23Set

SPIRULINA, IL SUPERFOOD MIRACOLOSO

Grammo per grammo, la spirulina potrebbe essere il cibo più nutriente e completo del pianeta, che si conserva praticamente indefinitamente.” – Gabriel Cousens

La spirulina è un tipo di alga verde-azzurra a causa della presenza di entrambi i pigmenti clorofilla (verde) e ficocianina (blu) nella sua struttura cellulare. che cresce in acqua dolce o salata ed è disponibile come integratore, in forma di compresse o polvere, e viene comunemente usata nella medicina e cucina orientale. È tra gli integratori più popolari al mondo, un tipo di cianobatterio appartenente a una famiglia di microrganismi unicellulari spesso chiamati alghe verde-azzurre. Proprio come le piante, i cianobatteri possono produrre energia dalla luce solare attraverso il processo della fotosintesi.

Viene utilizzata per i suoi straordinari benefici per la salute, in quanto ricca di nutrienti e proprietà antiossidanti. Il primo rapporto documentato sulla spirulina risale al XVI secolo e si ritiene che fosse una fonte nutrizionale per gli Aztechi e i Mesoamericani.

BENEFICI

  • Profilo nutrizionale:
    Contiene proteine di alta qualità (fino al 70% del suo peso secco), vitamine (soprattutto del gruppo B), ferro, magnesio e acidi grassi essenziali. È anche una fonte di antiossidanti come ficocianina e clorofilla, che combattono i radicali liberi e riducono l’infiammazione.
  • Supporto immunitario e antiossidante:
    La spirulina può stimolare il sistema immunitario e ridurre lo stress ossidativo grazie ai suoi composti bioattivi, aiutando a prevenire malattie croniche.
  • Benefici per atleti e vegani:
    È utilizzata per migliorare il recupero muscolare e fornire proteine e aminoacidi essenziali, particolarmente utile per chi segue diete vegetali.
  • Possibile supporto per l’anemia:
    Alcuni studi suggeriscono che potrebbe aumentare i livelli di ferro in soggetti anemici, ma ulteriori ricerche sono necessarie per confermare questi effetti nella popolazione generale.

È inoltre ricca di steroli e alcuni altri elementi vitali come calcio, ferro, zinco, magnesio, manganese e selenio. È una fonte naturale di vitamina B12, vitamina E, acido ascorbico, tocoferoli e un intero spettro di carotenoidi misti naturali e xantofille fitopigmentate.

La spirulina era consumata dagli antichi Aztechi ma è tornata di moda quando la NASA propose che potesse essere coltivata nello spazio per l’uso degli astronauti, dichiarando che un chilogrammo di spirulina equivale al valore nutrizionale di 1000 kg di frutta e verdura. Pertanto, nelle missioni spaziali a lungo termine, sia la NASA (CELSS) che l’Agenzia Spaziale Europea (MELISSA) hanno proposto che fungesse da importante fonte di cibo e nutrizione.

Le Nazioni Unite l’hanno acclamata come possibile “miglior cibo per il futuro” durante la loro conferenza mondiale tenutasi nel 1974.

ALTRI EFFETTI BENEFICI

Alcuni degli effetti precoci sulla salute della spirulina riguardano il suo ruolo nel controllo del diabete e i suoi significativi effetti sulla riduzione dei trigliceridi plasmatici (colesterolo totale e LDL), la riduzione della pressione sanguigna, il miglioramento dello stato antiossidante e gli effetti antinfiammatori. Recenti rapporti sottolineano l’importanza della spirulina per i suoi effetti immunomodulatori, antifatica e radioprotettivi.

In Russia, è stata approvata per il trattamento dei sintomi della sindrome da radiazione, poiché i carotenoidi in essa contenuti assorbono le radiazioni. Si riporta inoltre che rallenti il danneggiamento neurologico negli animali anziani e riduca i danni causati dall’ictus grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie che apportano benefici per la salute cerebrale. La ficocianina, un pigmento presente nella spirulina, aiuta a combattere i radicali liberi e riduce l’infiammazione, fattori che possono essere utili nel supporto alla salute del cervello e nella prevenzione di danni ossidativi.

