immunità e a facilitare l’eliminazione di queste cellule “zombie”.

Oltre a questi accorgimenti, è tuttavia importante optare per l’assunzione di sostanze denominate senolitici. I senolitici segnano infatti una vera svolta nella lotta contro l’invecchiamento.

Diversi studi scientifici hanno mostrato che l’assunzione di senolitici aiuta ad accelerare l’eliminazione delle cellule senescenti e quindi ad invertire il processo di invecchiamento.

SENOLITICI NELLA DIETA

La ricerca sui senolitici si è prevalentemente rivolta verso sostanze naturali contenute in alcuni cibi con azioni antiossidanti e antinfiammatorie. Tra queste si annoverano diversi polifenoli, da sempre studiati come molecole anti-senescenza.

Diamo un’occhiata a queste sostanze senolitiche:

  • Quercetina

La quercetina è un antiossidante con proprietà senolitiche. È un flavonolo (quindi appartiene alla famiglia dei flavonoidi e al più grande gruppo dei polifenoli). Si trova in molti frutti, verdure, foglie, semi e cereali.

Capperi, cipolle rosse e cavoli sono alimenti comuni ricchi di quercetina. Ha un sapore amaro e viene usata come ingrediente antiossidante e immunoprotettivo in integratori alimentari, bevande e alimenti.

  • Fisetina

La fisetina è un eccezionale senolitico naturale. È un flavonolo strutturalmente e funzionalmente correlato alla quercetina. La si trova in molte piante, dove funge da colorante giallo/ocra. Questo composto si trova in alcuni alberi, come l’acacia e il cipresso di Nootka.

Le fonti alimentari di fisetina includono molti frutti e verdure, come fragole, mele, cachi, cipolle e cetrioli.

La fisetina ha attività sia senolitica che senomorfica, a seconda del tipo di cellula.

Diversi studi hanno mostrato che la fisetina potrebbe promuovere efficacemente l’eliminazione delle cellule senescenti.

Occorre notare che la fisetina sarebbe anche un potente mimetico della restrizione calorica, in grado quindi di attivare l’autofagia (il meccanismo che elimina gli elementi tossici immagazzinati nelle cellule).

La sua natura idrofoba gli consente di penetrare facilmente nelle cellule attraverso la membrana cellulare. Favorisce, inoltre, l’autodistruzione delle cellule anomale (come le cellule senescenti) attivando diverse proteine caratteristiche.

Una delle sue particolarità è la riduzione della frazione delle cellule senescenti dell’immunità (linfociti T e NK), il che permette di amplificare il suo effetto benefico in quanto le cellule immunitarie sono importanti per eliminare le cellule senescenti.

Inoltre, inibisce l’attività di diverse citochine infiammatorie come TNFa, IL-6 e il fattore di trascrizione NF-Κb e presenta degli effetti anti-iperlipidemici.

  • Luteolina e Curcumina

La luteolina è un altro flavonoide di colore giallo, che si ottiene dalla pianta guaderella (Reseda luteola).

Le fonti alimentari includono sedano, broccoli, carciofi, peperone verde, prezzemolo, timo, dente di leone, perilla, camomilla, carote, olio d’oliva, menta piperita, rosmarino, arance e origano.

La curcumina è una sostanza giallo brillante estratta dalle piante della specie curcuma longa. Viene usata come spezia, colorante alimentare e integratore ad azione antiossidante e antinfiammatoria.

Recenti screening sui flavonoidi hanno mostrato che fisetina, curcumina e luteolina esibiscono un’attività senoterapeutica più potente della quercetina. Tra questi, la fisetina sembra essere il senolitico più potente.

  • Teaflavina

La teaflavina, un polifenolo del tè nero, è riconosciuta come un composto senolitico di riferimento, per smontare il meccanismo che le cellule senescenti utilizzano per resistere alla morte programmata.

  • Piperlongumina

La piperlongumina è un alcaloide che abbonda nel frutto della pianta Piper longum, usato in modo simile al pepe nero come spezia e condimento.

La piperlongumina provoca l’uccisione selettiva delle cellule tumorali inibendo le proteine di risposta allo stress ossidativo, che sono importanti per la sopravvivenza delle cellule tumorali sotto livelli elevati di specie reattive dell’ossigeno (ROS).

Sempre nel corso di studi preliminari, la piperlongumina ha dimostrato di poter uccidere preferenzialmente anche le cellule senescenti. Inoltre, diversi suoi derivati esibiscono un potenziale senolitico.

  • Restrizione calorica

La restrizione calorica ha dimostrato di aumentare la durata della salute e della vita, diminuendo l’accumulo di cellule con fenotipo pro-infiammatorio.

In genere, questa dieta prevede un taglio delle calorie del 20-40% rispetto al fabbisogno, senza tuttavia causare malnutrizione. Pertanto, un adulto con un fabbisogno calorico di 2.000 Kcal/die dovrebbe assumere, con questa dieta, tra le 1.200 e 1.600 calorie (Kcal) al giorno.

I ricercatori hanno scoperto che le scimmie che hanno seguito una dieta ipocalorica (restrizione del 30% rispetto al fabbisogno) vivevano molto più a lungo di quelle che seguivano una dieta regolare.

In un altro studio, 6 mesi di restrizione calorica (-25% come obiettivo) hanno ridotto i livelli di insulina a digiuno e la temperatura corporea negli adulti in sovrappeso.

Prolungando la restrizione per 24 mesi (-11,9% reale in media), si sono ottenuti miglioramenti nei biomarcatori legati all’invecchiamento senza influire negativamente sugli esiti psicologici o comportamentali.

Un altro studio ha indicato che 12 settimane di restrizione calorica hanno migliorato la salute cardiometabolica negli adulti sedentari con obesità e di età superiore ai 65 anni.

  • Farmaci Senolitici

Sebbene non siano al centro di questo argomento, vale la pena ricordare che diversi farmaci senomorfici/senostatici hanno potenziali applicazioni cliniche.

La rapamicina, un immunosoppressore, diminuisce il fenotipo secretorio pro infiammatorio e mantiene l’arresto del ciclo cellulare ma non uccide le cellule senescenti.

Inoltre, la metformina, un farmaco ampiamente utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2, limita l’attivazione di NF-b, riducendo così l’infiammazione cronica.

  • Metformina

La Metformina è il farmaco più comunemente prescritto per il trattamento del diabete di tipo 2 che, agendo a livello epatico, diminuisce la produzione di glucosio e contribuisce all’abbassamento della glicemia.

Recentemente questa sostanza ha dimostrato di essere utile anche nel trattamento di altre patologie e di avere anche effetto anti-aging. Si tratta della versione sintetica di un estratto derivato dalla Galega officinalis conosciuta anche come lilla francese o ruta di capra, che fin dal Medioevo è nota per le sue proprietà curative.

La galega ha infatti azione:

  • ipoglicemizzante, consente quindi di tenere a bada la glicemia in caso ad esempio di diabete in forma leggera;
  • depurativa e diuretica, stimola la diuresi e in questo modo favorisce l’eliminazione delle tossine dall’organismo.

Nel corso del tempo, però, oltre all’effetto ipoglicemizzante, la metformina ha mostrato avere altri “effetti collaterali” positivi. In particolare, si è notato che i pazienti che assumevano metformina per un lungo periodo, nonostante fossero diabetici e quindi a più alto rischio di malattie cardiovascolari e di tutte le patologie connesse all’obesità, sembravano aver sviluppato un minor numero di malattie legate all’invecchiamento e di avere un tasso di mortalità inferiore rispetto, non solo a quello dei diabetici che prendono farmaci ipoglicemizzanti diversi dalla metformina, ma addirittura delle persone che avevano la stessa età e non erano diabetiche.

Tra i vari dati il più sorprendente è quello relativo al cancro. I pazienti trattati con metformina manifestavano una minore probabilità di contrarre il cancro, fino al 25-40% in meno, rispetto ai diabetici che assumevano altri farmaci, e anche nei casi in cui avessero avuto un cancro, tendevano a sopravvivere più a lungo rispetto agli altri diabetici ammalati di cancro che stavano assumendo altri farmaci.

Quando i ricercatori belgi hanno testato la metformina sulle piccole ascaridi C. elegans, i vermi non solo sono invecchiati più lentamente, ma sono anche rimasti sani più a lungo. Essi non risultavano rallentati e non sviluppavano le rughe. I topi trattati con metformina hanno aumentato la loro durata di vita di quasi il 40% e le loro ossa erano più forti.

La Cardiff University ha scoperto che quando i pazienti con diabete hanno assunto metformina nel loro trattamento, hanno vissuto in realtà più a lungo rispetto a coloro che invece non l’avevano asssunta, e che i trattati così sarebbero dovuti morire circa otto anni prima secondo le medie statistiche.

C’è un nuovo studio clinico chiamato TAME (Targeting Aging with Metformin) che sta monitorando l’uso della metformina. Gli scienziati provenienti da una serie d’istituzioni stanno attualmente raccogliendo fondi e reclutando circa 3.000 soggetti tra i 70 e gli 80 anni di età, che hanno già il cancro o che sono anche solamente a rischio di svilupparlo, come anche per le malattie cardiache e la demenza.

Essi sperano di dimostrare che il farmaco rallenti il processo d’invecchiamento e arresti queste malattie.

Effetti collaterali e controindicazioni della metformina:

Gli effetti collaterali più comuni della metformina sono quelli a carico del tratto gastrointestinale quali:

  • diarrea;
  • nausea;
  • dolore di stomaco;
  • riduzione dell’appetito.

Si tratta di disturbi riscontrati in circa il 10% dei soggetti trattati che di solito sono transitori, tempo e dose-dipendenti e più frequenti nei soggetti già affetti da patologie intestinali.

La preoccupazione principale associata alla terapia con metformina, è il rischio di acidosi lattica (un accumulo di acido lattico nel sangue), condizione rara (≤10 casi su 100.000 pazienti trattati per anno), ma potenzialmente a rischio di mortalità. I casi riportati di acidosi lattica, in pazienti trattati con il farmaco, si sono verificati in particolare in pazienti diabetici con una significativa insufficienza renale.

Per tale motivo l’uso della metformina è controindicato in chi soffre di:

  • insufficienza renale cronica;
  • malattie polmonari;
  • patologie a carico del fegato (insufficienza epatica).

Inoltre il trattamento a lungo termine con metformina, aumenta il rischio di carenza di vitamina B12, che porta ad un incremento delle concentrazioni di omocisteina. Pertanto, poiché il deficit di vitamina B12 può essere prevenuto, occorre prendere in considerazione, durante un trattamento a lungo termine con metformina, la regolare misurazione delle concentrazioni di vitamina B12 che va in caso supplementata.

La carenza avviene per l’inibizione che ha la metformina delle cubitine e megaline (proteine trasportatrici della vitamina B12).

  • Berberina

In molti vorrebbero assumere la metformina visti i suoi molteplici effetti positivi, in primis quello dimagrante e anti-age; ragione per cui se ne parla da diversi anni nel mondo dell’anti-invecchiamento, e in molti stanno già assumendola regolarmente, ma, purtroppo, come tutti i farmaci, ha anche gravi effetti collaterali.

C’è tuttavia un’altra sostanza, che essendo un integratore è in libera vendita e non richiede una prescrizione medica (anche se, prima di assumere un qualsiasi integratore, per quanto naturale, raccomando sempre di parlarne con il proprio medico di fiducia).

Questa sostanza è la berberina.

Le due sostanze sono differenti ma molto simili per una serie di effetti che hanno in comune. Infatti, nel mondo dell’anti-invecchiamento, la berberina è considerata come una valida alternativa alla metformina. Lo studio più importante è stato pubblicato nel 2004 su Nature Medicine; successivamente uno studio del 2011 ha messo a confronto berberina e metformina e in questo studio è stato addirittura dimostrato che la berberina ha una capacità maggiore rispetto alla metformina di ridurre il rapporto vita-fianchi, i trigliceridi nel sangue e il colesterolo LDL totale, cioè quello cattivo, e di incrementare il colesterolo HDL, cioè quello buono.

Studi più recenti hanno evidenziato una grande efficacia ipoglicemica, cioè la riduzione dello zucchero nel sangue, in pazienti con diabete mellito di tipo 2; anche in questo caso sembra che la berberina agisca a livello dei recettori, aumentando l’espressione dei recettori per l’insulina, quindi aumenta la sensibilità a questo ormone, e riduce l’insulino resistenza, tipica del diabete.

Il fattore più importante nel contesto anti-age, nonché quello più desiderato, è il fatto che mima la restrizione calorica. Inoltre non causa l’effetto negativo del mancato riassorbimento della vitamina B12 come accade invece se si assume la metformina, quindi tutto sommato sembra che la berberina sia veramente una valida alternativa alla metformina. Se assunta in grandi quantità può causare disturbi gastrointestinali, per quanto riguarda disturbi gravi, invece, sembrano non essercene.

