17Mar

INTEGRAZIONE

L’industria degli integratori è la più grande minaccia per l’industria farmaceutica.” – Steven Magee

INTEGRATORI ALIMENTARI

Nella scienza dell’alimentazione si definiscono integratori alimentari quei prodotti specifici, assunti parallelamente alla regolare alimentazione, volti a favorire l’assunzione di determinati principi nutritivi. Gli integratori alimentari non sono farmaci da prescrizione e non sono destinati al trattamento o alla diagnosi di malattie. Si tratta di ingredienti attivi che puoi utilizzare per aggiungere nutrimento e salubrità alla tua dieta o per ridurre il rischio di problemi di salute come l’osteoporosi, l’artrite e altri. 

Il professor Luc Montagnier, co-scopritore del virus dell’AIDS e premio Nobel per la medicina, ha scritto:

I fattori ambientali e l’inquinamento, stanno favorendo la comparsa di epidemie e gravi malattie croniche. La prevenzione è necessaria”.

Ma in cosa consiste la prevenzione su un fronte così impegnativo e difficile? La risposta è paradossalmente semplice, perché la sola e unica cosa che possiamo fare è garantire la qualità di ciò che immettiamo nel nostro organismo, il che significa innanzitutto alimenti che siano il più possibile sani, ma insieme a questi, in funzione sinergica ad essi, bisogna aggiungere integratori antiossidanti che siano di origine naturale (caratteristica essenziale date le carenze degli alimenti moderni) e infine acqua di altissima qualità.

Senza un regime alimentare sano, non carente, il sistema immunitario non può svolgere il suo ruolo di difesa dell’organismo, sia per resistere alle infezioni sia per combattere le malattie già presenti, spiega il professor Montagnier.

Ciò che è vero per il virus dell’AIDS è infatti probabilmente vero anche per il Coronavirus e per tutte le altre epidemie. La combinazione di tutti questi fattori circostanti genera infatti stress ossidativo nelle nostre cellule. Mi riferisco allo stress ossidativo rappresentato da molecole derivate dall’ossigeno, i cosiddetti radicali liberi che interrompono o addirittura paralizzano totalmente il nostro sistema immunitario. Non bisogna dimenticare che, inoltre, l’invecchiamento rende le persone ancor più vulnerabili.

Curioso, potrà obiettare qualcuno, che le aziende farmaceutiche sembrano poco o nulla interessate agli antiossidanti. Le ragioni di questo disinteresse sono semplici e logiche per due motivi:

  1. il primo è che le piante e i minerali non sono brevettabili, quindi non sono sfruttabili in esclusiva da parte della azienda X piuttosto che dall’azienda Y. E proprio per questo non interessano i loro finanziatori.
  2. Il secondo motivo è che tutto quanto è prevenzione dalle malattie va per forza di cose contro la politica del farmaco, che invece ha bisogno dei malati per svilupparsi.

Inoltre, per proteggersi correttamente, è necessario sapere come e quando usare gli antiossidanti. Il primo punto importante è la nozione di potenziamento che esiste tra le diverse molecole antiossidanti. Riteniamo infatti che tutti questi antiossidanti dipendano l’uno dall’altro. Inoltre, per essere ancora più efficaci, devono essere usati insieme. Separati perdono gran parte delle loro qualità. Premesso questo, ecco quali sono: 

PRINCIPALI ANTIOSSIDANTI:

  • le vitamine C, D e K;
  • l’N-acetilcisteina, la metionina, l’inositolo, l’MSM, l’acido alfalipoico, Q10, la curcuma, ecc; 
  • i minerali, in particolare il selenio e lo zinco;
  • le piante multiple, in particolare il ginkgo biloba, i tre ginseng (Revita Complex) e via elencando;
  • il GLUTATIONE che è il re degli antiossidanti nonché un disintossicante epatico.

Fondamentale è verificare la qualità dei prodotti. Molti degli antiossidanti presenti sul mercato sono infatti di scarsa qualità e poco efficaci. Per questo è essenziale controllare le etichette e il dosaggio dei principi attivi.

La forma naturale è preferibile alla sintetica e l’imballaggio in vetro oscurato è meglio in quanto evita l’azione della luce e aiuta a mantenere la conservazione degli antiossidanti.