Alcuni studi suggeriscono che la spirulina possa alleviare i sintomi delle allergie, in particolare quelli associati alla rinite allergica, come congestione nasale, starnuti e prurito oculare. Questi benefici sembrano derivare dalla capacità della spirulina di ridurre l’infiammazione e di limitare il rilascio di istamine, sostanze chimiche coinvolte nelle reazioni allergiche. In particolare, la ficocianina, un composto presente nella spirulina, è riconosciuta per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti che potrebbero contribuire a tali effetti.

15Feb

MICROBIOTA

Tutte le malattie hanno origine nellintestino. – Ippocrate, 460-370 a.C.

COS’È IL MICROBIOTA E PERCHÈ È COSÌ IMPORTANTE PER LA SALUTE

È l’insieme dei microrganismi contenuti nell’intestino umano, capaci di sintetizzare per noi vitamine e altre sostanze che aiutano il nostro organismo a svolgere le proprie funzioni quotidiane, come ostacolare l’attacco di potenziali patogeni e allergeni o supportare la peristalsi intestinale. Il fatto sorprendente è che questa enorme quantità di batteri non lavora da sola ma è in continua comunicazione con le nostre cellule, in modo da agire proprio a seconda di quello che succede nel nostro organismo.

Il microbiota è costituito prevalentemente da batteri, oltre a lievitiparassiti e virus. Quando queste comunità vivono in equilibrio vi è una condizione definita di eubiosi. Questa è molto importante perché permette alle varie componenti del microbiota intestinale di essere funzionalmente efficaci e soprattutto di essere sincronizzate sia tra loro, sia con gli altri componenti dell’ecosistema intestinale.

In base al numero di cellule, siamo composti al 90% da microbi e solo per il 10% da cellule umane, con buona pace dei maniaci dell’igiene e degli ipocondriaci. Uno dei campi di ricerca più interessante di questo nuovo millennio, è proprio capire come si comporta questo 90% di microrganismi e come interagisce col restante 10% delle nostre cellule.

DA CHE COSA SONO COMPOSTE QUESTE COMUNITÀ BATTERICHE?

I batteri intestinali principali vengono chiamati: Firmicutes, Bacteroides, Proteobacteria e Actinobacteria.

I Firmicutes e i Bacteroides rappresentano circa il 90% e negli ultimi anni la ricerca ha dimostrato come il variare del rapporto tra queste componenti faciliti e promuova uno stato di disbiosi che può essere correlata a malattie non soltanto dell’apparato digerente, ma anche, solo per citarne alcune, a diabete e obesità, dermatite, patologie cardiovascolari, Alzheimer, Parkinson o addirittura a malattie sistemiche.

SUPERBATTERI

Il microbiota intestinale è costituito sia da batteri benefici sia da batteri nocivi, che è importante mantenere in costante equilibrio. I batteri benefici svolgono una serie di azioni positive:

  • Modulano il sistema immunitario
  • Inibiscono la crescita di batteri nocivi
  • Contribuiscono al processo digestivo
  • Aiutano il transito intestinale
  • Producono utilissime vitamine (come la K, la B12, ecc.) e alcuni aminoacidi.

INTESTINO

L’intestino non è, come si può pensare, un organo deputato unicamente al transito “materiale” degli alimenti, alla loro digestione, al loro assorbimento e all’eliminazione di quello che va scartato. È di più, molto di più. Oggi si parla molto, e giustamente, della stretta relazione esistente tra il nostro microbiota e il cervello. 

Sappiamo che l’insieme dei batteri intestinali (il microbiota, appunto) secerne molecole che attivano varie cellule intestinali (epiteliali, immunitarie, endocrine, neuroni), che a loro volta inviano segnali al cervello. Si tratta di una comunicazione che segue quattro vie – sanguigna, immunitaria, endocrina e nervosa – defnite “autostrade” da Emeran Mayer, gastroenterologo e neuroscienziato di origine bavarese che insegna medicina, fisiologia e psichiatria alla David Geffen School of Medicine dell’uCla, la principale università di Los Angeles. 

La via sanguigna è quella in cui le molecole sintetizzate dai batteri arrivano alla circolazione sanguigna e agiscono sull’insieme dell’organismo. 

Nella via immunitaria le cellule immunitarie attivate da queste stesse molecole producono, invece, molecole particolari chiamate citochine, che agiscono sul cervello creando una risposta immunitaria a un’infiammazione. 