Pare abbia effetti importanti anche per il trattamento dell’Alzheimer, in quanto riesce a rallentarne la progressione o perfino prevenirne l’insorgenza.

 

(In foto: Iris Apfel, modella e icona fashion americana, nata nell’Agosto del 1921. Uno dei suoi segreti è l’integrazione di polvere di curcuma nelle pietanze).

22Dic

NATALE, MANUALE DI SOPRAVVIVENZA

Le persone si preoccupano di ciò che mangiano tra Natale e Capodanno invece di preoccuparsi di ciò che mangiano tra Capodanno e Natale”.

ACCORGIMENTI NATALIZI

Dieta a Natale? Impensabile. Allora la raccomandazione principale, sempre valida, è quella di seguire un’alimentazione bilanciata e corretta il più a lungo possibile prima delle abbuffate natalizie, riservando i cambiamenti esclusivamente alle feste comandate. Se riusciremo ad essere diligenti per tutto il periodo pre-natalizio, non avremo difficoltà ad applicare anche alcuni piccoli consigli per il dopo-feste.

Il miglior regime alimentare da adottare dopo una, o più, abbuffate, deve essere disintossicante, perché l’eccesso di grassi, alcool e zuccheri, provoca uno stato di intossicazione dal quale il nostro organismo fatica a riprendersi, per questo il menù delle “giornate disintossicanti” che vi propongo è integrato da liquidi, in particolare tisane, che sono distribuite durante tutto l’arco della giornata.

Le tisane devono essere disintossicanti, per questo potete scegliere di prepararle a base di bardana, carciofo, zenzero, tarassaco, aloe e cardo mariano.

MENU DISINTOSSICANTE

Regole fondamentali nei 3 giorni disintossicanti:

  • Si usi pochissimo sale grezzo (quasi niente)
  • Consumare non più di 4 cucchiaini di olio extravergine di oliva al giorno.
  • Si dovranno bere minimo 2 litri d’acqua a scelta.
  • Non si assumeranno latte, latticini e formaggi (solo yogurt a colazione).
  • No pane, grissini, freselle, biscotti, ecc.
  • Non si dovrà assumere vino né alcuna bevanda gassata o dolce (neanche bevande light).
  • Tipi di VERDURE da scegliere: tutti i tipi di insalata, pomodori, rape, ravanelli, cavolo, cavolfiore, peperoni, spinaci, funghi, melanzane, zucchine, broccoli, asparagi, carciofi, fagiolini, germogli di soia, rucola, carote crude e sedano (le verdure vanno consumate crude, grigliate, bollite o anche cotte al vapore).
  • Il primo giorno è dedicato all’assunzione di frutta, verdura e legumi, per depurarsi dalle tossine in eccesso e liberare l’intestino dalle scorie, nonché reidratare il corpo.
  • Il secondo giorno è dedicato all’introduzione di cereali (prevalentemente integrali), per poter sostenere l’attività del fegato.
  • Il terzo giorno, invece, si assumeranno solo proteine di origine animale (pesce o pollo o uova) sia a pranzo che a cena, con verdura a piacere per tenere bassa l’insulina.

DIETA

Appena svegli, assumere un bicchiere d’acqua, possibilmente tiepida, con mezzo limone spremuto (solo se non si hanno problemi di gastrite e/o esofagite) ed un pizzico di curcuma.

  • Primo giorno

COLAZIONE: tisana + Yogurt light con fibre
PRANZO: passato di lenticchie + insalata + tisana
SPUNTINO (metà mattina e metà pomeriggio): 8 mandorle o 5 noci + tisana
CENA: minestrone a piacere con semi di lino + tisana

  • Secondo giorno

COLAZIONE: caffè + Yogurt light con fibre
CENA: Riso integrale con olio e limone + tisana
SPUNTINO (metà mattina e metà pomeriggio): 2 frutti + tisana
PRANZO: vellutata di zucchine con un pugnetto di semi di girasole + tisana

  • Terzo Giorno

COLAZIONE: caffè + Yogurt light con fibre
PRANZO: 2 uova a frittata con spinaci + tisana
SPUNTINO (metà mattina e metà pomeriggio): 5 mandorle o 3 noci + tisana
CENA: salmone al forno + rucola + tisana

Prima di andare a dormire assumere un bicchiere d’acqua, possibilmente tiepida, con mezzo limone spremuto (solo se non si hanno problemi di gastrite e/o esofagite) ed un pizzico di bicarbonato.

A questo punto la disintossicazione sarà completata e l’organismo riprenderà a funzionare normalmente.

Dopo aver seguito questa dieta di 3 giorni, vi sentirete sin da subito leggeri con la pancia più sgonfia.

Ovviamente si consiglia, nei giorni a seguire, di ritornare alla propria dieta come da prescrizione.

Buone feste a tutti!

10Dic

DNA E COSMO

“Siamo tutti connessi. Gli uni agli altri, biologicamente. Alla terra, chimicamente. Al resto dell’universo, atomicamente. – Neil DeGrasse Tyson

CORRELAZIONE TRA IL DNA E IL COSMO

Molti maestri spirituali sanno già da tempo che il nostro corpo può essere programmato da lingua, parole e pensieri. Ora questo è stato scientificamente provato. Il DNA umano funziona come una specie di “Internet biologico“, ed è sotto molti aspetti superiore a quello artificiale. Nuove ricerche scientifiche in Russia, direttamente o indirettamente, spiegano fenomeni quali chiaroveggenza, intuizione, guarigioni spontanee e guarigioni a distanza, autoguarigioni, tecniche di affermazione, aloni di luce attorno alle persone e molto altro.

In più si potrebbe affermare una medicina completamente nuova, nella quale il DNA può essere riprogrammato con parole e frequenze, SENZA LA NECESSITÀ di prelevare e reintrodurre singoli geni. Soltanto il 10% del nostro DNA serve a produrre le proteine, ed è questo 10% che viene esaminato dai ricercatori occidentali. Il rimanente 90% viene considerato “junk DNA”, DNA spazzatura. Tuttavia i ricercatori russi, convinti che la natura non abbia creato questo 90% a caso, hanno esplorato questo 90% del DNA assieme a linguisti e genetisti. I risultati di questa ricerca sono semplicemente rivoluzionari!

Il nostro DNA non sarebbe solo responsabile della struttura del nostro corpo, ma servirebbe anche come banca dati e per comunicare. I linguisti russi hanno scoperto che il codice genetico (specialmente il 90% “inutile”) segue le stesse regole di tutte le lingue dell’uomo. A questo scopo, gli studiosi hanno comparato le regole di sintassi (il modo di mettere insieme le parole per formare le frasi), semantica (lo studio del significato delle parole) e le regole base della grammatica. Hanno scoperto che il nostro DNA segue un determinato schema grammaticale. Quindi le lingue dell’uomo non si sono formate casualmente, ma sono insite nel DNA.

Il biofisico e biologo molecolare Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno anche analizzato le qualità vibrazionali del DNA. In breve sostengono che “i cromosomi vivi funzionano esattamente come un computer olografico che usa radiazioni laser di DNA endogeno”. Gli studiosi sono stati in grado, per esempio, di proiettare determinate frequenze (suono) con una specie di raggio laser sul DNA, modificando la frequenza di esso e quindi l’informazione genetica stessa. Dato che la struttura base del DNA è uguale alla struttura della lingua, non è necessaria alcuna codifica del DNA. Si possono semplicemente usare parole e frasi della lingua umana! Anche questo è stato provato scientificamente.

La sostanza del DNA (nel tessuto vivo, non in provetta) reagirà sempre a questi raggi modulati e addirittura alle onde radio, se vengono utilizzate le frequenze giuste. Questo spiega perché tecniche come affermazioni, ipnosi e simili hanno un effetto così forte sugli uomini e il loro corpo: per il nostro DNA reagire al linguaggio è perfettamente naturale. Mentre i ricercatori occidentali prelevano singoli geni dalle eliche del DNA e li inseriscono altrove, i russi hanno creato un mezzo per influenzare il metabolismo delle cellule attraverso frequenze di luce e di onde radio, riparando i difetti genetici. Gli studiosi hanno addirittura catturato uno schema di informazioni di un DNA particolare e lo hanno trasmesso a un altro, riprogrammando le cellule. In questo modo hanno trasformato, per esempio, embrioni di rana in embrioni di salamandra, semplicemente trasmettendo informazioni di DNA! Così le informazioni sono state trasmesse senza gli effetti collaterali che possono manifestarsi quando si prelevano e reinseriscono dei singoli geni dal DNA.

Quindi è stato provato ciò che i maestri spirituali sanno già da tempo. Ovviamente la frequenza utilizzata deve essere quella giusta. Per questo motivo non tutti otteniamo lo stesso successo. Ogni individuo deve lavorare sul proprio processo e sviluppo interiore per stabilire una comunicazione conscia con il DNA. Maggiore sarà alta la consapevolezza di un individuo, minore sarà la necessità di un congegno, e si potranno ottenere questi risultati da soli. La scienza finalmente finirà di prendersi gioco di queste idee e confermerà e spiegherà questi risultati. E non finisce qui.

I ricercatori russi hanno anche scoperto che il nostro DNA può creare delle interferenze in un vuoto, producendo un “tunnel spaziale”! Questi tunnel sono l’equivalente microscopico dei cosiddetti “ponti Einstein-Rosen” in prossimità di buchi neri (lasciati da stelle estinte). Sono dei collegamenti tra aree completamente diverse nell’universo, attraverso i quali si può trasmettere al di fuori di spazio e tempo. Il DNA attrae questi pezzi d’informazione e li trasmette alla nostra coscienza. Questo processo di ipercomunicazione (telepatia, channeling) è più efficace in uno stato di rilassamento. Stress, preoccupazione o un cervello troppo attivo rendono inefficace l’ipercomunicazione facendo si che le informazioni trasmesse saranno completamente distorte e inutili.

Un esempio di ipercomunicazione lo troviamo, per esempio, nel mondo degli insetti. Quando la regina di un formicaio viene separata dalla sua colonia, le formiche lavoratrici continuano il loro lavoro secondo un piano preciso. Ma se la regina muore, tutte finiscono di lavorare; nessuna formica sa più cosa fare. Sembra che la regina trasmetta i suoi “piani di costruzione” seppur distante, attraverso la coscienza di gruppo dei suoi sudditi. L’importante è che sia viva. Negli uomini, spesso si ha un fenomeno di ipercomunicazione quando improvvisamente si trova l’accesso a informazioni al di fuori della propria conoscenza. Questa ipercomunicazione viene vissuta come ispirazione, intuizione o trance. Il compositore Giuseppe Tartini, per esempio, una notte sognò il diavolo seduto accanto il suo letto che suonava il violino. La mattina successiva Tartini fu in grado di ricordarsi esattamente lo spartito e scriverlo: ne risultò la sonata “Il trillo del diavolo”. (Vedi il video qui: http://www.youtube.com/watch?v=SGpjhmOqTBM ).

Un infermiere 42enne per molti anni sognò una situazione nella quale era collegato a una specie di enciclopedia sotto forma di CD-Rom. In quei sogni gli venivano trasmesse delle conoscenze di ogni genere, e la mattina seguente era in grado di ricordare tutto. Gli arrivò un flusso enorme di informazioni, e sognava per lo più dettagli tecnici che erano al di fuori della sua conoscenza. Quando vi sono questi casi di ipercomunicazione, si possono osservare dei fenomeni sovrannaturali nel DNA. Gli scienziati russi hanno irradiato diversi campioni di DNA con dei raggi laser e su uno schermo si è formata una tipica trama di onde che, una volta rimosso il campione, rimaneva sullo schermo. Allo stesso modo si suppone che l’energia al di fuori dello spazio e del tempo continua a passare attraverso i tunnel spaziali attivati anche dopo la rimozione del DNA. Gli effetti collaterali più frequenti nell’ipercomunicazione sono dei campi magnetici vicini alle persone coinvolte. Gli apparecchi elettronici possono subire delle interferenze e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve, l’apparecchio ricomincia a funzionare normalmente. Molti operatori spirituali conoscono bene questo effetto.

Grazyna Gosar e Franz Bludorf nel loro libro “Vernetzte Intelligenz” spiegano queste connessioni in modo chiaro e preciso. Gli autori riportano anche alcune fonti secondo le quali gli uomini sarebbero stati, come gli animali, collegati alla coscienza di gruppo, e quindi avrebbero agito come gruppo. Per sviluppare e vivere la propria individualità, tuttavia, avrebbero abbandonato e dimenticato quasi completamente l’ipercomunicazione. Ora che la nostra coscienza individuale è abbastanza stabile, possiamo creare una nuova forma di coscienza di gruppo. Così come usiamo Internet, il nostro DNA è in grado di immettere dati nella rete, scaricare informazioni e stabilire un contatto con altre persone connesse. In questo modo si possono spiegare i fenomeni quali telepatia o guarigioni a distanza.