Le vitamine fanno parte degli antiossidanti più importanti. I laboratori parlano di vitamine sintetiche, le medicine naturali parlano (normalmente) di vitamine naturali. I laboratori pretendono che esse siano identiche. È una grande bugia, facile da dimostrare e attualmente largamente pubblicizzata. Da un lato, le vitamine sintetiche sono brevettate, sapendo che la normativa dice che la formula di una molecola naturale non può essere brevettata, questo significa che la formula della vitamina sintetica è differente. Dall’altro lato, la ricerca ha dimostrato che l’assorbimento, l’espulsione, la regolazione biologica che calibrano questi meccanismi sono totalmente diversi se si tratta di vitamina naturale o sintetica. Ma il risultato è ben diverso. Mentre nella vitamina naturale l’effetto è aumentato è la tossicità è molto inferiore, nella vitamina sintetica il risultato è inverso.

I minerali, per essere assimilati, devono possedere un potere rotatorio ottenuto quando sono assimilati da un vegetale. È il motivo per il quale il mondo animale non può vivere sul pianeta senza le piante. La sterilizzazione con il calore (durante la disinfezione obbligatoria dei prodotti farmaceutici) ha come risultato che i minerali estratti dai vegetali non sono assimilabili e dunque inutili e soprattutto tossici. 

QUAL È LA DOSE IDEALE DI OGNI SOSTANZA E MEDICINA?

È uno dei punti deboli della medicina in generale. Il motivo? Siamo tutti diversi. Considerando che siamo tutti diversi, perché dobbiamo prendere la stessa medicina e soprattutto la stessa dose?  Una parte importante delle medicine è costituita, in realtà, dalle copie sintetiche di molecole vegetali, ovvero dagli estratti dei vegetali. Esiste una legge importante in fitoterapia: “La pianta intera è sempre più efficace e meno tossica dell’estratto” e se l’estratto è sintetizzato è peggio.

Le conclusioni sono le seguenti: gli antiossidanti sono indispensabili se li usiamo nel modo corretto.

Non c’è niente di meglio degli antiossidanti per rallentare i fenomeni degenerativi correlati al processo d’invecchiamento. Possono essere paragonati a un’efficace task-force impegnata in un’incessante battaglia contro i radicali liberi allo scopo di arginarne gli effetti distruttivi sulle cellule.“ – Jean Carper

28Feb

CONSIGLI ALIMENTARI IN TEMPO DI COVID

La guerra è un conflitto tra Stati, tra paesi che trascinano i popoli gli uni contro gli altri. C’è un nemico fisico. In questo caso l’avversario è esogeno, non lo si può combattere con le armi di distruzione della guerra. Contro il virus le armi sono cura e prevenzione, il contrario della guerra.” – Fausto Bertinotti

COME PROTEGGERSI DAL CORONAVIRUS

Il SARS-CoV-2 (virus) e la COVID-19 (la malattia che ne deriva) sono oggi i nostri nemici principali. Li sconfiggeremo attenendoci a regole di estrema precauzione e con il rispetto di prescrizioni e divieti che ci sono e ci verranno imposti. Ma ci sono altri nemici o danni, per così dire, collaterali.

Costretti perlopiù a casa, ci muoviamo poco e, soprattutto, ci annoiamo. E, annoiandoci, mangiamo (e beviamo): per stress, per consolarci, per trascorrere il tempo. Per giunta, scegliamo soprattutto alimenti che ci danno una gratificazione immediata e piena, in particolare i carboidrati.

Il brio dopaminergico ci cattura come una droga. Cominciamo, allora, a fare un po’ di movimento.

Basta poco: chi ha un giardino o un terrazzo ampio può fare un po’ di corsa; chi dispone di una mini-palestra o di qualche attrezzo può allenarsi in casa. Oppure si può fare un po’ di corpo libero, guidati da un tutorial su YouTube. Ma si possono anche fare le scale di casa tre o quattro volte al giorno.