Nella via endocrina le cellule endocrine, attivate dalle stesse molecole, producono ormoni che agiscono sul cervello.

Nella via nervosa i neuroni (cellule nervose) del sistema nervoso dell’intestino, stimolati dai metaboliti batterici, attivano il nervo “vago” fino al cervello.

In tutto questo viavaio il cervello analizza l’intera enorme mole di informazioni e risponde dando precise istruzioni. Proprio per questo è corretto dire che l’intestino, insieme con la sua flora intestinale, svolge un “lavoro” che va ben oltre quello “banale” di transito e di trasformazione, come si è pensato per troppo tempo; in realtà, il suo ruolo è quello di un “secondo cervello”. Come sostiene Mayer, “i due cervelli comunicano in permanenza tramite queste quattro autostrade”.  

Una volta chiara la portata di questo lavoro svolto dall’intestino, diventa facile comprendere il ruolo fondamentale che avrà per la nostra salute un’alimentazione sana ed equilibrata. Si tratta di nozioni che aprono nuove opzioni terapeutiche per numerose patologie: dal diabete all’autismo, dalle malattie infiammatorie alla sclerosi a placche, dai tumori all’artrosi, dalla psoriasi ai reumatismi.

COME SI INSTAURANO E COSA COMPORTANO L’EUBIOSI E LA DISBIOSI DEL MICROBIOTA INTESTINALE?

È innanzitutto necessario sottolineare che il microbiota intestinale è legato all’età: l’organismo cerca autonomamente di mantenere un equilibrio adeguato della composizione microbica, soprattutto nella fase centrale della vita. Nei primi due anni, quindi nella tarda e nella prima infanzia, questo equilibrio è molto più instabile e viene addirittura a mancare negli anziani, nei quali assistiamo a variazioni significative del microbiota. Ma anche negli adulti il microbiota ha piccole variazioni giornaliere, condizionate soprattutto dall’alimentazione.

Se analizziamo quali sono i fattori che intervengono negativamente nella determinazione della composizione del microbiota, ci accorgiamo che esistono due casi: la presenza di infezioni che sopraggiungono dall’esterno e che danno disbiosi acuta, e fattori che incidono in modo più subdolo e più lento determinando uno stato di disbiosi cronica. È il caso delle alimentazioni scorrette, per esempio le diete iperproteiche o con troppi carboidrati, e degli stili di vita sbagliati (non fare attività fisica, fumo, l’abuso di alcool, ecc.) protratti nel tempo.

Inoltre, fra gli elementi che contribuiscono a modificare l’equilibrio e la composizione del microbiota, bisogna annoverare anche le componenti farmacologiche. Infatti, larga parte della popolazione assume farmaci in modo cronico e questo contribuisce a variare profondamente il microbiota.

La letteratura scientifica indica che l’uso di inibitori di pompa protonica (PPI), cortisonici e contraccettivi orali, fa sì che si creino disbiosi subdole, che non vengono percepite immediatamente dal paziente come quelle acute, al contrario degli antibiotici che scatenano disbiosi acute con sintomi facilmente rilevabili come diarrea, dolore addominale e meteorismi. Quando si instaura uno stato di disbiosi cronica, invece, lentamente si instaurano anche importanti alterazioni funzionali che coinvolgono soprattutto la barriera intestinale. Questo accade perché la barriera intestinale è selettiva: esistono alcune strutture chiamate “giunzioni serrate” o “thight junction” che mettono in collegamento le varie cellule intestinali e che permettono il passaggio bidirezionale di sostanze dal lume intestinale al torrente circolatorio. Sono strutture proteiche che traggono grande beneficio e sono molto condizionate nella loro funzionalità da sostanze come gli acidi grassi a catena corta, prodotti proprio dal metabolismo del microbiota intestinale.

L’alterazione del microbiota intestinale, dal punto di vista metabolico, comporta, di riflesso, l’alterazione della funzionalità delle giunzioni serrate e quindi il passaggio di sostanze tossiche, di allergeni e di microbi nel torrente circolatorio e quindi dall’intestino a tutto l’organismo. Ecco perché è necessario mantenere l’eubiosi del microbiota intestinale, attraverso la dieta, soprattutto, ma anche con l’assunzione dei giusti probiotici.