Senza un’individualità distinta la coscienza collettiva non può essere usata per un periodo prolungato, altrimenti si ritornerebbe a uno stato primitivo di istinti primordiali. L’ipercomunicazione nel nuovo millennio significa una cosa ben diversa. I ricercatori pensano che, se gli uomini con piena individualità formassero una coscienza collettiva, avrebbero la capacità di creare, cambiare e plasmare la realtà sulla terra, come fossero Dio! E l’umanità si sta avvicinando a questo nuovo tipo di coscienza collettiva.

Il tempo atmosferico è piuttosto difficile da influenzare da un solo individuo, ma l’impresa potrebbe riuscire dalla coscienza di gruppo (niente di nuovo per alcune tribù indigene). Il tempo viene fortemente influenzato dalla frequenza risonante della terra (frequenza di Schumann). Ma queste stesse frequenze vengono prodotte anche nel nostro cervello, e quando molte persone si sincronizzano su di esse, o quando alcuni individui (p.e. maestri spirituali) concentrano i loro pensieri come un laser, non sorprende affatto che possano influenzare il clima. Una civiltà moderna che sviluppa questo tipo di coscienza non avrebbe più problemi né di inquinamento ambientale, né di risorse energetiche; usando il potere della coscienza collettiva potrebbe controllare automaticamente e in modo naturale l’energia del pianeta.

Se un numero abbastanza elevato di individui si unisse con uno scopo più elevato, come la meditazione per la pace, si dissolverebbe anche la violenza. Il DNA sembra essere anche un superconduttore organico in grado di lavorare a una temperatura corporea normale. I conduttori artificiali invece richiedono per il loro funzionamento delle temperature estremamente basse (tra -200 e -140°C). Inoltre, tutti i superconduttori possono immagazzinare luce, quindi informazioni. Anche questo dimostra che il DNA sia è grado di farlo.

Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel spaziali. Normalmente questi minuscoli tunnel sono altamente instabili e durano soltanto una frazione di secondo. In certe condizioni però si possono creare dei tunnel stabili in grado di formare delle sfere luminose. In alcune regioni della Russia queste sfere appaiono molto spesso. In queste regioni le sfere a volte s’innalzano dalla terra verso il cielo, e i ricercatori hanno scoperto che possono essere guidati dal pensiero. Le sfere emettono onde a bassa frequenza che vengono anche prodotte dal nostro cervello, quindi sono in grado di reagire ai nostri pensieri.

Queste sfere di luce hanno una carica energetica molto elevata e sono in grado di causare delle mutazioni genetiche. Anche molti operatori spirituali producono queste sfere o colonne di luce, quando si trovano in uno stato di profonda meditazione o durante un lavoro energetico. In alcuni progetti per la guarigione della terra queste sfere vengono catturate anche nelle foto. In passato, di fronte a questi fenomeni luminosi, si credeva che apparissero degli angeli. In ogni caso, pur mancando le prove scientifiche, ora sappiamo che persone con queste esperienze non soffrivano affatto di allucinazioni. Abbiamo fatto un grande passo in avanti nella comprensione della nostra realtà. Anche la scienza “ufficiale” conosce le anomalie della terra che contribuiscono alla formazione dei fenomeni luminosi. Queste anomalie sono state trovate di recente anche a Rocca di Papa, al sud di Roma.

L’articolo intero (in inglese) si può trovare sulla pagina http://www.fosar-bludorf.com (Kontext – Forum for Border Science). Su questa pagina è anche possibile contattare gli autori.

Tutte le informazioni sono tratte dal libro “Vernetzte Intelligenz” di Grazyna Fosar e Franz Bludorf, ISBN 3930243237.

20Nov

PENSIERI VEGETARIANI

”La crudeltà verso gli animali è il tirocinio della crudeltà verso gli uomini.” – Orazio

PENSIERI SULLA DIETA VEGETARIANA

Prestate attenzione a questi pensieri di persone straordinarie, riguardo il rapporto uomo-animali. Il vegetarianesimo è difficile, ma dovremmo iniziare a pensarci.

AFORISMI E PENSIERI

“Verrà un tempo in cui gli esseri umani si accontenteranno di una alimentazione tutta vegetale e si considererà l’uccisione di un animale come un crimine, uguale come l’assassinio di un essere umano. Verrà un giorno in cui uomini come me, vedranno l’uccisione di un animale come ora vedono quella di un uomo. L’uomo è veramente il re degli animali, ma la sua brutalità supera quella delle bestie. Viviamo per la morte degli altri. Siamo tutti dei cimiteri viventi”. Leonardo Da Vinci

“Sento che anche il progresso spirituale ci richiede che smettiamo di uccidere e mangiare gli altri esseri viventi, e questo solo per soddisfare i nostri perversi e sensuali appetiti. La supremazia dell’uomo sugli animali dovrebbe essere dimostrata non solo vergognandoci del barbaro costume di ucciderli e divorarli, ma prendendoci cura di loro, proteggendoli  e amandoli. Non mangiare carne costituisce, senza dubbio, una grande aiuto per l’evoluzione e la pace del nostro spirito “. Mahatma Gandhi

“Finché noi siamo delle tombe viventi di bestie assassinate, come possiamo aspettarci condizioni ideali su questa terra?”. ”La Domenica noi preghiamo chiedendo che la Luce illumini il nostro cammino. Siamo stanchi di guerre, non desideriamo più combattimenti, ma tuttavia, abbiamo ancora le gole piene di corpi morti di animali”. George Bernard Shaw

“Amate tutti gli esseri viventi, e pacificate i  vostri spiriti smettendo di uccidere e mangiare gli animali; ecco la vera prova della religiosità, perché il vero saggio non solo non ucciderà e non  mangerà nessuna creatura vivente, ma amerà, conserverà e potenzierà la vita in tutte le sue manifestazioni.” Buddha

“Come potete uccidere e divorare spietatamente quelle creature adorabili che  devotamente e amorevolmente vi offrono il loro aiuto, amicizia e compagnia?” San Francesco d’Assisi

“Una mucca o una pecora che giacciono morte in un campo sono considerate carogne. Lo stesso cadavere esposto sul banco di una macelleria è considerato cibo.” Dr. John H. Kellogg

“Fino a che gli uomini continuano a massacrare  i loro fratelli animali, continuerà a regnare sulla terra  la guerra e la sofferenza, e gli uomini continueranno a uccidersi a vicenda, poiché  chi semina dolore e morte, non potrà raccogliere né la gioia, né la pace, né l’amore”. Pitagora

“Non dimenticare che per quanto lontano e nascosto possa essere il macello, tu che  mangi carne  sarai sempre  suo complice.” Ralph Waldo Emerson

“Se un uomo aspira sinceramente a vivere una vita più amorevole e spirituale, la sua prima decisione dovrebbe essere quella di astenersi dal mangiare carne.” Lev Tolstoj

“Non permettete a nessuno di dimenticare il peso delle sue responsabilità. Fino a che molti animali continuano ad essere maltrattati, fino a che i lamenti degli animali assetati condotti in putridi carri merci si ammutoliscono, fino a che tanta brutalità  prevale nei nostri macelli, tutti noi saremo colpevoli. Ogni cosa che vive ha valore come un essere vivente, ed ha diritto alla vita, come una delle tante manifestazioni del mistero della vita”. Albert Schweitzer. (Premio Nobel per la Pace)

“Mi rifiuto di digerire l’agonia”. Marguerite Yourcenar

“Continuo a mantenere la stessa opinione ora come allora. Per me, la vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano. Non sarei disposto a toglier la vita ad un agnello, nell’interesse del corpo umano. Penso che, quanto più indifesa è una creatura, tanto più merita di essere protetta dall’uomo di fronte alla crudeltà dell’uomo“. Mahatma Gandhi

“Gli animali sono miei amici e io non mangio i miei amici. La domenica andiamo in chiesa e preghiamo per avere più amore e più pace, e usciti dalla chiesa ci ingozziamo dei cadaveri dei nostri fratelli animali”. George Bernard Shaw

“Se qualcuno mi dicesse che morirò se non prendo del brodo di manzo o mangio carne di agnello, anche su consiglio medico, piuttosto preferirei morire. Questa è la base del mio vegetarianismo. Per me è stata una grande scoperta nella mia ricerca della verità“. Mahatma Gandhi

Se qualcuno vuole salvare il pianeta, tutto ciò che deve fare è smettere di mangiare carne. Questa è la cosa più importante che puoi fare. Quando ci pensi, è una cosa meravigliosa. Il vegetarianismo si occupa di molte cose contemporaneamente: ecologia, fame, crudeltà, ed è qualcosa di spirituale per noi stessi. Facciamolo!“ Paul McCartney

“Niente beneficerà di più la salute umana e incrementerà le possibilità di sopravvivenza della vita sulla Terra, come l’evoluzione verso una dieta vegetariana”. Albert Einstein

“La classificazione delle forme, funzioni organiche,  costumi e  diete hanno dimostrato in modo evidente che l’alimento normale per l’uomo è vegetale come per gli antropoidi e le scimmie, e che i nostri denti canini sono molto meno sviluppati di quelli degli animali carnivori. Noi non siamo destinati a competere con le belve selvagge o gli animali carnivori”. Charles Darwin

Uccidendo animali allo scopo di ricavarne cibo, l’essere umano sopprime i più alti sentimenti spirituali di sé, cioè la compassione e la pietà per altri esseri viventi come lui, e, calpestando se stesso, indurisce il suo cuore. Come si può sperare che la pace e la prosperità regnino sulla terra se i nostri corpi sono divenuti luogo di sepoltura di animali morti?” Lev Tolstoj

BIBBIA

Concludiamo con una citazione della Bibbia, nel libro della Genesi, capitolo 1, versi 26, 27, 28 e 29:

Verso 26:

Poi Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra.

Verso 27:

Così Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.

Verso 28:

E Dio li benedisse e disse loro: Siate fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e dominate sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra.

Verso 29:

E Dio disse: Ecco io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra e ogni albero che abbia frutti portatori di seme; questo vi servirà di nutrimento.

Per i credenti cristiani dovrebbe risultare chiaro da queste parole il perfetto progetto iniziale di Dio, cioè la creazione di un uomo vegetariano. Sappiamo che dopo il peccato iniziale di disubbidienza di Adamo ed Eva, con la conseguente cacciata dall’Eden, il perfetto progetto iniziale di Dio cambiò, e Mosè concesse al popolo di mangiare carne. Ma all’inizio non era così.

Come pure non sarà così, sempre secondo la Bibbia, nel libro dell’Apocalisse, quando ci saranno i nuovi Cieli e una nuova Terra, promessa da Dio. In questa nuova Terra il leone convivrà pacificamente con l’agnello, e il bambino giocherà con il serpente. Praticamente si ritornerà alla perfezione iniziale in cui l’uomo ritornerà ad essere vegetariano.

 

20Nov

ENERGY DRINKS

Le bevande energetiche come la Red Bull possono darti le ali al momento, ma col tempo ti tolgono il benessere fisico e mentale di base e portano a disastrose condizioni psichiatriche e fisiologiche”. – Abhijit Naskar

I PERICOLI DEGLI ENERGY DRINKS

Gli energy drinks sono una particolare categoria di bevande analcoliche contenenti sostanze che, per le loro caratteristiche, sono in grado di fornire effetti “energizzanti” in seguito alla loro assunzione.

Da non confondere con gli sport drinks, i quali non contengono stimolanti, ma sali minerali e carboidrati e sono destinati principalmente alla reidratazione.

Gli energy drinks vengono consumati da molti giovani e i pericoli son legati al contenuto elevato di caffeina e all’abbinamento che spesso viene fatto con l’alcol.

Due lattine della nota bevanda energetica da 0,7 litri corrispondono alla caffeina contenuta in sette lattine di Coca-Cola, può arrivare, quindi, al 150 e fino al 300 in più rispetto ad altre bevande che contengono caffeina.

Le sostanze in essi contenute sono principalmente: glucosio, caffeina, maltodestrine, inositolo, taurina, guaranina, estratti di erbe eccitanti e vitamine del gruppo B.

CAFFEINA:

Sostanza psicoattiva più consumata al mondo, per via dei suoi effetti eccitanti. L’effetto della caffeina è transitorio, ed in genere si esaurisce in poche ore.

TAURINA:

Amminoacido che in genere aiuta la produzione degli acidi biliari, ma ha effetti regolatori sulla trasmissione degli stimoli nervosi aumentando la reattività e la concentrazione.

CARNITINA:

Amminoacido normalmente utilizzato dal corpo per convertire i grassi in energia.

MALTODESTRINE:

Carboidrati che nell’organismo svolgono funzioni energetiche. In particolare servono a sostenere sforzi prolungati ed a favorire il recupero fisico; sostanza affine agli zuccheri ma dal sapore poco dolce, ha un’attività regolatoria nei confronti della serotonina e, quindi, dell’umore.