Più ci muoviamo, più aumenta l’insulino-sensibilità periferica: l’insulina, cioè, diventa più attiva ed aiuta più agevolmente a trasportare il glucosio nelle cellule. Ma perché questo effetto sia duraturo, non dobbiamo demordere. L’importante è fare esercizio fisico con regolarità, a giorni alterni, o perlomeno senza fare trascorrere due giorni completamente inattivi.

Se restiamo fermi, se ci facciamo accalappiare dal divano, dal pc e dalla tv, l’insulino-resistenza è in agguato: i carboidrati fanno aumentare l’insulina in circolo, e l’insulina in primis accresce le riserve di zucchero del/nel fegato (glicogeno) e, poi, comincia a trasformare il resto in grasso, che va nella nostra pancia (formando nei casi più evidenti inestetici pannicoli adiposi) e nelle cosce.

Ma siccome lo stop delle nostre attività prima di riprendere la vita normale si prospetta più lungo del previsto, è necessario curare anche il regime alimentare.

Sento già la obiezione: “ma possibile che, con una pandemia in corso e con tutti i divieti e le restrizioni cui dobbiamo sottostare, ci dobbiamo pure mettere a dieta?”.

Già chiamarla dieta è sbagliato, perché è un termine che evoca subito privazioni e che, in una cultura cattolica come la nostra, sembra avere sempre un’intonazione etica punitiva (hai peccato con la gola? espia!) o retributiva (tanto hai mangiato, di tanto sarai privato). Chiamiamola, piuttosto, oculata attenzione alimentare.

Proviamo a spiegarlo in modo approssimativo e senza alcuna pretesa di usare un linguaggio troppo tecnico e accurato, e perciò meno comprensibile.

Il nostro obiettivo deve essere duplice:

  1.  stimolare il nostro sistema immunitario;
  2.  tenere a bada il nostro ormone ingrassante per antonomasia, l’insulina.

In effetti, non è che abbiamo la colpa di tutti i nostri cedimenti all’avanzare del grasso. È un periodo brutto, cupo. Abbiamo paura, accumuliamo stress, siamo divorati da ansia e preoccupazioni. E il nostro organismo, allora, chiama in soccorso (cioè ci fa produrre) il nostro ormone salvavita endogeno, l’ormone “attacca o scappa”, il cortisolo, che in caso di emergenza ci dà energia e capacità di reazione.

Purtroppo, però, questa energia la prende, creando glucosio (energia), dalle proteine, in pratica saccheggia i nostri muscoli e la nostra matrice cellulare: costringe, cioè, le cellule a usare zucchero come substrato energetico, mentre esse dovrebbero usare i trigliceridi (grassi).

Per questo chi è sempre stressato, e ha, quindi, alti valori di cortisolo nel sangue, non riesce a dimagrire, anche se elimina dalla sua dieta i carboidrati: perché ha una sorta di glicemia alta endogena, non alimentare (in condizioni normali, senza stress, invece, il corpo dovrebbe usare maggiormente i grassi – poco zucchero e talvolta le proteine – come substrato energetico, solo il cervello e i globuli rossi usano esclusivamente glucosio).

Il glucosio alto stimola l’insulina, l’insulina sottrae il glucosio dal circolo per portarlo nelle cellule, il nostro corpo si sente temporaneamente ed improvvisamente privo di energia e fa scattare una richiesta di soccorso all’ipotalamo – il glucosio alto stimola l’insulina, l’insulina sottrae il glucosio dal circolo per portarlo nelle cellule, il nostro corpo si sente temporaneamente ed improvvisamente privo di energia e fa scattare una richiesta di soccorso all’ipotalamo – c’è bisogno di zucchero – e a questo punto mangiamo qualcosa di dolce, e via così, in una spirale che è difficile arrestare.

Diventiamo, così, stressati e grassi.

Per essere sicuri di tenere in buon allenamento il nostro sistema immunitario, abbiamo bisogno di alcuni componenti importanti. Quando mancano, dobbiamo integrarli. Sto parlando di vitamina C, vitamina D e resveratrolo.

VITAMINA C

Il sistema immunitario è un sistema molto complesso che per adattarsi a stimoli differenti deve generare diversi tipi di cellule (globuli bianchi) tra cui i granulociti, i monociti (fagociti), i linfociti e i natural killer.