CARTA D’IDENTITÀ

Siamo tutti diversi! Anche il microbiota intestinale è differente per ciascun individuo e per questo potrebbe essere paragonato alla nostra carta d’identità o ancora meglio alle nostre impronte digitali. Non esistono perciò nel mondo due persone con un identico corredo di batteri intestinali. Addirittura, il microbiota di ciascuno di noi cambia nelle diverse fasi della vita.

LA FLORA IN EQUILIBRO

Una flora intestinale bilanciata contribuisce ad ostacolare la crescita dei batteri dannosi e favorisce una corretta funzionalità intestinale. Sono diversi i fattori, però, che possono alterare questo equilibrio:

  • l’avanzare dell’età
  • lo stress
  • un’alimentazione scorretta
  • l’assunzione di farmaci (per esempio gli antibiotici).

Per questo è importante mantenere uno stile di vita sano, attivo, positivo, ed essere sempre attenti alla propria alimentazione.

Inoltre, tra le principali cause di regressione e quindi peggioramento del microbioma, troviamo una classe di medicinali di uso comune: gli antibiotici. Ogni qualvolta si somministra un antibiotico (questo vale ancor di più per i bambini) la flora batterica umana regredisce, e considerando che questa prima fase di sviluppo del microbioma (i primi due-tre anni) getterà le basi per la salute del futuro individuo adulto, capiamo bene quanto l’utilizzo di questi farmaci sia sconsigliato.

Un altro fattore in grado di modificare profondamente il tipo di microrganismi colonizzanti il nostro intestino: il cibo. Potremmo metterlo in cima alla lista, poiché escludendo protocolli di digiuno estremi, ogni giorno veniamo a contatto con il cibo – mangiando – e quindi, ogni giorno, abbiamo la possibilità di modificare il nostro microbioma, nel bene o nel male.

I FERMENTI PROBIOTICI

Per favorire l’equilibrio della flora batterica intestinale ci viene in aiuto l’utilizzo di fermenti probiotici, capaci di superare la barriera gastrica e giungere vivi nell’intestino. Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, si tratta di “organismi vivi che, se somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite”.

Tradizionalmente, i cibi fermentati rappresentano un modo semplice per influenzare e ottimizzare la salute dell’intestino. Pullulano di microbi benefici che purtroppo spesso mancano nella dieta. Quasi ogni cultura ha una ricetta per il cibo fermentato, tramandata di generazione in generazione.

Alcuni di questi preziosi fermenti si possono assumere tramite alimenti definiti superfood (supercibo), termine di marketing usato per indicare cibi aventi spiccate proprietà benefiche per la salute, imputabili ad una parte delle caratteristiche nutrizionali o alla concentrazione chimica complessiva. Di seguito alcuni alimenti probiotici contenenti alte dosi di fermenti attivi estremamente utili per la salute del microbiota:

  • KEFIR: latte fermentato prodotto a partire da granuli di kefir, posti in incubazione con latte o acqua. Questi granuli costituiscono una specifica e complessa miscela di batteri lattici e lieviti che vivono in associazione simbiotica e che, a differenza dei fermenti lattici dello yogurt, sono in grado di raggiungere l’intestino vivi e attivi, favorendo l’equilibrio del microbiota intestinale.
  • KIMCHI: alimento con una lunga tradizione in Corea, il cavolo e il ravanello fermentati sono le due verdure più utilizzate in questa preparazione che oltre a risultare molto saporita al palato, possiede un’alta concentrazione di preziosissimi fermenti probiotici.
  • KOMBUCHA: il Kombucha tea è un tè zuccherato che viene fatto fermentare tramite una coltura di batteri e lieviti. I batteri si cibano degli zuccheri presenti, rendendola quindi una bevanda dietetica e donandole una piacevole e rinfrescante frizzantezza. È inoltre altamente disintossicante e depurante per l’intero organismo.
  • SIDRO DI MELE: ricco di minerali come il potassio e il magnesio, molte vitamine, probiotici ed enzimi benefici, l’acido acetico ha la capacità di uccidere i batteri dannosi mentre sostiene e nutre i batteri “buoni”.

Il modo migliore per attivare il genio all’interno del sistema immunitario è quello di assumere supercibi, probiotici e cibi coltivati, ridurre al minimo l’esposizione agli alimenti tossici mangiando cibi crudi biologici puri e apportare miglioramenti appropriati allo stile di vita. – David Wolfe