INOSITOLO:

La vitamina B7, o inositolo, stimola la produzione di lecitina, sostanza che compie un’azione di pulizia delle pareti interne delle arterie.

ESTRATTI DI ERBE:

Fra i più frequenti troviamo tè verde, erba mate, açaí, ginkgo biloba, zenzero e ginseng, Tutte migliorano infatti la concentrazione, aumentano la frequenza e la capacità contrattile del muscolo cardiaco.

VITAMINE:

Soprattutto vitamina C e vitamine del gruppo B (che svolgono funzioni nell’ambito del metabolismo energetico).

GUARANÀ:

Ha un effetto stimolante sul sistema nervoso centrale e su quello cardiovascolare ed ha proprietà toniche ed astringenti, soprattutto sull’intestino. L’estratto di guaranà contiene più caffeina del caffè o del tè.

GLUCURONO LACTONE:

l glucurono lattone (detto anche acido lattone glucoronico) è uno zucchero prodotto naturalmente dal glucosio, che rappresenta la principale fonte energetica dell’organismo umano. Questo carboidrato avrebbe la funzione di ridurre il senso di fatica durante l’esercizio fisico.

RISCHI

Tra i più diffusi effetti collaterali del consumo eccessivo di energy drinks, c’è l’aritmia; si tratta di un’anomalia del battito cardiaco che può ostacolare il cuore nel pompare sufficiente sangue all’interno del corpo, con esiti negativi non solo per il cuore stesso, ma anche per il cervello. Per non parlare del rischio di sovrappeso, diabete e anche di dipendenza vera e propria.

Gli esperti ritengono, infatti, che l’uso eccessivo di bevande energizzanti potrebbe aumentare il pericolo di patologie degenerative e croniche, creando dipendenza psicologica. Una dipendenza che può essere sollecitata da un messaggio tanto distorto quanto diffuso: gli energy drinks migliorano la concentrazione oppure la perfomance sportiva. Niente di più inesatto. E in tal senso, il Parlamento europeo ha vietato di inserire sulle etichette proprio questa “indicazione”. Il consiglio è, come naturale, un uso consapevole e, soprattutto, moderato.

PERICOLI PER GLI ADOLESCENTI 

Un rischio che riguarda i giovani: i principali consumatori di Energy drink sono persone tra i 18 e i 35 anni, ma non va trascurata la presenza di consumatori adolescenti.

L’uso di nomi e packaging accattivanti, sponsorizzazioni di eventi e pubblicità attraverso i canali più disparati, sono destinati ad un pubblico giovane ed ai loro interessi, come sport, musica e vita notturna. Infatti i ricercatori ritengono che il problema più urgente da risolvere sarebbe che molti giovanissimi (il 68% dei ragazzi tra i 10 e i 18 anni) beve regolarmente energy drinks, mischiandoli agli alcolici. Il mix è micidiale perché può dare l’illusione di attenuare la sonnolenza indotta dall’alcool, anche se la concentrazione ematica non diminuisce. Questo altera la capacità di percepire il proprio stato di ebbrezza, e la riduzione dei sintomi sgradevoli dell’alcol porta ad aumentarne l’assunzione, in un pericoloso circolo vizioso. Inoltre, mascherando l’effetto depressivo dell’alcol, causano rischio di disidratazione, alterazioni del ritmo cardiaco e della funzionalità renale.

Addirittura in America esistono degli energy drinks alcolici, acquistabili anche online: il Comitato per la sicurezza alimentare invita a prestare particolare attenzione a tali prodotti che potrebbero presto arrivare anche in Italia.

Ciascuno dovrebbe pertanto regolarsi nel consumo di energy drinks così come fa per il caffè o il tè. Per il loro contenuto di caffeina, non sono raccomandati ai bambini, alle donne incinte o alle persone sensibili alla caffeina.

Per fare un esempio, la Società italiana di pediatria aveva lanciato un allarme al 68esimo congresso a Roma: rischio obesità. Gli Energy drinks la favorirebbero dato l’alto tasso di zuccheri. Danni, anche per fegato e ossa.

Eppure l’etichetta avverte unicamente: “Tenore elevato di caffeina”!!

 

12Ott

L’UNICA VERA CAUSA DELLE MALATTIE

La causa principale delle malattie è in noi, sempre in noi.” – Antoine Bechamp

COSA PROVOCA LA MALATTIA?

La salute è lo stato normale degli esseri viventi, la malattia (intesa come corredo sintomatologico) è invece il tentativo del corpo di ritrovare la salute, una scelta vitale e fisiologica finalizzata alla guarigione. Il nostro corpo è l’espressione del nostro essere, in pratica il nostro (mal)essere è la rappresentazione esterna dell’esistere nella nostra totalità.

Le malattie esistono in quanto esistono gli uomini che possono ammalarsi: è l’uomo che fa la malattia, non è la malattia che fa l’uomo. La salute rappresenta un fattore dinamico di perenne adattamento dell’ambiente interno all’ambiente esterno.

L’omeostasi può a volte mantenersi anche con deficienze funzionali e organiche: quest’equilibrio, per quanto paradossale possa sembrare, mantiene la vita e ciò perché esso è il massimo equilibrio possibile per quel determinato organismo, in quel determinato momento, con l’ambiente circostante.

La guarigione è, quindi, un meccanismo di cui la vita si serve per adattarsi alle circostanze ambientali, è un continuo adattamento vitale. In pratica vivere è guarire continuamente.

Si dirà che resta un fatto: l’uomo soffre! Soffre a causa della sua incomprensione, soffre fisicamente, soffre per sentirsi diverso, soffre di non poter raggiungere il modello prefigurato… in un modo o nell’altro l’uomo soffre! I sintomi (o il linguaggio della sofferenza) rappresentano la ribellione che la specie, attraverso l’individuo, reclama per il passaggio ad un momento successivo.

ECCO PERCHÈ CI SI AMMALA

Quando le nostre abitudini di vita permettono all’organismo di raggiungere un crescente stato di intossicazione, l’energia vitale si abbassa in modo inversamente proporzionale e gli organi di eliminazione smettono di funzionare normalmente; aumentando ulteriormente l’accumulo di scarti nel corpo. Ed è proprio quando questi accumuli oltrepassano il punto di tolleranza che l’organismo va in crisi. Per compensare questa eccedenza di sostanze tossiche il corpo reagisce, provocando quella che viene definita malattia.

Il corpo umano è una creazione meravigliosa, che brucia costantemente carburante, elimina gli scarti della combustione e ricostruisce continuamente i tessuti sostituendo le cellule morte con cellule nuove, quindi la malattia è causata da una “carenza di forza” (ovvero mancanza di energia). Tuttavia il corpo deve proteggere gli organi vitali ad ogni costo (il cervello e il cuore), quindi uno dei primi processi ad essere interrotto è quello dell’eliminazione delle tossine, che – purtroppo – iniziano così ad accumularsi (tossiemia).

Quando il tuo corpo è saturo, apre una valvola di sicurezza per rilasciare le tossine (attraverso qualsiasi canale di eliminazione: la pelle, i polmoni, il tratto respiratorio, l’intestino, il colon e le vie urinarie). Questa valvola di sicurezza è ciò che comunemente definiamo malattia (il tentativo del corpo di espellere le tossine).

In effetti tutte le malattie sono “crisi di guarigione”, cioè un tentativo da parte del corpo di liberarsi dalle tossine in eccesso. La malattia è la manifestazione del tentativo di auto-guarigione del corpo, è l’azione che compie per eliminare i veleni. Sopprimendo i sintomi, interferiamo con la naturale capacità di autoguarigione del corpo. L’unica vera malattia è invero la tossicosi.

Quindi: Il corpo umano ha dentro sé il potere di guarirsi.

La base da cui si sviluppa ogni malattia è un accumulo di tossine che il corpo non è riuscito ad espellere attraverso i suoi 4 canali di eliminazione. La ragione per cui il corpo non riesce a disintossicarsi correttamente è la carenza di energia causata dallo stress, da uno stile di vita malsano e/o dal maltrattamento del corpo (in particolare attraverso scelte sbagliate in fatto di cibo, iperalimentazione, assunzione di tossine, farmaci compresi, ecc.).

Quello che noi chiamiamo malattia è in realtà lo sforzo che il corpo fa per liberarsi dalle tossine, ossia il suo tentativo di guarirsi (le reazioni più comuni sono, tra le altre, febbre, mal di testa, eruzioni, muco, tosse, vomito e infiammazione).

L’assunzione di farmaci va ad aggiungersi alle cause della malattia e ne aggrava la situazione, poiché per il corpo umano sono dei veleni (acidi), e quindi nocivi.

Di conseguenza la SOLUZIONE DEFINITIVA alle nostre malattie è UNA CORREZIONE DELLE ABITUDINI DI VITA. Non esistono “pillole magiche(farmaci) per raggiungere una buona salute. Uno stato di salute ottimale deriva dal rispettare alcune semplici leggi naturali, ossia fare le giuste scelte (chimico-alimentari) quotidianamente.

LA TEORIA DEI GERMI

L’intero sistema della medicina moderna si basa su questa teoria dei germi.

Secondo questa teoria quindi il modo migliore di sconfiggere la malattia è trovare una cura adatta (farmaco) per ogni germe. Come si può  immaginare, questo concetto è stato sfruttato dai giganti farmaceutici che comandano la medicina moderna. La “risposta” tipica è la prescrizione di farmaci, un rimedio veloce che soffoca i sintomi.

Ma se non sono i germi a causare le malattie, quali sono le cause?

Al tempo in cui Pasteur diffondeva la sua “teoria dei germi”, altri due scienziati stavano indagando sulle cause delle malattie, giungendo a diverse conclusioni. Erano Claude Bernard e Antoine Bechamp, i quali credevano che le malattie fossero causate da organismi già presenti nel corpo SOLO nel caso in cui ne venisse alterato l’equilibrio (intossicazione). In altre parole, non era un microbo a mettere l’individuo a rischio di malattia, ma la sua debolezza fisica (carenza di forza).

Bechamp puntualizzò chiaramente che determinati organismi, chiamati “microzimi”, prendono vita e diventano attivi solo in condizioni di decadimento. Bechamp ne concluse che le malattie hanno origine all’interno e non all’esterno del corpo. Analogamente, Bernard credeva che la capacità di guarigione del corpo dipendesse dal suo ambiente interno, quindi che la malattia si manifestasse solo quando l’ambiente interno del corpo diventava terreno fertile per i germi.

Ecco un buon esempio: immaginiamo di sigillare lo sportello del nostro freezer, poi staccare la presa, e dopo due settimane tornare e riaprire lo sportello. Cosa troveremmo? Muffa, batteri, germi, organismi che crescono e si moltiplicano. Da dove sono arrivati? Non si sono certo infilati dentro, dato che la porta era sigillata. La risposta è: sono sempre stati là. Semplicemente l’ambiente è cambiato diventando più invitante e adatto alla vita di questi “esseri”.

Il risultato finale è che non bastano i germi a causare le malattie. Per esempio, 10 persone possono esporsi allo stesso germe, MA NON TUtTI SI AMMALERANNO. Perché? Perché i germi non sono la causa delle malattie, ci sono molti altri fattori coinvolti: il livello del pH e la quantità di stress, per esempio.

I germi possono vivere nei nostri corpi all’infinito senza causare alcuna malattia, anzi svolgono una funzione molto importante, ovvero consumano le sostanze morte. Questa è la loro funzione. Non è mai successo che un germe proliferasse in tessuti normali in laboratorio, poiché i germi non possono vivere nei tessuti vivi, infatti solo quando il tessuto muore entrano in azione e svolgono il proprio compito.

Sono le zanzare a rendere l’acqua stagnante o è l’acqua stagnante che attira le zanzare? I germi sono amici, sono degli “spazzini” che si nutrono di rifiuti e che perciò vengono attratti dalla malattia, non ne sono la causa. Sono nel nostro corpo per smaltire le sostanze di scarto e ripristinare una condizione di salute. Quando le cellule si indeboliscono e si ammalano, la funzione dei germi è quella di consumare e smaltire il tessuto morto e gli scarti organici. I germi sono VITALI per l’eliminazione delle scorie, vivono in perfetta armonia con le cellule del nostro corpo per tenerci in buona salute.

“Se potessi rivivere la mia vita, la dedicherei a provare che i germi cercano il loro habitat naturale, i tessuti malati, e non causano la malattia dei tessuti, così come le zanzare cercano l’acqua stagnante, ma non sono loro che la rendono tale.” – Dr. Rudolph Virchow, il padre della patologia moderna.

In definitiva, la teoria secondo cui i germi provocano le malattie ha senso come l’idea che siano le mosche a produrre la spazzatura. I germi esistono perché le CONDIZIONI dell’ambiente interno sono adatte alla loro crescita e proliferazione, e queste condizioni sono, per dirla in breve, putride.