La vitamina C ha un ruolo importante nel far aumentare la produzione dei fagociti, e delle natural killer, ovvero cellule capaci di fagocitare gli agenti patogeni e di produrre enzimi atti alla loro degradazione.

Alcune scimmie e i cani producono da soli la vitamina C. L’uomo, invece, non ne è più capace. Prima lo faceva, ma si è ipotizzato che l’abuso di vegetali ricchi di ascorbati lo abbia reso, nel tempo, incapace di auto-sintesi.

Tutta la frutta e verdura sono alimenti fonte di vitamina C, ma maggiormente gli agrumi, ribes nero, fragole, mango, kiwi, patate, prezzemolo, peperoni e cavolfiore.

La Società Italiana di Nutrizione Umana ha fornito delle indicazioni in merito alla dose di vitamina C giornaliera raccomandata: 105 mg al giorno per gli uomini e 85 mg per le donne. Si tratta del dosaggio minimo ritenuto sufficiente per evitare lo scorbuto (malattia grave da carenza di acido ascorbico), ma se vogliamo dalla vitamina C un aiuto più incisivo dobbiamo aumentare il dosaggio, e probabilmente integrarla (anche perché per fare 1 gr di vitamina C bisogna consumare 3,5 kg di arance). Dovremmo assumere distribuita nella giornata anche 2 o 3 gr di vitamina C.

VITAMINA D

A lungo considerata una vitamina con un’utilità limitata (quella di favorire l’assorbimento del calcio e, dunque, la mineralizzazione dei denti e delle ossa, essenziale per la crescita e il rimodellamento osseo), la vitamina D ha visto progressivamente accrescere il riconoscimento dei suoi effetti benefici.

Questo potente ormone steroideo viene prodotto con l’esposizione alla luce del sole (che attiva un complesso meccanismo) e la sua diffusa penuria si spiega anche con uno stile di vita (ufficio, scuola, luoghi chiusi in genere) che non asseconda la sua produzione.

Ma la sua azione è trasversale, non c’è un meccanismo metabolico in cui non entri la vitamina D.

Con specifico riguardo al sistema immunitario, per poter proteggere il corpo dalla minaccia di virus e batteri i linfociti T devono in primo luogo essere esposti a tracce dell’agente patogeno. Se le cellule T non riescono a trovare sufficiente vitamina D nel sangue, non inizieranno ad attivarsi.

RESVERATROLO

Il resveratrolo è uno degli antiossidanti per eccellenza, un vero elisir di giovinezza. È contenuto, in particolare, nella buccia degli acini d’uva (quindi vino), nei frutti di bosco (mirtilli, more eccetera), frutta secca come arachidi, pistacchi.

Alcuni studi indicano che il resveratrolo controlla la risposta infiammatoria del corpo inibendo la proteina pro-infiammatoria interleuchina 6 (IL-6). Questa proteina fa parte del sistema immunitario e alti livelli nell’organismo sono stati, per esempio, collegati a molti pazienti con malattia “infiammatorie” croniche: asma, diatesi, malattie reumatiche e autoimmunitarie, e così via. Nello specifico, è stato visto che il resveratrolo è in grado di regolare proprio la produzione di IL-6.

CONSIGLI ALIMENTARI

Per evitare di stare sempre con un foglio in mano e di pesare i cibi, direi che la cosa migliore è delimitare il campo.

Ipotizzando che ci siano cibi “sì” e cibi “no”, la cosa migliore è togliere dalla dispensa questi ultimi, così da poter mangiare più o meno liberamente i primi.

L’obiettivo tendenziale è di apportare tutto quello che è necessario, compatibilmente col proprio palato, e di eliminare tutte le cose che stimolano troppo la nostra insulina, tenuto conto anche dal fatto che l’assenza o l’esiguità di movimento non ci aiuta a smaltirla.

Esempi di cibi “NO” (che alterano o stimolano molto l’insulina)
  • Riso bianco, pasta bianca, farine bianche, mais (tutto il glutine in genere);
  • Cereali zuccherati, pane bianco, biscotti, brioche, cracker;
  • Semolino, gnocchi, riso soffiato, pasta di grano tenero, popcorn, corn-flakes, ravioli, soufflé di riso, fette biscottate, impanature, pasta frolla, toast, pangrattato;
  • Latticini (mozzarella, fior di latte);
  • Dolci con farina raffinata, cialde, dolci a base di riso;
  • Patate al forno, patatine fritte, chips, purea di patate;
  • Bastoncini di pesce e impanature in genere;
  • Saccarosio (zucchero da tavola), maltosio, zucchero di canna;
  • Coca cola, birra, alcolici. bevande light.
Esempi di cibi “SI” (che non alterano, o alterano poco, la glicemia)
  • Cereali integrali non industrialmente raffinati: riso integrale, riso basmati integrale, riso venere, pasta di grano saraceno, couscous, orzo, farro, quinoa, amaranto, miglio, teff, avena, grano saraceno, pane 100% integrale;
  • Proteine vegetali: quorn, mopur, muscolo di grano, tofu di canapa, edamame, fagioli di soia, tofu, tempeh, azuki, falafel, proteine vegetali ristrutturate, alghe wakame-hijiki-arame, alghe nori; (N.B.: Attenzione al SEITAN, in quanto interamente a base di glutine di grano!)
  • Legumi: lenticchie comuni o decorticate, fave, ceci, fagioli, lupini, cicerchie, soia verde, soia rossa, azuki. (Nota Bene: per chi soffre di meteorismo, i legumi setacciati o frullati sono più tollerati);
  • Tutti i tipi di pesce: (meglio se non coltivato): alici, aragosta, astice, baccalà, calamaro, cefalo, cernia, coccio (gallinella), dentice, gamberi, merluzzo, orata, pesce bandiera, polpo, ricciola, salmone fresco, sarde, scorfano, seppia, sgombro, sogliola, spada, spigola (branzino), stoccafisso, tonno, triglia;
  • Tutti i tipi di carne: manzo, coniglio, pollo, tacchino, vitello, agnello, maiale, capretto, bufalo, cavallo;(se è possibile usare carne biologica di animali al pascolo);
  • Uova: le uova non influenzano l’aumento dei lipidi ematici. L’aumento del colesterolo e i trigliceridi dipendono dai farinacei, dai dolci e dai grassi animali, non dalle uova. L’uovo è una cellula ed è “l’alimento completo” per antonomasia, poiché possiede le proteine con più alto valore biologico;
  • Affettati: prosciutto crudo, fesa di pollo, speck, prosciutto cotto, fesa di tacchino, bresaola;
  • Formaggi stagionati oltre 30 mesi: (parmigiano, pecorino, caprino), da 1 a 3 porzioni a settimana. 30/50gr. ricotta di solo siero – di fuscella, primo sale, gorgonzola;
  • Tutte le verdure e ortaggi: (preferibilmente crude e poco cotte).
ESEMPIO DI UNA SETTIMANA DI DIETA

Colazione:

  • 1 tazza di latte (senza lattosio) o intero (meglio dare la priorità a latte vegetale come latte d’avena, di cocco o di mandorle)

Oppure:

  • al posto del latte, 1 yogurt greco intero ma senza zuccheri o 1 yogurt di latte di cocco

Oppure:

  • (se non si ama yogurt o latte), assumere una spremuta di arance (o frullato di frutta fresca) + caffè o una tazza d’orzo o un the o una tisana a piacere.

Aggiungere:

  • 40 gr di fibre integrali (tipo crusca di grano o crusca di avena o All-Bran o fiocchi di avena.

Oppure:

  • una fetta di pane integrale tostato (l’ideale sarebbe un tozzo di pane integrale rappreso, cioè vecchio di 3-4 giorni, ammorbidito nel latte caldo, contiene amido retrogradato necessario per la flora del colon) con olio EVO.

Oppure:

  • prosciutto (crudo o cotto) o un tocchetto di parmigiano + 2 kiwi + caffè.

Oppure:

  • 1 uovo sodo o a stracciatella + 1 frutto (un paio di volte a settimana) + caffè

Spuntino mattutino:

  • 1 arancia o 2 mandarini o 2 kiwi + una manciata di semi di girasole o altri semi a piacere,

Oppure:

  •  una decina di nocciole o mandorle.