Ironicamente e forse tragicamente, lo stesso Pasteur in punto di morte confessò: Bernard aveva ragione. I microbi non sono niente. Il terreno è tutto.Questa ammissione, sfortunatamente, non venne ascoltata… e non vi fu nessun cambiamento riguardo all’idea che siano invece essi la causa delle malattie.

Ora c’è da chiedersi: perché l’ultimo pensiero di Pasteur (il creatore della Teoria dei Germi) che alla fine riconosce l’ambiente interno (il terreno) come il fattore più importante per evitare le malattie, è passato sotto silenzio?

Non c’è alcuna forza curante al di fuori del corpo.” – Dr. Isaac Jennings.

 

11Ott

LE CREME DI BELLEZZA

Il tempo non perdona quello che abbiamo fatto senza di lui”. – Francois Fayolle

LE INSIDIE DELLA COSMETICA 

Lo sviluppo dell’industria cosmetica, che è andato di pari passo con l’evoluzione tecnologico-scientifica e con gli investimenti nel settore della ricerca, ha finito per incrementare in modo esponenziale, rispetto al passato, l’utilizzo di creme per la pelle. Il ricorso a questi prodotti era un tempo più limitato, se non altro perché le funzioni, sia terapeutiche che estetiche che vi erano riconnesse non avevano subito il processo implementativo che hanno conosciuto negli ultimi anni.

Il prodotto “crema”, invero, ha assunto una versatilità multifunzionale di proporzioni inimmaginabili qualche lustro fa, coprendo una gamma di obiettivi terapeutici e/o estetici così a largo spettro da risultare quasi indiscriminata: non c’è patologia, inestetismo, esigenza cosmetica che non possa essere soddisfatto con questo o quel prodotto. Interi scaffali di farmacia o di profumeria sono oggi appesantiti da centinaia di etichette, boccette, tubetti, vasetti, ognuno ben pubblicizzato, pronto a promettere, con stentorea sicurezza, la scomparsa di rughe, di occhiaie, di macchie o di qualunque altro processo di invecchiamento o patologico ipotizzabile.

L’amplificazione dei bisogni indotta dagli strumenti pubblicitari, tra l’altro, è sfruttata dalle case farmaceutiche e cosmetiche con spregiudicata disinvoltura: la cura del bello, la promozione dell’apparire, la speculazione sulla vanità, l’incoraggiamento a spendere un’immagine sempre vincente, gradevole e irreprensibile hanno finito per essere leve con cui è la stessa industria di settore ad alimentare la domanda mediante un’offerta sempre più spinta e indifferenziata, perfino disorientante. Nemmeno l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato pare riuscire a disincentivare la portata decettiva della promessa di rimedi miracolosi.

E il più delle volte i costi sono assolutamente sproporzionati rispetto alla qualità e alla valenza del prodotto. Non la reale efficacia è valutata dal consumatore, spesso ignaro e comunque privo di piena cognizione in materia, ma semplicemente l’idea che, attraverso il messaggio pubblicitario, è fatta filtrare circa appropriatezza ed efficacia di una certa crema (particolarmente suggestive sono, per esempio, le immagini di “consiglieri” in camice bianco).

Un buon packaging, un messaggio pubblicitario azzeccato, una diffusione commerciale valorizzante, lo stesso costo sostenuto, inducono a ritenere che, per ciò stesso, ci si trovi dinanzi a un buon prodotto. Ma, non di rado, l’equazione tra gli anzidetti fattori promozionali e la reale qualità del prodotto si rivela assolutamente fallace.

PELLE, SPECCHIO DELLA SALUTE

La pelle è lo specchio del nostro stato di salute, oltre che il principale biglietto da visita del nostro aspetto esteriore, sicché possiamo coprirla nascondendola con make up e con prodotti di vario tipo, ma la comparsa di rughe, macchie e altri segni denotanti malessere fisico o anche semplici inestetismi, inevitabilmente sarà leggibile a qualsiasi, pur distratto, osservatore. Per questo, dobbiamo trattarla bene, rispettandola e ricorrendo a prodotti appropriati e sicuri.

Per comprendere l’importanza che nel ciclo vitale quotidiano svolge la pelle, è sufficiente soffermarsi in modo anche solo cursorio sulle funzioni da essa assolte, sulle quali non sempre riflettiamo o che, addirittura, molti ignorano completamente. Oltre a una funzione respiratoria, la pelle svolge una funzione secretiva e, molto importante, una funzione termoregolativa, cioè a dire orientata al controllo e al mantenimento della temperatura interna, attraverso fenomeni di vasodilatazione, perdita di sudore e sali.

Il nostro organismo è costituito per il 70% di acqua e se non fosse rivestito dall’involucro cutaneo quasi impermeabile, la vita non sarebbe possibile. Una pelle ben idratata è dotata di uno stato corneo ricco di molecole polari che trattengono acqua e un’efficace interdizione contro l’evaporazione dei fluidi (funzione barriera) dovuta alla struttura a “muro cementato”.

Per la sopravvivenza dell’individuo, data la vitale importanza dell’acqua corporea, è fondamentale che il contenuto idrico sia mantenuto costante. La pelle è quindi importantissima, in quanto si oppone ad una eventuale eccessiva dispersione idrica nell’ambiente. Nonostante ciò, una discreta quantità di acqua corporea viene quotidianamente eliminata attraverso la cute.

Viene da sé che la maggiore idratazione della pelle avviene dalla conservazione dell’acqua interna e dall’introduzione del giusto quantitativo di acqua sia coi cibi che bevendo liquidi.

Tra le prime abitudini sbagliate, “inconsapevoli”, che usiamo per la cura della pelle, c’è l’eccessiva detersione. Paradossalmente più siamo “modernamente” puliti, più diventiamo attaccabili dalle malattie, e rendiamo inefficaci le cure. Non dobbiamo aggredirla con troppi prodotti, ma neppure trascurarla.

PERMEABILITÀ DEI PRODOTTI

La “fitocosmesi biologica moderna” nel trattare la pelle ipolipica, si avvale di sostanze restitutive quali olii di origine vegetale ricchi di acidi grassi, di cere, in grado di aumentare la funzione di barriera.

Ma non è tanto facile far penetrare delle sostanze cosmetiche, ciò lo si deduce dal fatto che la pelle è sì permeabile, ma solo ad alcune sostanze con determinate proprietà chimiche e strutturali. Infatti, le cellule epidermide svolgono funzioni di secrezione e di protezione, ma non di assorbimento. Inoltre, tanto più lo strato corneo è spesso, maggiori sono le difficoltà nel passaggio. Ne deriva quindi che la penetrazione cutanea avviene unicamente per diffusione passiva, cioè molto lentamente e solo una piccola parte delle sostanze depositate sullo strato corneo riesce a penetrare nella cute vitale.

La sostanza lipidica tra lo stato corneo blocca la diffusione dell’acqua, rendendo la pelle impermeabile all’acqua ed a molte sostanze (teoricamente terapeutiche).

Gli olii essenziali, invece, sono molto penetranti, riescono ad arrivare addirittura al circolo ematico.

Collagene, elastina, acido ialuronico e chitosani, per il loro elevato peso molecolare, non superano lo strato corneo, svolgono quindi azione idratante ma soprattutto filmogena.

Gli olii minerali come vaselina e paraffina (contenuta nei rossetti) non hanno alcun potere di penetrazione. Gli olii animali e vegetali invece possono penetrare più facilmente negli spazi intercorneocitari svolgendo anche azione restitutiva.

Ci sono infine sostanze chiamate “attivatrici d’assorbimento“. Esse hanno la caratteristica di facilitare la penetrazione di alcune sostanze funzionali quali l’escina e la caffeina. Tra gli attivatori troviamo il limonene, che agisce a livello dei lipidi presenti negli spazi intercellulari della strato corneo. L’acido glicolico funziona come vettore, infatti, grazie al sua basso peso molecolare è in grado di diffondersi molto velocemente attraverso l’epidermide portando con sé i principi attivi delle creme. Questo andrebbe usato con parsimonia e cautela perché oltre al risaputo arrossamento unito all’irritazione della pelle, un suo abuso condurrebbe ad un’ipercheratosi reattiva.

Analizziamo alcuni dettagli di tutta la gamma di prodotti che ci spalmiamo attingendoli dagli scaffali delle nostre profumerie.

Prendiamo il caso del “miracoloso” silicone, che ha ultimamente invaso creme, sieri, shampoo, balsami di ogni sorta. Questo elemento, che – strano ma vero – non è diverso dal “silicone sigillante” che si compra dal ferramenta, dovrebbe essere (quasi) sempre evitato, nonostante renda le creme morbide e piacevoli al tatto facendoci così credere che la crema “faccia effetto” e che, per così dire, “mantenga le promesse”.

In realtà, non è assolutamente così! A essere liscia, morbida e tirata, infatti, non è la pelle, ma… la pellicola di silicone stesa sopra, un film plastico che riveste tutta l’epidermide sulla quale viene spalmato. A lungo andare (dopo qualche settimana) la pelle, non potendo respirare, diventa secca, asfittica, squamosa e piena di punti neri. Insomma, reagisce al fatto di essere giorno e notte rivestita di “domopak”!

Come maggior organo per l’espulsione, è vitale che la pelle sia, invece, libera di espellere le tossine. Ma il silicone impedisce questo processo, permettendo alle tossine di accumularsi, così da provocare acne e altre patologie cutanee. Inoltre, rallentando le funzioni della pelle e il normale sviluppo delle cellule, si ottiene un suo prematuro invecchiamento.

SOSTANZE TOSSICHE

Al di là dell’esempio specifico del silicone, può forse essere utile tracciare un breve vademecum per evitare le sostanze più “finte” nelle nostre creme, che si proverà di seguito a indicare senza alcuna pretesa di esaustività.

Ci si spalmerebbe sulla pelle e sui capelli olio per freni, sgrassatori per motori o antigelo per radiatori? Ebbene molti di questi ingredienti potenzialmente dannosi si trovano in molti prodotti di ogni giorno per la cura della persona.

Per capire tutto ciò è importante saper leggere l’INCI (Interational Nomenclature of Cosmetic Ingredients) ovvero l’etichetta degli ingredienti. Vi sono, infatti, elencati i componenti del prodotto in ordine di quantità: per primi quelli in dose maggiore, via via poi quelli in dosi minori (1%, 0,1% ecc.). Non bisogna mai commettere l’errore di ritenere che se un ingrediente è autorizzato, sia automaticamente innocuo o efficace: esistono rischi di allergia, di accumulo, di comedogenicità, persino studi scientifici che legano alcuni ingredienti a tumori o inquinamento di fiumi e ambiente.

Sarebbero circa 175 le diverse sostanze chimiche che ogni persona giornalmente si “spalma” sulla propria pelle, quando pensa di farsi bella. L’industria cosmetica, infatti, utilizza circa 13.000 sostanze di sintesi e di emisintesi nei propri prodotti. La cosa che non si sa è che la gran parte di queste non sono state sufficientemente studiate sotto il profilo della tossicità.

PRIMUM NON NOCERE

Il “Primum non nocere” ippocratico, è uno dei più importanti principi che si insegna nelle facoltà di medicina, soprattutto in relazione alla iatrogenesi, ciò significa che, nella scelta di una terapia, bisogna innanzitutto non arrecare danno al paziente e, per questo, tra i trattamenti possibili, va sempre privilegiato quello che ha meno controindicazioni.

E’ chiaro che esso sia un brocardo applicabile quotidianamente in ogni circostanza di vita, anche quella dell’igiene e della cura del corpo.

Bisognerebbe avere chiaro che non c’è “una medicina specifica” che guarisce un corpo che si ammala, ma è sempre “l’organismo nella sua unicità” che opportunamente nutrito e stimolato, sia sul piano organico sia su quello mentale-spirituale, ritrova da sé la strada del riequilibrio psico-fisico.

Talvolta ciò può avvenire con l’ausilio di un farmaco o di rimedio ma molto spesso guariamo nonostante il farmaco.

Una delle minacce più importanti che ostacola tale processo di guarigione è rappresentata dalle innumerevoli tossine accumulate nel corpo, derivanti dalle sostanze dannose presenti nell’ambiente in cui viviamo.

La parola “tossina” deriva dal greco “toksikon”, che era il veleno per le frecce usate dagli antichi guerrieri.

La pericolosità delle tossine ambientali-alimentari-cosmetiche non è tanto nel danno acuto, in genere facilmente riconoscibile e risolvibile, ma quanto nell’eventualità di danni a lungo termine all’organismo. Un organismo sottoposto ad un’esposizione continuata nel tempo a tossine può subire come effetto: rischi di cancro, disfunzioni immunitarie e disturbi cronici. A questo punto però il rapporto causa/effetto con le tossine non è più facilmente risolvibile, né è stato adeguatamente studiato.

A volte basta fare un semplice gesto di “omissione” come non assumere “quell’integratore”, non ingurgitare “quel farmaco” inutile, non ingerire “quella sostanza chimica”, non usare “quella crema”, per procurare una “apparente miracolosa” naturale guarigione.

Quanti eczemi si risolvono semplicemente togliendo una “cremina idratante”!

Anche nel mio campo della nutrizione, quanti dimagrimenti ho procurato soltanto avendo cura di correggere l’alimentazione omettendo dalle abitudini una serie di composti raffinati e di sintesi.

Similmente ai cosmetici, tutte le trasformazioni chimiche applicate agli alimenti, modificano il metabolismo globale spingendolo verso il sovrappeso cronico. A volte un dimagramento si avvia solo grazie alla rieducazione dell’equilibrio alimentare che agisce a livello digestivo, cerebrale e adiposo.

In effetti, nessun “farmaco o rimedio” agisce efficacemente se non si modificano tutte le abitudini sbagliate (abusi alimentari, sedentarietà, assunzione eccessiva  di farmaci e sostanze chimiche, di cui i prodotti di bellezza sono saturi).

“Omettendo” l’uso di tali sostanze tossiche, il corpo si rimette a funzionare, meravigliosamente, al ritmo giusto.

Tutto questo non ci deve mandare nel panico, visto che siamo bombardati da ogni dove da sostanze tossiche, ma incoraggiarci ad aprire maggiormente gli occhi, ad imparare a prendere delle misure protettive e scoraggiare i produttori.

Impariamo a conoscere meglio noi stessi a partire dal nostro corpo, a conoscere le sue e nostre risorse così da aiutarlo a meglio difendersi. Questo non vuol dire che non ci ammaleremo mai o che non moriremo mai, ma abbiamo la possibilità di sviluppare una consapevolezza e una responsabilità che cambierà il nostro rapporto con la vita.

PRODOTTI NATURALI

Risulta quindi di rilevante importanza leggere con attenzione tutte le etichette per comprendere la differenza tra un “normale” prodotto pieno di acqua e sostanze chimiche; uno “biologico”, che ha in varia proporzione sostanze di “origine” naturale e sostanze chimiche; e, infine, quelli che hanno solo “alcuni” componenti biologici.

Un cosmetico propriamente biologico dovrebbe “curare” la pelle con tutti i suoi componenti di olii, vitamine e antiossidanti. Molto importante è il vettore che veicola queste sostanze, che non può essere solo acqua o silicone.

Gli olii e burri hanno sempre rappresentato una straordinaria fonte naturale per l’idratazione, il nutrimento e la protezione della pelle.

L’applicazione di un buon olio sulla pelle crea già un primo effetto barriera, che impedisce l’evaporazione dell’acqua interna, e, contemporaneamente, interagendo con le sostanze oleose presenti sulla pelle, funge da “carrier”, ossia da trasportatore delle sostanze benefiche disciolte in essi.

In definitiva, possiamo concludere che la pelle deve essere considerata come un organo vero e proprio e le sostanze cosmetiche applicate su di essa devono avere la sola funzione di detergerla naturalmente, nutrirla con sostanze di origine vegetale del tutto affini alle sue componenti idrolipidiche, aiutarla a disintossicarsi per svolgere in maniera ottimale le sue funzioni.

Gli ingredienti devono essere e comportarsi come ‘cibo per la pelle’, da essa riconosciuti chimicamente (acidi grassi essenziali, vitamine liposolubili, clorofilla ecc.) e vibratoriamente, da essa assorbiti con facilità sia a livello epidermico che, in parte, in quella generale, e metabolizzati per entrare poi a far parte della struttura biologica interna.

Per questo è indispensabile che i componenti utilizzati abbiano una certificazione biologica, così come è importante che gli olii siano pressati a freddo per garantirne la purezza, la massima qualità e un facile assorbimento, per il beneficio della nostra pelle e dell’organismo, certo, ma anche per il nostro pianeta e il nostro futuro.

Il cammino verso un uso responsabile delle creme, cosmetiche e terapeutiche, è lungo e la battaglia è insidiosa e dall’esito incerto. Abbiamo davanti multinazionali potenti, in grado di manipolare le informazioni e di alterare l’acquisizione di una piena e completa consapevolezza su benefici, rischi e limiti di ciascun prodotto.

Ma l’opera dei mezzi di informazione, l’espletamento deontologicamente corretto della professione medica e dell’attività commerciale dei prodotti e una più avvertita coscienza civica dei doveri verso sé stessi e la comunità, sono strumenti di reazione altrettanto forti, in grado di penetrare nel tessuto sociale e di scavare nelle abitudini di consumo di ognuno di noi, imponendo una nuova etica nell’acquisto e nell’utilizzo dei prodotti di settore.

 

11Ott

ALIMENTAZIONE E MENOPAUSA

La menopausa non è più un destino da subire”. – Vittorino Andreoli

COME AFFRONTARE LA MENOPAUSA

La menopausa è un momento decisivo della vita di ogni donna, in cui piccoli cambiamenti naturali e fisiologici non devono essere interpretati come malattia. La menopausa è un evento normale della vita della donna, non una malattia che mina la capacità di inserimento a tutto campo nelle attività quotidiane. Spesso le donne che temono questa fase sono le più soggette a piccoli disagi ed a fasi depressive, che non toccano minimamente altre donne che affrontano la menopausa in modo attivo ed energico. Cerchiamo di capire correttamente i termini che vengono usati per denominare questa fase della vita della donna.

Climaterio: identifica il periodo in cui si esaurisce l’attività ovarica; significa “scalino”, ed è il passaggio critico oltre il periodo della fertilità.

Menopausa: significa fine delle mestruazioni. Si può parlare di menopausa quando l’amenorrea (assenza di mestruazioni) perdura da sei o dodici mesi.

La menopausa si definisce:

  • Precoce: se insorge prima dei 40 anni
  • Prematura: se insorge tra i 40 e 45 anni
  • Tempestiva: se insorge tra i 45 e 53 anni
  • Tardiva: se insorge oltre i 53 anni

La menopausa può essere:

  • Spontanea
  • Indotta: in seguito a interventi chirurgici su utero ed ovaie (Menopausa Chirurgica), oppure in seguito a terapie radianti o farmacologiche (Menopausa Attinica, Menopausa Chemioterapia, Menopausa ormonale).

La menopausa è molto più di un evento biologico. Attualmente nella nostra società la menopausa è vista come una patologia da carenza. La cultura dei nostri tempi attribuisce un grande valore alla giovinezza. Il nostro modello sociale tende a non dare valore alla donna anziana. Non c’è da stupirsi quindi che le donne non vivano bene la loro menopausa.

FREQUENZA DEI PRINCIPALI DISTURBI IN CLIMATERIO

  • Aumento di peso 60% (soprattutto zona fianchi e braccia)
  • Riduzione del tono muscolare ed aumento di tessuto adiposo 60%
  • Vampate di calore 55%
  • Affaticabilità 43%
  • Nervosismo 41%
  • Sudorazione profusa 39%
  • Emicrania 38%
  • Insonnia 32%
  • Depressione 30%

L’EROTISMO SOPRAVVIVE ALLA FINE DELLA FERTILITÀ 

Che la menopausa coincida con lo spegnersi della sessualità femminile è un concetto superato da tempo. La mancanza degli estrogeni in menopausa è causa diretta di alcuni disturbi del rapporto sessuale, quale il fastidio legato alla secchezza della mucosa vaginale. Tuttavia non può essere considerata la sola origine di altri problemi più complessi, quali la diminuzione del desiderio che spesso è già presente prima della menopausa stessa.

Il punto critico obbligato è il passaggio attraverso l’accettazione del cambiamento del proprio corpo. La perdita della fertilità si può tradurre in una nuova energia creatrice che trova la propria espressione nel sociale. La creatività biologica si può trasformare in nuova creatività relazionale e sociale. La donna impegna nuove energie nel lavoro e spesso in età menopausale si trova ai vertici della propria carriera. Chi aveva sacrificato molto tempo alla famiglia si ritrova gli spazi per dedicarsi a interessi ed attività abbandonate dopo il matrimonio. Va evitata la “sindrome del nido vuoto”, cioè la depressione associata alla cessazione dei compiti di allevamento dei figli. Il senso di abbandono ed inutilità ostacola la ricerca di nuove modalità espressive.

ALIMENTAZIONE E MENOPAUSA 

Il vuoto lasciato dalla scomparsa delle mestruazioni viene troppo spesso colmato con il cibo. Quasi la metà delle donne tra i 50 e 65 anni è in soprappeso. Una buona ed equilibrata alimentazione è il consiglio migliore durante la menopausa:

  • Stabilizzare il proprio peso corporeo, lentamente e gradualmente, a livelli facilmente mantenibili nel tempo, evitando nel modo più assoluto le fluttuazioni di peso corporeo.
  • Privilegiare i cibi semplici, facendo attenzione alla varietà degli alimenti, in modo da garantire l’assunzione di tutti i nutrienti, contrastando la monotonia e realizzando così delle abitudini dietetiche sane e durature nel tempo.
  • Regolarizzare al meglio, secondo le proprie occupazioni, gli orari di assunzione del cibo, evitando i pasti snack ed il ricorso a sostituti del pasto.
  • Ricercare con naturalezza l’equilibrio tra forza calorica dei cibi assunti ed il dispendio energetico per le attività di lavoro, di sport, di svago.
  • Combattere con tenacia la sedentarietà che predispone ad una diminuzione del quantitativo di calcio nelle vostre ossa.
  • Zuccheri: meglio scegliere gli zuccheri complessi della pasta, del riso, dei cereali, dei legumi, piuttosto degli zuccheri semplici e di rapido assorbimento, quali quelli dei dolci.
  • Proteine: indispensabili “mattoni” per costruire i nostri muscoli e le altre strutture corporee. Bisogna cercare di privilegiare le fonti di proteine vegetali. I legumi (fagioli, fagiolini, piselli, lenticchie ecc.) forniscono fibre, ferro, zinco, rame e proteine che, con quelle dei cereali, raggiungono una qualità paragonabile a quella delle più costose proteine animali.
  • Grassi: sono le sostanze energetiche che forniscono più calorie. Bisogna fare quindi un uso oculato di questi nutrienti. Evitare grassi animali come il burro, preferendo l’olio di oliva extravergine od olii dietetici di qualità (ad esempio olio di riso). Utili i grassi omega-3 contenuti nell’olio di semi di lino e nelle alghe.
  • Vitamine e sali minerali: è necessario consumare quotidianamente frutta e verdura, in grado di fornire vitamine e sali minerali indispensabili per lo svolgimento delle complesse trasformazioni metaboliche che in ogni momento si svolgono nel nostro organismo. Ortaggi verdi e gialli forniscono fibre, ferro, vitamine A, B1, B2, PP, C. Agrumi e pomodori forniscono soprattutto vitamina C.
  • Fibre alimentari: è necessario aiutare l’intestino combattendo la stipsi con l’uso abituale di cibi integrali. Pane integrale, pasta integrale, riso integrale, cereali sono oggi disponibili con facilità nella grande distribuzione ed il loro gusto piacevole e completo sarà una vera scoperta per chi non conosca questi preziosi alimenti.
  • Acqua: indispensabile elemento per la sopravvivenza stessa del corpo umano, deve essere assunta in buona quantità nella giornata, almeno 1.5 – 2 litri lontano dai pasti, oltre all’acqua contenuta negli alimenti. Il rene è un organo deputato alla eliminazione di sostanze tossiche dal nostro organismo ed il buon funzionamento renale necessita di un buon apporto di acqua.
  • Mangiare lentamente: masticate ed insalivate abbondantemente i cibi, degustate le vivande per apprezzare il piacere della tavola e la soddisfazione del palato unitamente ad una facile e pronta digestione.
  • Calcio: in alternativa a latte, formaggi e yogurt che contengono calcio ma anche colesterolo e trigliceridi, si possono scegliere cavoli, bieta, radicchio, frutta secca, legumi. L’acqua può essere una buona fonte di calcio potendone contenere anche più di 300 mg per litro. In alcune città italiane l’acqua del rubinetto è molto ricca di calcio, oppure si può usare una delle molte acque minerali calciche presenti sul mercato (leggete con attenzione l’etichetta verificando la concentrazione dello ione calcio indicato come Ca++).
  • Sale: salare il minimo indispensabile, evitate i cibi in scatola ed i dadi per brodo, ricchi di sale. Coloro che soffrono di ipertensione devono fare ricorso a sali alternativi dietetici ed a prodotti iposodici presenti in commercio, oltre che utilizzare il pane toscano privo di sale e salare la pasta solo al termine della cottura completa.
  • Controllare i valori nutrizionali riportati sulla etichetta: vi permetterà di mangiare con gusto ma con la giusta leggerezza. 