Spuntino metà pomeriggio:

  • Frutti di bosco (vanno bene anche quelli congelati) + 7 mandorle o 3 noci o 10 nocciole + un the o tisana piacere;

Scelta di pranzi:

(Associare sempre alle pietanze verdure cotte o crude condite con olio extravergine di oliva e limone (per l’assorbimento delle vitamine) più:

  • (1 – 2 volte a settimana) zuppa di cereali misti a ortaggi (riso, orzo, quinoa, avena + ortaggi a piacere)

Oppure:

  • (due volte a settimana) tonno all’olio o pesce fresco (sarde, alici, merluzzo, sgombro) o surgelato (nasello, merluzzo platessa)

Oppure:

  • (1 volta a settimana), un hamburger di vitello o di pollo o suino

Oppure:

  • (2 volta a settimana) scelta di zuppa di legumi assoluti.

Scelte di cene:

  • verdure cotte o crude a piacere sempre condite con al massimo 1 cucchiaio di olio di oliva

Più:

  • (2 – 3 volte a settimana) pesce: lesso o all’acqua pazza o al forno condito con pochissimo olio e limone;

Oppure:

  • (2 volte a settimana) carne: tacchino alla piastra o a straccetti con zenzero e curcuma e pepe; o pollo al forno senza pelle; o insalata di pollo con verdure; o carne di vitello ai ferri (la classica paillard)
  • (1-2 volte a settimana) 2 uova a frittata con tanti ortaggi;
  • (1 volta a settimana) Primosale o ricotta o parmigiano o gorgonzola con verdura a piacere;

Infine, come ultima opzione:

  • minestroni o vellutate (tutte le volte che lo si desidera – piatto jolly)

Snack dopo cena:

  • un pugnetto di frutta secca

Oppure:

  • qualche tocchetto di cioccolato al 70%.

 

 

 

 

31Gen

SGARRI ALIMENTARI

La dieta è l’unico gioco in cui vinci quando perdi”. – Karl Lagerfeld

COME RIMEDIARE AD UNO SGARRO

Può capitare di venire invitati a cena da amici, di partecipare ad un compleanno o di abbuffarsi durante le feste natalizie che  come al solito vedono sulle nostre tavole alimenti ricchi di grassi e soprattutto di zuccheri. Ciò produrrà, da una parte un affaticamento del tratto gastro-intestinale ed epatico, dall’altra le scorie prodotte avranno, come conseguenza, un accumulo di acidi nei tessuti.

Nel periodo immediatamente successivo ai giorni di festa, dovremo preferire quei cibi che facilitano l’eliminazione delle scorie e, allo stesso tempo, introdurre alimenti alcalinizzanti che contrastino l’acidosi.

QUALI CIBI EVITARE

Sicuramente quelli di cui abbiamo abusato cioè gli alcolici, gli zuccheri, i carboidrati raffinati e con glutine, i grassi di origine animale, i dolci cremosi e lievitati, i fritti, i latticini e i formaggi.

ALIMENTI DISINTOSSICANTI

Sottoporre periodicamente l’organismo a un trattamento di disintossicazione dovrebbe essere la prassi e non solo una pratica alla quale ricorrere in caso di “emergenza post sgarro”. L’organismo infatti lavora a pieno regime se gli organi deputati alla stessa disintossicazione sono puliti e quindi meglio disposti ad affrontare il lavoro di pulizia e filtro dell’organismo.

Disintossicarsi dalle tossine per lo più accumulate con l’introduzione di cibi in eccesso e di bassa qualità significa dunque dare “ossigeno” alle cellule e aumentare le probabilità di vivere in salute. Sebbene sia utile farlo periodicamente, è particolarmente consigliato nei giorni successivi ad un periodo di eccessi.

Il limone è uno dei rimedi più naturali e validi che possiamo assumere per disintossicarci. Di poco costo e di facile reperibilità questo frutto è in grado di fare miracoli nel nostro organismo. Il suo succo spremuto e bevuto in acqua tiepida è in grado, contrariamente a quanto si crede, di sbloccare gli intestini più ostinati e di ripulire l’organismo dagli eccessi delle colle assunte con un’alimentazione errata.