PREVENZIONE DELL’OSTEOPOROSI 

La riduzione degli estrogeni in questo periodo causa una minore fissazione di calcio nelle ossa ed uno squilibrio tra la quantità di minerale che viene dalle ossa rispetto a quello che viene depositato nelle ossa stesse. L’indebolimento osseo è relativo ed accettabile in un osso con buonissima mineralizzazione iniziale e struttura perfetta.

Sono più esposte all’osteoporosi le donne con le seguenti caratteristiche:

  • eccessivo sottopeso
  • molto sedentarie
  • precedenti fratture
  • carente consumo di calcio nell’età precedente
  • fumatrici
  • che assumano alcolici, sale e caffè in dosi eccessive

Risulta quindi molto importante stabilizzare il peso fino dall’età più giovane, evitando il soprappeso e l’obesità, dimagrimenti troppo rapidi e fluttuazioni del peso corporeo. E’ necessario evitare la vita sedentaria, stimolando i muscoli che a loro volta, tramite i tendini, stimolano l’osso migliorando la deposizione del calcio. Non bisogna però sottoporsi a sforzi eccessivi come sollevare pesi ingenti o carichi asimmetrici, né assumere posizioni scomode per molto tempo.

ALCUNI CONSIGLI UTILI 

  • Camminate su strade regolari, curandovi di sollecitare il meno possibile la colonna vertebrale.
  • E’ opportuno esporsi ai raggi solari, pur con le dovute cautele, in modo da attivare la vitamina D che aiuta il calcio a fissarsi nelle ossa.
  • Calzate scarpe comode ed antiscivolo.
  • Usate il corrimano mentre salite o scendete le scale.
  • Eliminate scendiletto, tappeti ed ogni altro potenziale pericolo di inciampare.
  • Attenetevi a quanto detto sopra per la dieta.

PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE 

La donna nell’età fertile è protetta dal rischio di soffrire delle malattie del cuore e delle arterie grazie agli estrogeni. La frequenza è in media 6-10 volte inferiore a quella del maschio della stessa età. Quando con la menopausa si riduce la produzione di estrogeni, alla donna viene a mancare questa protezione e corre così gli stessi rischi dell’uomo di ammalarsi di patologie cardiocircolatorie.

Sono più esposte alle malattie cardiovascolari donne con le seguenti caratteristiche:

  • obesità
  • diabete mellito
  • ipertensione
  • eccesso di colesterolo
  • fumo
  • alcool
  • inattività fisica
  • uso eccessivo di sale
  • carenza di grassi insaturi e vitamine

Combattere i fattori di rischio basilari quali obesità ed il diabete mellito, consente di tenere sotto controllo l’evoluzione delle malattie cardiovascolari. Una sana alimentazione priva di eccessi, saprà tenere sotto controllo la naturale tendenza al soprappeso in fase menopausale, potrà influenzare positivamente i tassi di zucchero, colesterolo, trigliceridi nel sangue ed il tanto temuto eccesso di sale, sicura causa di aumento della pressione arteriosa.

Oltre ai consigli dietetici ed alimentari sopra esposti è di grande importanza l’esercizio fisico.

ATTIVITÀ FISICA 

L’esercizio fisico è estremamente importante in menopausa per i suoi benefici nella prevenzione delle malattie cardiocircolatorie, dell’osteoporosi, per migliorare il tono dell’umore (grazie alle endorfine prodotte dal cervello) e per arginare il naturale aumento di peso collegato alla menopausa.

L’esercizio più semplice ed economico consiste nell’eseguire ogni giorno lunghe camminate di almeno 20-30 minuti con scarpe comode a passo spedito.

Si possono aggiungere 2 o 3 volte alla settimana altri esercizi soprattutto aerobici, che consentono cioè di utilizzare una maggiore quantità di ossigeno, quali correre, andare in bicicletta, frequentare una palestra, ballare.

Altri esercizi a corpo libero possono essere fatti in casa, soprattutto al fine di mantenere eretta ed elastica la colonna vertebrale e di aumentare il tono della muscolatura addominale e dorsale.

PREVENZIONE DEI DISTURBI UROGENITALI 

Semplici accorgimenti e facili esercizi potranno aiutare a ridurre i disturbi legati all’apparato urogenitale ed a vivere meglio il rapporto con il partner:

  • Effettuare più volte al giorno esercizi per rinforzare la muscolatura del perineo, contraendo progressivamente i muscoli della vagina, mantenendo la presa per 5-10 secondi, e poi rilassando progressivamente.
  • Svuotare la vescica ogni volta che si avverte lo stimolo di urinare, senza mai trattenere l’urina a lungo.
  • Urinare interrompendo frequentemente il flusso.
  • Indossare esclusivamente biancheria intima di cotone.
  • Evitare abbigliamento troppo aderente alla zona genitale.
  • Utilizzare bagnoschiuma e detergenti intimi a pH fisiologico.
  • Utilizzare lubrificanti vaginali se i rapporti sessuali risultano particolarmente fastidiosi.
  • Mantenere regolare la funzione intestinale.

PREVENZIONE DEI FENOMENI VASOMOTORI (vampate di calore e sudorazione)

La menopausa è frequentemente caratterizzata dalla presenza di vampate e da altri sintomi vasomotori (sudorazione, tachicardia, palpitazioni, cefalea, vertigini, formicolii agli arti superiori). Questi disturbi sono però variabili da donna a donna e nella maggior parte dei casi scompaiono con il passare del tempo.

Nei comportamenti di tutti i giorni esistono alcuni piccoli accorgimenti che potranno aiutare a sentire meno il problema delle vampate:

  • Indossare indumenti di cotone o di tessuti naturali che assorbano il sudore.
  • Vestirsi a strati, scegliendo indumenti che possano essere tolti al momento della vampata.
  • Evitare i bagni caldi e privilegiare le docce tiepide.
  • Evitare l’uso delle sigarette. Il fumo, infatti, influenza la circolazione, aumenta la frequenza del battito cardiaco e può intensificare la sudorazione e le vampate.
  • Svolgere attività fisica regolare. L’esercizio fisico migliora la circolazione e consente di tollerare meglio gli sbalzi di temperatura.
  • Imparare a rilassarsi. Questo permette di ridurre l’intensità delle vampate.
  • Limitare l’uso di alcolici, caffè, l’eccessivo uso di sale, spezie piccanti, zuppe calde.
  • Privilegiare il consumo di agrumi (arance, pompelmi, limoni, ecc.).

PREVENZIONE DEI DISTURBI NEURO-PSICOLOGICI 

L’instabilità emotiva, le modificazioni dell’umore, gli stati d’ansia o di depressione, il facile affaticamento, l’insonnia, le modificazioni del desiderio sessuale, sono situazioni che possono manifestarsi in climaterio e dopo la menopausa. La presenza di questi disturbi viene messa in relazione anche con le modificazioni ormonali.

Anche in questo caso può essere utile modificare il proprio stile di vita introducendo semplici accorgimenti che possono aiutare a risolvere il disagio psicologico legato alla menopausa:

  • svolgere un’attività fisica regolare, come ad esempio 20 o 30 minuti di passeggiata veloce o di bicicletta. In tal modo si migliora il tono dell’umore grazie alla liberazione di endorfine (oppioidi endogeni prodotti dal cervello). In alternativa possono funzionare bene anche cyclette o altri strumenti ginnici da camera come il vogatore. Molto utile anche il ballo, se fatto con regolarità.
  • Tecniche di rilassamento e di meditazione (ad esempio lo yoga) combattono ansia e tensioni favorendo un senso di calma.
  • Condividete i vostri problemi con i familiari e con le amiche, non dimenticandovi di ascoltare i loro. Rendere partecipi gli altri aiuta a superare questi momenti.
  • Dedicatevi ad attività che vi spingano a mantenere allenata la memoria (studio, lettura, enigmistica). Non escludete la possibilità di intraprendere veri e propri corsi di studio.
  • Cercate di non dare troppo peso ai vuoti di memoria e utilizzate degli accorgimenti per ricordare le cose (riporre gli oggetti sempre nello stesso posto, fare sempre un elenco scritto delle cose da fare, prendere appunti ecc.)

SEMPLICI LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE IN MENOPAUSA 

Mangiare meno:

GRASSI ED OLII VISIBILI: Limitate il più possibile tutti i tipi di carni grasse, olii per cucinare e condire, salse e dolci ricchi di burro e grassi. Usate con moderazione margarina e frutta secca. Evitate di friggere; cuocete i cibi lessandoli con poca acqua in pentole di acciaio inox.

ZUCCHERI: Limitate lo zucchero, il miele, la melassa, gli sciroppi, le torte, i dolci ed i pasticcini, le caramelle, i biscotti, le bibite e i dessert dolci, i budini ed i gelati. Riservate questi cibi per occasioni speciali.

COLESTEROLO: Eliminate progressivamente la carne, gli insaccati, il tuorlo d’uovo ed il fegato. Se li utilizzate, cercate di limitare il consumo di latticini ai formaggi magri e agli altri derivati magri del latte. Se mangiate pesce o volatili, consumateli con molta moderazione.

SALE: Usate minime quantità di sale durante la cottura. Eliminate da tavola la saliera. Limitate al massimo i prodotti salati come quelli in salamoia, i cracker, le salse di soia, i pop corn, la frutta secca e le patatine salate, i salatini e l’aglio salato.

ALCOL: Evitate tutti gli alcolici come pure le bevande a base di caffeina come il caffè, la Coca Cola ed il the nero.

Mangiare più:

CEREALI INTEGRALI: Mangiate liberamente riso, miglio, orzo, mais, grano, farro, avena e segale integrali. Mangiate liberamente anche i prodotti integrali come pane, pasta, bulgur, cous-cous e fette biscottate integrali.

TUBERI E LEGUMI: Mangiate molti piselli, lenticchie, ceci e fagioli di ogni tipo e prodotti a base di soia (tofu, latte di soia). Mangiate tutti i tipi di patate e radici senza aggiungere condimenti grassi.

FRUTTA E VERDURA: Mangiate in abbondanza, tutti i giorni, frutta fresca con la buccia. Limitate la frutta sciroppata ed i succhi di frutta poveri di fibre. Mangiate abbondanti quantità di verdura, tutti i giorni ed in modo variato. Privilegiate insalate fresche con condimenti poco calorici e poco salati (ad esempio, succo di limone).

ACQUA: Bevete otto bicchieri di acqua al giorno. Spezzate la monotonia con una spruzzata di limone ed, occasionalmente, con tisane.

… ED A COLAZIONE: Fate un’abbondante colazione con cereali integrali, latte vegetale, pane integrale e frutta fresca. Cominciate con grinta la giornata.

 

11Ott

SULLA CELIACHIA

Una dieta a base di glutine per le masse è nata dallo sviluppo della rivoluzione industriale di alimenti industriali prodotti in serie, a basso costo e con una lunga durata”. – Steven Magee

Non esistono sintomi tipici della celiachia. La maggior parte delle persone affette hanno problemi generici come una diarrea intermittente, dolori addominali o magari possono anche non manifestare alcun problemi gastrointestinali. I sintomi della celiachia possono simulare quelli di altre malattie come colon irritabile, ulcere gastriche, morbo di Crohn, infezioni parassitarie, anemia, disordini della pelle o disturbi nervosi.

La celiachia si può manifestare anche in modi meno ovvi, includendo cambiamenti del comportamento come irritabilità o depressione, ansia o attacchi di panico, svenimenti e astenia, disturbi allo stomaco, dolori alle giunture, crampi muscolari, eczemi cutanei, ferite alla bocca, disordini ai denti o alle ossa e movimenti delle gambe e dei piedi (neuropatia).

Alcuni indizi di malassorbimento che possono derivare dalla celiachia sono:

  • Perdita di peso improvviso
  • Diarrea
  • Crampi addominali, flatulenza
  • Debolezza generale
  • Feci maleodoranti o grigiastre che sembrano grasse o oleose.
  • Difficoltà di crescita (nei bambini)
  • Depressione e Ansia

CAUSE

Le cause esatte della celiachia sono sconosciute. Quello che si sa per certo è che si tratta di un difetto ereditario. Se un individuo ce l’ha, normalmente si manifesta anche nel 10 % dei parenti prossimi. Può verificarsi a qualsiasi età, anche in tarda età, dopo uno stress emotivo.

Solitamente i sintomi non appaiono finché il glutine è introdotto nella dieta.

Spesso, per motivi non molto chiari, questa malattia si manifesta dopo alcune forme di trauma: ad esempio infezioni, maternità, forte stress, danni fisici o operazioni chirurgiche.

DIAGNOSI

Visto che chi è affetto da questo disturbo ha un livello di anticorpi maggiore del normale, un’analisi del sangue può aiutare la diagnosi (anticorpi anti-gliadina, anti-endomisio e anti-trans glutaminasi).

Nei falsi negativi, per rifare  la diagnosi si può rimuovere (biopsia) una piccola porzione di tessuto intestinale per cercare un eventuale danneggiamento dei villi.

La biopsia intestinale ci permette di dimostrare la presenza delle lesioni istologiche che sono alla base della definizione di malattia. Allo stesso modo l’insostituibilità della biopsia è confermata, pur dal fatto che avendo a disposizione degli ottimi tests non invasivi e pur avendo a disposizione degli ottimi tests di screening come gli EMA, nessuno di essi possiede una sensibilità e specificità del 100% (falsi negativi).

Generalmente il tessuto è ottenuto da una endoscopia, ovvero l’inserimento di un sottile e lungo tubo attraverso bocca, esofago e stomaco, fino all’intestino, dove asporta un campione di tessuto.

Anche osservando le regole di una severa dieta libera da glutine si può confermare una diagnosi, ma è importante iniziare tale dieta solo dopo una valutazione medica.

COMPLICAZIONI

A causa del danneggiamento dell’intestino causato dal glutine, pure la digestione di cibi che non lo contengono possono risultare in dolore addominale e diarrea. Alcune persone affette da celiachia non sono in grado di tollerare lo zucchero contenuto nel latte (lattosio) che si trova in prodotti caseari, condizione chiamata intolleranza al lattosio. Se è questo il caso, bisogna di ridurre il cibo e le bevande che contengono lattosio così come quelli che contengono glutine. Una volta che l’intestino è guarito, si può essere in grado di digerire di nuovo i prodotti caseari. Tuttavia ci sono soggetti che sperimentano intolleranza al lattosio nonostante un trattamento della celiachia che ha avuto successo. Se si fa parte di questo gruppo, si deve evitare indefinitamente prodotti che contengono il lattosio.

Se non viene trattata opportunamente, la celiachia può portare a malnutrizione. Dato che nutrimenti vitali sono persi attraverso le feci piuttosto che assorbiti nel flusso sanguigno, da questa difficoltà di assorbimento può derivare una deficienza di vitamine A, B12, D, E, K e acido folico. Con una perdita continua di grassi nelle feci, anche il calcio può essere perso in quantità eccessive, risultando in altre due complicazioni: un certo tipo di calcoli renali (calcoli di ossalato di calcio) e una malattia delle ossa chiamata osteomalacia, malattia nella quale le ossa diventano molli. La malnutrizione può causare problemi di crescita nei bambini e ritardare il loro sviluppo.

Persone che hanno la celiachia e non mantengono una dieta libera dal glutine hanno più alte probabilità di sviluppare una delle tante forme di cancro, specialmente il linfoma intestinale. Altre complicazioni a lungo termine includono anemia, osteoporosi e neuropatie periferiche.

TERAPIA

La celiachia non ha cure, ma la si può tenere sotto controllo efficacemente attraverso un cambiamento di dieta. Una volta che il glutine viene rimosso dalla dieta, le infiammazioni dell’intestino tenue cominceranno a cessare entro alcune settimane. All’inizio può essere necessario prendere integratori vitaminici e di minerali che prescriverà il medico o il dietologo per aiutare a correggere le deficienze alimentari. La guarigione e una significativa ricrescita dei villi avviene in parecchi mesi nei più giovani e in 2 o 3 anni negli individui più anziani.

I vantaggi di una dieta libera da glutine sono notevoli specialmente nei bambini. Non solo i loro sintomi fisici migliorano, ma pure il comportamento e la crescita inizieranno a migliorare.

Per trattare la malattia e prevenire complicazioni è cruciale evitare ogni cibo contenente glutine. Questo significa tutti i cibi o ingredienti derivati dalla maggior parte dei grani, frumento, orzo, segale e avena inclusi.

CIBI CHE CONTENGONO GLUTINE (VIETATI)

  • Frumento
  • Segale
  • Orzo
  • Avena
  • Farro o Triticale
  • Tutte le preparazioni dietetiche contenenti malto
  • Tutte le preparazioni dietetiche contenenti amido di frumento
  • Tutte le preparazioni dietetiche che contengono le farine suddette (semolini, fiocchi, dolci)
  • Spelta
  • Kamut
  • Sorgo

CIBI SOSPETTI

  • Quinoa
  • Amaranto
  • Teff

Sono a rischio per i celiaci anche i prodotti di cui non si conosce l’origine botanica (amidi e maltodestrine) non possiamo escludere il rischio di contaminazione nelle varie fasi di produzione

CIBI CHE NON CONTENGONO GLUTINE (PERMESSI)

  • Mais
  • Riso
  • Soia
  • Grano saraceno
  • Tapioca
  • Midollo di palma
  • Castagne
  • Miglio
  • Carrube
  • Fecola di patate
  • Tutte le preparazioni dietetiche che contengono le farine suddette (semolini, fiocchi, dolci)

ALIMENTI NATURALMENTE PRIVI DI GLUTINE (PERMESSI)

  • Carne
  • Pesce
  • Uova
  • Verdure
  • Grassi da condimento (escluso l’olio di semi vari)
  • Zuccheri semplici
  • Latte e derivati 

ATTENZIONE AL GLUTINE NASCOSTO

Nelle etichette alcune parole fanno pensare alla presenza di glutine:
  • Amido di frumento, amido gelatinizzato, amido modificato, amido
  • Malto, maltodestrine
  • Fibra alimentare
  • Germe di grano
  • Proteine vegetali, proteine vegetali idrolizzate
  • Pasta di cacao
  • Farina o semola di cereali non specificati
Per i seguenti tipi di alimenti è necessario sempre consultare il prontuario:
  • Salse e sughi pronti, zuppe, minestre liofilizzate
  • Farine di mais, riso, castagne ecc.
  • Insaccati cotti (prosciutto cotto, mortadella ecc.)
  • Dadi ed estratti da brodo
  • Patatine prefritte e/o surgelate
  • Formaggini a pasta filante e spalmabili
  • Olio di semi vari e prodotti per friggere, margarina
  • Maionese, senape e salse pronte
  • Creme, budini, dessert, gelati, zucchero a velo, dolcificanti
  • Lievito per dolci e per panificazione
  • Caffè solubile e surrogati del caffè

 

11Ott

I PERICOLI DEL SALE

Il troppo salato è il peggior difetto delle vivande”. – Pellegrino Artusi

ECCESSO DI SALE NEI CIBI

Parla l’esperto, Pasquale Strazzullo (Ordinario di Clinica Medica) 

Con il pane “mezzo sale”, ufficialmente inserito nel programma ministeriale “Guadagnare salute”, la Federazione italiana panificatori dà un contributo concreto alla campagna che punta a ridurre i quantitativi di sale nella nostra alimentazione quotidiana. Un tempo preziosissimo, al punto da diventare mezzo di pagamento (come per le legioni dell’antica Roma) e sempre indispensabile per il  nostro equilibrio fisico e per il sapore dei nostri cibi, è da tempo oggetto di attenzione da parte della scienza medica. Che ci ripete: attenzione a consumarlo nella giusta quantità, perché altrimenti può diventare fattore di rischio per quella complessa macchina che è il nostro corpo. Il perché lo spiega, in questa intervista, il professor Pasquale Strazzullo, ordinario di Medicina interna e direttore del Centro di eccellenza per ipertensione arteriosa dell’Università degli Studi Federico II, di Napoli.

“L’eccessiva ingestione di sale”, spiega il professore, “porta all’aumento della pressione arteriosa e, quindi, aumenta il rischio di ictus cerebrale e di infarto cardiaco.  Ma le possibili conseguenze per la salute umana di un eccessivo consumo di sale non si esauriscono qui. La scienza, infatti, riconosce altri rischi per i soggetti interessati: una maggiore sensibilità al carcinoma gastrico, per esempio; e anche una più accentuata tendenza alla calcolosi renale e all’osteoporosi”.

C’è connessione tra il consumo di sale e l’obesità, un fenomeno che da qualche anno è diventato preoccupante anche in Italia?

“L’obesità si associa frequentemente alla pressione elevata e, quindi, al rischio di ictus e infarto. Chi è obeso tende a mangiare più salato e poiché mangia di più, ingerisce più sale. Inoltre, l’obesità stessa produce il malfunzionamento di certe ghiandole, che tendono a trattenere il sale. Si produce, quindi, una sodiosensibilità che più facilmente può portare il soggetto a diventare iperteso.  Per questo il ministero della Salute, nel 2007, ha lanciato “Guadagnare Salute”, programma che ha tra i propri capisaldi la lotta all’eccessivo uso di sale e all’obesità”.

Che cosa si intende, in termini quantitativi, per “eccessivo” uso di sale?

“Nei mesi scorsi, con il mio gruppo, abbiamo svolto su questi temi due metanalisi, cioè due revisioni statistiche di tutti i lavori disponibili in argomento. Ne abbiamo ricavato dati assai interessanti. Il primo studio, pubblicato nel novembre scorso dal British Medical Journal, ha dimostrato che 5 grammi in più sul consumo medio giornaliero di 10 grammi, fa aumentare del 23 per cento il rischio di ictus e del 17 per cento il rischio di infarto cardiaco. Se riducessimo il consumo di sale da 10 a 5 grammi giornalieri, avremmo una pressoché equivalente riduzione del rischio. E, applicando questo risultato su scala mondiale, potremmo risparmiare ogni anno milioni di vite”.

E il secondo studio?

“E’ stato pubblicato in marzo, sulla rivista Stroke (colpo,  attacco – ndr) e ha preso in esame la relazione tra obesità e ictus cerebrale.  Si è potuto constatare che un soggetto obeso rispetto a uno normopeso ha un rischio-ictus superiore del 61 per cento”.

Tornando al pane, che rilievo ha il contenuto di sale in un alimento il cui consumo medio è intorno ai 140-150 grammi quotidiani?

“La quantità di sale nel pane è importante perché è importante il pane nell’alimentazione  degli italiani”.

E’ ipotizzabile che un pane con un contenuto di sale ridotto “accompagni” il consumatore a una riduzione del contenuto di sale anche negli altri alimenti del suo consumo quotidiano?

“Nel momento in cui si consumano alimenti meno salati, il palato se ne accorge ma è scientificamente provato che nel giro di 10-15 giorni ci si abitua e non si rileva più la differenza. Anche per gli altri cibi è solo questione di tempo”.

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PERCHÈ È BENE LIMITARE IL SALE NEL BAMBINO

di Gianvincenzo Zuccotti

E’ noto che un’alimentazione troppo ricca di sale non è salutare, potendo determinare, a lungo termine, l’insorgenza di problemi di salute, in particolare di ipertensione arteriosa. Ma non solo. L’eccesso di sale introdotto con la dieta costringe il rene ad un “iperlavoro” e finisce per intaccare la percezione del gusto dei cibi, facendo ingiustamente apparire le pietanze poco salate come “meno gustose”.

Per tutti questi motivi è fondamentale limitare l’introduzione di sale con la dieta. E questo prezioso consiglio vale per gli adulti quanto per i bambini, che dovrebbero essere abituati fin da piccoli a non eccedere con l’introito di sale con l’alimentazione.

Per prima cosa è assolutamente da evitare l’introduzione troppo precoce del sale nella dieta dei più piccoli: al momento dello svezzamento non è indicato aggiungere sale durante la preparazione delle pappe e tale pratica dovrebbe essere evitata almeno fino al compimento del primo anno di vita e preferibilmente anche oltre.

Successivamente, quando l’alimentazione del bambino sarà la medesima dei genitori, è tutta la famiglia che dovrebbe impegnarsi a ridurre l’introito sodico: non aggiungere ulteriore sale ai cibi pronti e serviti nel piatto, preferire il consumo di pane senza sale a quello di focacce, crackers, grissini e altri prodotti da formo generalmente molto salati. Così come è da limitare il consumo di insaccati, snacks e patatine in busta: alimenti troppo salati oltre che troppo ricchi in grassi e nutrizionalmente non adeguati. Via libera invece a frutta e verdura.

Durante la preparazione dei cibi è importante limitare al minimo indispensabile l’utilizzo del sale: il sapore può essere esaltato con l’utilizzo di spezie o erbe aromatiche, che possono essere impiegate in sostituzione del sale.

Le cotture al cartoccio o al vapore, che consentono agli alimenti di cuocere con i loro stessi succhi, andrebbero preferite poiché anch’esse consentono di conferire naturalmente gusto alle preparazioni limitando il ricorso all’aggiunta di sale. Per insaporire un piatto di verdura, preferire l’utilizzo di un filo d’olio extravergine d’oliva. Per l’idratazione, scegliere le acque oligominerali, povere di sodio.

Tutti questi piccoli accorgimenti, da adottare nella vita quotidiana, rappresentano utili strumenti per raggiungere l’obiettivo di limitare l’introito sodico dei bambini, che troppo spesso assumono quantità di sale già eccessive per un soggetto adulto: a giovarne sarà la salute e la capacità di apprezzare il vero sapore delle materie prime utilizzate nella preparazione dei cibi.

 

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