I semi di lino sono un altro utile alleato, due cucchiai macinati e aggiunti allo yogurt vegetale, alla frutta della colazione o nelle zuppe, sono in grado di fornire tutti i nutrienti e gli acidi grassi utili ad un buon trattamento disintossicante.

Potremmo bere tisane disintossicanti che aiutano nel delicato ma importante lavoro di pulizia e drenaggio corporeo, e per questo potete scegliere di prepararle a base di bardana, carciofo, tarassaco, ortica, aloe e cardo mariano. L’ortica remineralizza e pulisce mentre il dente di leone (o tarassaco) lavora bene sul fegato e ha una buona azione energizzante nei confronti dei reni.

I germogli sono quanto di meglio per ripulire il fegato, l’intestino e per migliorare la digestione. Per avere la massima resa è consigliabile consumarli crudi.

Il riso integrale e l’avena sono ottimi per regolarizzare l’intestino e per sostenerci dall’eccesso di purine (scarti metabolici derivati per lo più da alimenti di origine animale) introdotte in maniera spropositata nei pasti dei giorni precedenti.

PER QUANTO TEMPO SEGUIRE QUESTO TIPO DI ALIMENTAZIONE

Questi preziosi accorgimenti devono essere seguiti per almeno 7 giorni, fino a quando non compaiono i segni della disintossicazione ovvero urine chiare e feci prive di odori forti. Anche un odore troppo forte del sudore è un indicatore di intossicazione.

AFORISMA DISINTOSSICANTE

Fare finta, quando andate a fare la spesa, di avere pochi soldi e quando siete a casa fate finta di avere poco tempo per cucinare: avere pochi soldi vuol dire comprare le cose che costano meno (legumi, verdure, cereali, pesce azzurro) ed evitare le cose che costano molto (insaccati, alcolici, formaggi grassi, alimenti affumicati, cibi inscatolati e – o precotti).

Avere poco tempo per cucinare vuol dire mangiare crudo tutto ciò che si può (le verdure cotte perdono quasi tutte le vitamine col calore, le crude mantengono intatto tutto il patrimonio di vitamine e sali minerali) gli alimenti troppo cotti o intingolati ed elaborati sono pesanti e indigesti. Un bel pesce bollito richiede venti minuti; della carne al ragù, magari per fare delle lasagne, richiede ore di cucina diventando dunque un alimento pesante.

REGOLE GENERALI

  • Si usi pochissimo sale iodato grezzo o sale rosa dell’Himalaia (quasi niente).
  • Consumare non più di 4 cucchiai di olio extravergine al di.
  • Si dovranno bere minimo 2 litri di acqua a scelta.
  • Non si assumeranno latticini.
  • No pane, grissini, freselle, biscotti, ecc..
  • Non si dovrà assumere vino né nessuna bevanda gassata o dolce.
  • 4 porzioni di verdura al giorno ed una sola di frutta (la mattina).

ESEMPIO DI ALIMENTAZIONE POST FESTE E SGARRI ECCESSIVI

La colazione

Iniziare con una tazza di tè verde, quindi caffè e latte vegetale (avena, farro, miglio, mandorle, riso), sul pane di segale o di grano saraceno spalmare un marmellata biologica senza zucchero. Poi una manciata di frutta secca, noci, nocciole, anacardi.

A metà mattina si può bere un centrifugato (sedano, finocchio, carote quello che si hai in casa, con aggiunta di zenzero, potente anti-infiammatorio), se si vuole aggiungere aloe o bacche di goji.

Il pranzo

Cercare di variare il più possibile i cereali integrali come riso, quinoa, grano saraceno, farro, orzo (evitare la pasta). Condire i piatti come si farebbe con la pastasciutta, pomodoro, verdure o erbette e spezie. Provare a inserire la curcuma dappertutto. Tutti i giorni un’insalata di verdure crude e semi.

Metà pomeriggio frutta secca.

La cena

Zuppe di legumi, minestroni, passati, tortini di verdure, pesce 3 volte a settimana, uova 2 volte a settimana e carne bianca 1 volta a settimana.

Se non ti prendi cura della macchina più magnifica che ti sia mai stata data… dove andrai a vivere?” – Karin Calabrese